Sonetto a sorpresa

fil0diseta
mercoledì 17 settembre 2008 08:12
Stamattina ho ripescato un vecchio sonetto in un altro sito e mi sono accorta che qui mancava. Insomma non si può: è un capolavoro [SM=g27987]
Eccolo a voi (è una cosa seria, mi raccomando...)
[SM=g27990]





Sonetto afrodincolo



Caro Greco, sei postulo tritado
mi chiedo se fullispoli o sei gnego
compristo che sei forse sgrottolado
e un po' d'arcolatuzzola non nego

Quan frucolo volessi aggre mulìndomi
di sbavule e di strusciole e di baci
incolattuta aspetto arrapulàndomi
con frimole di brividi marpaci

Chiarpettami la schiena e la trafìluca
scorrazza dalla stappola all'ombello
Come mi piace tanto quando sgrìluca

il lappo sull'afrodile bacello
il drugulo turgidulo che sbròluca
zampilli di lattuccioli sul vello








naturalmente segue una risposta, che lascio, eventualmente, pubblicare all'autore [SM=g27989]
fil0diseta
venerdì 19 settembre 2008 15:16
Re:
fil0diseta, 17/09/2008 8.12:



naturalmente segue una risposta, che lascio, eventualmente, pubblicare all'autore [SM=g27989]





aspetta e spera che la morte s'avvicina
sto tra i poeti e dovrei fare l'imbianchina









el_greco
sabato 20 settembre 2008 23:32

Filodiseta tali tue propeste
strizzòlano il pendrùcciolo che velle
girottoli protùsia nella veste
la tua mandrùca artàstola la pelle.

Se scrùfola la biàppola il linguozzo
mi stuzzica il fullìscolo di spanna
e lieve quel natùcciolo s’ infrozza
in verganotto rigido di stranna.

Pastrullerei quell’anche insommellate
dove si felle il dràgula e la fraglia
in turgide cantònie ammarbellate

vorrei ontofare in nèrula boscaglia
ànsime e pelitùcciole slurpate
per poi secconzolàrne la fontaglia.









Bei tempi quando si fanfilucava ed i collozzi si stupivano del sallo, ma io ci scommetto che il vascolìo potrebbe scantufarsi ancora senza che il tellio si urbini, né che il valguta si svalvoli. Basta solo un po' d'artola sulla pelle ed il sentino che sdrucciola sul pinfolo.


Io l’imbianchino tutto il giorno fo’
per questo tra i poeti non ci sto.




Benito Ciarlo
giovedì 25 settembre 2008 23:44
L'intromesso
Perdonate scarulli le frocelle
di questo scalurospite garuto:
ne ho frasso qui di versicolestelle
però quest'afrodincolo è sgamuto!

Bresulcerando, la risposta è fella:
in tutto il calepincio è risaputo
ché non mandruca artastola la pelle,
bensì la sturippicchia del linguto.

Se m'è concesso chiedo sbezia al Greco
p'aver voluto far schimidazione,
se s'ingrillasse, strèria zennereco,

dovrei subir trefisso la sanzione,
perciò m'inscegno di balar di spreco
e taccio col perubbio in travazione.


Di poeti e poesie son all'asciutto
che pretendete, che v'imbianchi tutto?
fil0diseta
lunedì 29 settembre 2008 08:13


el Greco s’è ‘n tubato la mastella
ri bocchinata tutta di tinteggio
s’è fatto una sortita in scarta bella
di timbri, di plasoni e di sosteggio

gli stavo in tasca quando in gonfonella
spannava mani bruliche al ponteggio
e mi riscopulava la gonnella
frugandomi sgoccette nel drappeggio

poi plesse che dal ponte alla corriera
lo strucico non era disalletto
così pre cipuette in gran carriera

all’ubico civuttolo e perfetto
e sbarricò, svettò la sua bandiera:
ciaveva tricolato pure il tetto





"e intanto che io scrivo una panzana
lui tutta la sua casa si risana"

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