Sono nel legno

sole-del-mattino
martedì 1 maggio 2007 23:09
Sono nel legno
bagnato d'inverno
intriso di neve

-mi hai preso-

nel camino appoggiato
asciugato
e dolcemente soffiato.

Senza più umidità nel cuore,
nudo in una stanza,
acceso di calore,
sulle tue braccia
mi vado consumando.
filodiseta
mercoledì 2 maggio 2007 00:47
Premetto che
la poesia mi piace: adoro l'inverno e il fuoco del camino [SM=g28002] Hai creato un'atmosfera molto intima, grazie a questi elementi.



Sono nel legno
bagnato d'inverno
intriso di neve

-mi hai preso-

nel camino appoggiato
asciugato
e dolcemente soffiato.

Senza più umidità nel cuore,
nudo in una stanza,
acceso di calore,
sulle tue braccia
mi vado consumando.



Ti segnalo pertanto solo poche cose che secondo me, urgono di cambiamento [SM=g27987]


Bagnato e intriso mi risulta una ripetizione


umidità, non mi piace proprio: cercherei un sotantivo che rendesse il verso più fantasioso:
muschio, per esempio o il nome di una pianta o fiore che assorbe molta acqua [SM=g27985]


acceso di calore, anche questa un'espressione abbondante


e non resisto: eliminerei tutto il v.9: dice troppo, non lascia spazio all'immaginazione [SM=g27995] .


Quindi, per ora mi limiterei a questo, col risultato che ti propongo:



Sono nel legno
bagnato d'inverno e di neve

-mi hai preso-

nel camino appoggiato
asciugato
e dolcemente soffiato

senza più muschi nel cuore

sulle tue braccia
mi vado consumando






Ma ascoltiamo anche gli altri [SM=g28003]
Modificato da filodiseta 02/05/2007 9.49
firstlast
mercoledì 2 maggio 2007 10:25
Piace anche a me questa atmosfera intima, il camino, che più genericamente rappresenta il calore (umano?), l'inverno e la neve: il gelo che riscontriamo a volte al di fuori di noi. La piacevole compagnia di una persona cara ad indicare il bisogno di affetto, la necessità insita nell'animo umano di ritrovare dei gesti e delle rappresentazioni che lo collochino al centro delle attenzioni e delle effusioni di questa.

Mi trovo d'accordo con filodiseta nel rilevare alcune ripetizioni che appesantiscono il verso, anche io prima della lettura dei commenti mi ero soffermato sul 9° e 10°v. che trovo troppo "accesi" ed innaturalmente collocati in un contesto dai toni pastello.

Nel complesso il testo mi sembra ben costruito. Belli i primi due versi:

Sono nel legno
bagnato d'inverno



il resto trovo sia interessante anche se potrebbe essere migliorato nella forma (utilizzando un modo diverso di esprimere i concetti, magari con l'ausilio di sinonimi che rendano il testo più agevole e musicale).

Tenendo presente gli accorti suggerimenti di filodiseta proverei a vederlo così:

Sono nel legno
intriso di neve
accostato al camino

-mi hai preso-

asciugato,
dolcemente soffiato

senza più muschi nel cuore
tra le tue braccia
mi consumo



Leonardo
Modificato da firstlast 02/05/2007 10.31
sole-del-mattino
giovedì 3 maggio 2007 01:13
Per la prima volta
Credo sia la prima volta,da quando navigo su internet (+-)7 anni che trovo uno spazio di laboratorio di poesia in cui si parli nella modalità più Oggettiva possibile di poesia.


Sento nelle parole di Daniela un sogno vivo da perseguire,l'entusiasmo di voler creare qualcosa di diverso.
Questa è la strada giusta,lo sento.
Anche il modo con cui ci ha abbacciati tutti per chiamarci tutti uniti a leggere il testo di Anna...bellissimo.

Molto generoso da parte tua mettere le proprie conoscenze al servizio degli altri per farli crescere .Una persona che entra con tutto se stessa dentro un testo restituendo all'autore non solo la totale comprensione,ma anche la rilevazione di alcuni errori che lo stesso non se ne avvedeva.
Il fatto di essere qui a scrivere insieme a voi,anche sapendo che ho molto da imparare,per me è molto importante.
Molti autori scrivono una miriade di poesie e ricevono altrettanti commenti,ma alla fine dei conti ,a cosa servono se tirando le somme non si è capito come rimediare ad errori ripetitivi o banalità di congenita natura.

Per me e per gli altri autori che verrano ,dico GRAZIE Daniela e a Leonardo,ma anche Triste,a Cristina,ad Anna.

(Non sarò sempre qui fra voi,per me inizia un'altro periodo in salita con il lavoro,sarò fuori casa per un po',ma per ora ci sono :-)).

Scusate questa interruzione che non voleva essere un deragliamento ai suggerimenti sul testo in oggetto,ma era un qualcosa che sentivo dentro e dovevo per forza dire.

Passiamo al testo:

@ filodiseta

"Bagnato ed intriso mi risulta una ripetizione"


Lo è senza dubbio, giusta osservazione ho scelto questi due termini perchè li sentivo bene vicno,senza rendermi conto della loro stretta affinità.

"umidità, non mi piace proprio: cercherei un sotantivo che rendesse il verso più fantasioso:
muschio, per esempio o il nome di una pianta o fiore che assorbe molta acqua


acceso di calore, anche questa un'espressione abbondante


e non resisto: eliminerei tutto il v.9: dice troppo, non lascia spazio all'immaginazione . "[/C
]


Umidità...si hai ragione devo far lavorare di più il manualetto dei sinomini e contrari,ho paura che più che l'umidità hanno fatto la muffa a forza di rimanere statiche [SM=g27985]

Attenzione però ,in questa poesia ho cercato di mantenere una trama,un filo logico,il legno bagnato ,impregnato (è umido fino al cuore interno del legno)che viene raccolto all'esterno di una casa di montagna.Bisogna seguire il percorso insieme alla persona che lo raccoglie.
Umidità non va bene,ma il muschio è presente in un posto di acque sorgive,secondo me bisogna trovare un altro termine.Per "umidità intendevo quella che rimane dentro il legno,perchè fino a quando non si asciuga completamente il legno non può accendersi.Il muschio è meno banale,ma cambia il significato nel contesto di trama poetica,(almeno questo è il mio modesto parere).

L'ultimo verso incriminato [SM=g27985] ,nudo in una stanza si credo sia da cambiare hai perfettamente ragione,qui sembra un pesce fuor d'acqua.
Ero indeciso se spostare la visuale sulla ricevente del calore... (in teoria volevo eprimere la nudità del legno ...nel senso spogliato di umidità)ma avrei spezzato la trama.

Grazie di cuore Daniela per il tempo che mi hai dedicato,studierò questi tuoi suggerimentie cercherò di attuarli.

@firstlast

Grazie per i preziosi consigli.
Nell'ultimo verso avevo una forte indecisione tra "Braccia""mani",perchè volevo rappresentare il calore che il camino trasmette all'uomo,di solito l'immagine ci dice che sono le mani le prime che si scaldano...ma poi non ci sarebbe stata magia a collegare l'immagine del legno che brucia con l'amore stretto fra le braccia...

Molto bella la tua interpretazione.

Grazie di cuore Mauri



Modificato da sole-del-mattino 03/05/2007 1.20
filodiseta
giovedì 3 maggio 2007 01:30
Mauri,
ti vedo in linea e non posso che ringraziarti subito.

Dici cose bellissime, che rivelano la tua umiltà e il tuo desiderio di scambio al fine di crescere insieme.


Non rispondo al resto, data l'ora [SM=g27994]


Tornerò prossimamentissimamente [SM=g27987]




Buona Notte [SM=g28003]
filodiseta
giovedì 3 maggio 2007 09:53
Allora, caro Mauri,

nel tempo che ho questa mattina, spero di riuscire a dirti due cose.


La prima riguarda l'umidità [SM=g27987]

In effetti, muschio lo avevo suggerito, e mi pare che anche Leonardo abbia condiviso la mia scelta, per la musicalità del vocabolo, ma ti avevo anche detto che forse occorreva fare una piccola ricerca per vedere di trovare qualcos'altro.

Abbiamo la fortuna di avere la rete a disposizione per i nostri approfondimenti. Quindi ho pensato all'anatomia del tronco. Tu sai quanto si usino, in poesia, i vocaboli che indicano parti anatomiche del corpo umano... Noi facciamolo con l'albero [SM=g27988]

Allora, ricercando le parti del fusto che trattengono più umidità, trovo:


# Il legno o xilema. Forma un cilindro che sostiene la pianta e conduce l'acqua. Col tempo si accresce e la parte interna si impregna di sostanze che ne impediscono la putrefazione, divenendo il durame, parte pregiata del legno e con funzione solo di sostegno.

# Il libro o floema, che conduce la linfa. A differenza del legno non aumenta in spessore durante l'accrescimento secondario, essendo lacerato dall'accrescimento del legno all'interno, e quindi ricostruito dal cambio.


Ecco qui dovrebbe esserci un termine che faccia al caso tuo: cerco.

E invece no, in questo caso non trovo termini entusiasmanti, ma ti assicuro che spesso succede di imbattersi in terminologie interessantissime. Comunque vale sempre la pena di fare un piccolo approfondimento.


"si impregna di sostanze che ne impediscono la putrefazione"

Forse la nostra ricerca dovrebbe invece orientarsi qui: vediamo.

Nemmeno: i nomi di questi liquidi, non sono facili da focalizzare per un'inesperta come me di morfologia botanica, ma c'è un termine molto bello, a mio parere, che è "alburno", cioè la parte più giovane del fusto, quindi la più ricca di acqua, che potremmo usare come sintesi dell'umidità dell'intero tronco. Oltre tutto mi sembra che abbia un suono sensuale, colorato pastello: mi piace...

e magari ci sta anche bene:


senza alburno
tra la corteccia e il cuore
nelle tue braccia
mi consumo



ma va' che bello: me gusta [SM=g28002]


Insomma, tutto ciò, non per farti forzatamente optare per questo vocabolo, ma per dimostrare quanto lavoro, a volte, sta dietro la scelta di una parola, in poesia.

Detto questo, la ricerca minuziosa dei termini, non deve pesare sull'andamento lineare del contesto da diventare esagerazione. Solo quanno ce vò'... e ti assicuro, che fa la differenza [SM=g27988]





La seconda cosa te la dico velocemente ed è una risposta a questo:


Scritto da: sole-del-mattino 03/05/2007 1.13


Credo sia la prima volta,da quando navigo su internet (+-)7 anni che trovo uno spazio di laboratorio di poesia in cui si parli nella modalità più Oggettiva possibile di poesia.


Sento nelle parole di Daniela un sogno vivo da perseguire,l'entusiasmo di voler creare qualcosa di diverso.
Questa è la strada giusta,lo sento.




Diciamo che ci sono esempi che conosco in rete, dove si parla di poesia in modo oggettivo e soprattutto con una gamma completa di competenze

Per me è sono sicuramente modelli, perché i migliori che abbia trovato. La mia intenzione principale, però, sarebbe di restare in pochi (relativamente [SM=g27987] ), per poterci abbracciare proprio come dici tu, di curiosità, di stimoli e di affetto [SM=g27998]

Ultimissima cosa: so dei periodi di impegni che ti costringono lontano. Pensaci sempre e nel frattempo scrivi... le cose che leggeremo nei tuoi ritorni


Ecco: tempo scaduto [SM=g27992] aspetto la tua replica.







daniela

cristinakhay
giovedì 3 maggio 2007 22:35



Sono nel legno
intriso di neve
accostato al camino

-mi hai preso-

asciugato,
dolcemente soffiato

senza più muschi nel cuore
tra le tue braccia
mi consumo


Preferisco questa versione di Leo, dopo la scrematura. Gli appunti di Daniela sono ottimi e utilissimi, fungono da base per l'analisi, ma conoscendo Maurizio trovo che l'assonanza centrale renda il ritmo che è solito nel suo stile. Preferisco anche la chiusa al presente....il gerundio l'ho sempre trovato un pò ridondante e dispersivo. Bellissima la ricerca sulla parola e conseguente forma espressiva in versi...brava Dany. [SM=g27985]
sole-del-mattino
venerdì 4 maggio 2007 00:36
Ognuno di noi crede sempre di saper camminare in modo perfettamente eretto,un bel giorno invece viene filmato e suo magrado scopre di aver bisogno di un periodo di riabilitazione...In un certo senso è quello che sta capitando a me.Evidentemente sono fortunato,se non ci fosse stato quel filmato non me ne sarei mai accorto e non avrei scoperto che tutti quelli che dicevano "ma come cammini bene!""Che eleganza!"In realtà forse dietro dicevano"ma guarda che camminata rozza!"Che scarpone!"ahaahah,oddio adesso ho esagerato, porto solo il 43:-).

Tutto questo era solo per dire che l'esperienza che sto provando è straordinaria e mi sento bene perchè ho potuto esprimere esattamente cosa mi passava per la mente riguardo al testo"sono nel legno".


Sono rimasto sbalordito per la ricerca che ha effettuato Daniela,veramente una generosità senza limiti,adesso da stasera ho il cd della rizzoli dei sinonimi e contrari [SM=g27985]

Alburno è un termine perfetto in tutti i sensi,non potevi scegliere di meglio Dany,ma la cosa che mi ha fatto più piacere è quello di avermi spiegato la tua ricerca meticolosa,avresti potuto semplicemente scriverlo,invece hai speigato il tuo metodo,sei grande,perchè vuoi spiegare anche il metodo.

Grazie di cuore,stasera sono un po' cotto...purtroppo la mia sveglia suona sempre prima che il gallo canta(per fortuna)

domani unisco il testo e scelgo i versi da voi suggeriti che sento più vicini al mio scrivere.Un abbraccio a tutti

Con stima Mauri


sole-del-mattino
venerdì 4 maggio 2007 06:08
errata corrige
Scusate,volevo scrivere Zanichelli non Rizzoli
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