Erika(80)
martedì 20 gennaio 2015 07:36
Il pennello scorre sul legno invecchiato, le setole indurite sfumano i colori e la mia mente vola lontano inebriata dagli odori dei solventi.
Chiusa in una fortezza dorata mi chiedo cosa manca dentro me e cosa invece c'è e quanto sono giusta e quanto sbagliata io.
La vernice intanto asciuga lentamente, passano le ore ma sembrano istanti di vita, della mia vita.
Poso il pennello e osservo...il colore é neutro quanto vorrei esserla io.
Il cuore pulsa, emozione di bambina negli occhi adulti che guardano l'illusione di ciò che sembra diverso.
fabella
martedì 20 gennaio 2015 09:36
Re:
per cominciare, desidero impostare un intervento né rivolto alla prosa, né alla poesia, perché scoprirai tu stessa strada facendo, lo stile letterario che più si adatta al tuo bisogno di scrivere e alle tue esigenze caratteriali. parleremo inizialmente solo di linguaggio. del linguaggio che tiene conto di tutto quello che ci sta alle spalle in campo letterario e grazie a questo si sviluppa, col e nel tempo che stiamo vivendo.

intanto, se può essere un incoraggiamento, mi ricordi me agli inizi, quando per esprimere il mio animo ricorrevo a degli stereotipi inculcati da letture scolastiche dell'ottocento, in fondo anche male espresse. nel tempo (e ce ne ho messo abbastanza)ho imparato a farmi l'orecchio su un tipo di scrittura più naturale, su un linguaggio più quotidiano e gergale. sul nuovo linguaggio letterario, insomma. lo dice molto bene Pierluigi Cappello, uno dei giudici che premiarono la mia poesia al concorso della Rai. hai già visto il video della diretta, lo so. ma ti consiglio di riascoltare il suo intervento per capire quanta gente si affaccia alla scrittura con la difficoltà di separarsi dai luoghi comuni, dal linguaggio ottocentesco, dalle espressioni scontate.

tu dovrai fare tutto questo per imparare a scrivere. ma non credo che a te risulterà così difficile. mi baso sul percorso che stai facendo con le "vernici". veloce, fresco, puntuale, personale, mai scontato. armonico, creativo, geniale. la tua scrittura non può prendere una direzione diversa.

detto ciò, vorrei ragionare su questo testo, dei suoi pregi e delle pecche, suggerendoti gli accorgimenti tecnici per renderlo più vicino al linguaggio attuale senza alterare l'emozione che comunque lascia traspirare fortissima. vorrei segnalarti le eventuali modifiche, non al fine di fartelo trascrivere, ma solo perché servano a te ad impostare man mano gli scritti successivi.

e intanto con questa premessa, seppure lo scritto sia in prosa, lo sposto nella sezione più frequentata affinché, chi vuole, possa aiutarci nel percorso.

e adesso ti lascio un po' sulle spine, prima di entrare nel vivo del commento che desidero fare a queste tue prime parole.


bacione grande a te [SM=g2834784]


Erika(80)
martedì 20 gennaio 2015 10:46
Daniela una delle caratteristiche che apprezzo più di te é che riesci a trovare la chiave per poter dire tutto...ma lo fai nella maniera migliore che esista...ti ringrazio e aspetto le correzioni pratiche
ggiacinto
martedì 20 gennaio 2015 12:52
Azzardo una sintesi, solo un esempio da rivedere comunque, per come la sento io, ma è solo una deformazione soggettiva....

con lo scorrere del pennello la senilità è legno
setole indurite sfumano colori, la mente vola inebriata
da odori e solventi.
Chiusa in una fortezza dorata mi chiedo cosa manca
per quanto giusta o sbagliata - io
vernici asciugano lente istanti di vita
depongo pennelli e osservo quel colore neutro
per quanto mi adoperi ad esserlo - io
il cuore pulsa emozioni di bambina in occhi adulti
che guardano l'illusione del diverso.

[SM=x2823269]

fabella
venerdì 23 gennaio 2015 09:06
Re:
Erika(80), 20/01/2015 07:36:

Il pennello scorre sul legno invecchiato, le setole indurite sfumano i colori e la mia mente vola lontano inebriata dagli odori dei solventi.
Chiusa in una fortezza dorata mi chiedo cosa manca dentro me e cosa invece c'è e quanto sono giusta e quanto sbagliata io.
La vernice intanto asciuga lentamente, passano le ore ma sembrano istanti di vita, della mia vita.
Poso il pennello e osservo...il colore é neutro quanto vorrei esserla io.
Il cuore pulsa, emozione di bambina negli occhi adulti che guardano l'illusione di ciò che sembra diverso.




Eccomi Erika. non far caso, qui osservo tempi più lunghi rispetto quelli degli interventi che riguardano la nostra comune passione. aspetto sempre quella sorta di entusiasmo che mi faccia esprimere le cose a mente serena. cioè quando scelgo di non essere rincorsa dalle cose quotidiane.

allora a noi. tornando al linguaggio del tuo testo, ti voglio segnalare tutti gli errori che usa commettere chi si avvicina per la prima volta alla scrittura. intanto l'abbondanza degli aggettivi qualificativi. diciamo che in poesia si dovrebbero usare poco, ma nemmeno esagerare nella prosa. qui non ne hai usati troppi. anzi, tolta la prima riga derei che sono ben dosati. vedi che anche ggiacinto ha scelto di eliminarne uno, sostituendolo con un'espressione più allargata. ho evidenziato la "fortezza dorata" che è uno di quei sntagmi un po' duri da resuscitare, come "il cuore pulsa, emozione" che è una frase di altri tempi. Proprio tutto quello che per il momento devi evitare. prova a pensare di sostituire queste due evidenze con vocaboli ed espressioni più naturali, più quotidiane. ti risulterà un po' difficile all'inizio, ma presto saprai riconoscere queste espressioni viziate che sanno di luogo comune. e che sono inserite con ingenuità, proprio da chi si avvicina alla parola scritta per la prima volta. qundi tutto normale, ti assicuro. sei molto meglio tu di me, quando iniziai.

due parole sul rifacimento di ggiacinto. diciamo che a questo si arriva


devo sospendere più un attimo. è arrivata roba da sistemare... vedi. si crede di essere tranquilli. torno dopo a correggere e a terminare [SM=g8231]

[SM=x2823269]
il_complice
venerdì 23 gennaio 2015 17:46
wow.. non so se crediate nella sincronicità ma qui per quanto mi riguarda ce n'è tanta.. mi ricorda molto me stesso, durante il mio percorso di sperimentazione espressiva: non so se il caso è medesimo ma mi sembra di percepire anche qui la deliberata svogliatezza (di impostare una veste grafica) che comunichi essa stessa la necessità di entrare nel testo usando una chiave diversa, da quella della consuetudine o della struttura..

tra l'altro questo testo è il primo che leggo in assoluto, dopo circa 6 anni di inattività in qualsiasi forum..e in queste circostanze, in un tale momento della mia vita, tra l'altro durante l'ascolto casuale (o sincronico) di una musica che ha collaborato perfettamente all'esaltazione del sentimento da te contenuto, mi sento meravigliosamente riaccolto nel fantastico mondo della poesia..

vedo in te un percorso onirico potente e molto promettente [SM=g8335]
Carla.Aita
martedì 27 gennaio 2015 22:20
Mi allego fortemente ai pensieri di fabella; li condivido tutti nella loro interezza. Quello al quale lei vuole arrivare a dirti è che dobbiamo riuscire un pò a "candeggiare" i nostri versi e quindi le nostre concezioni prenderle e stringere senza togliere loro la forza che devono assolutamente mantenere. No, non sei scontata ma semplicemente prosastica( come lo sono stata io per anni e ne sa qualcosa al_qantar :P)e si nasce spesso così. Tanti auguri per il tuo futuro poetico e un "primaopoiritornochehocosaseriadafare" e un ciao a tutti quanti.

Forzaaaaaaa [SM=g2842741]


Carlaita


Carla.Aita
martedì 27 gennaio 2015 22:23
Re:
il_complice, 23/01/2015 17:46:

wow.. non so se crediate nella sincronicità ma qui per quanto mi riguarda ce n'è tanta.. mi ricorda molto me stesso, durante il mio percorso di sperimentazione espressiva: non so se il caso è medesimo ma mi sembra di percepire anche qui la deliberata svogliatezza (di impostare una veste grafica) che comunichi essa stessa la necessità di entrare nel testo usando una chiave diversa, da quella della consuetudine o della struttura..

tra l'altro questo testo è il primo che leggo in assoluto, dopo circa 6 anni di inattività in qualsiasi forum..e in queste circostanze, in un tale momento della mia vita, tra l'altro durante l'ascolto casuale (o sincronico) di una musica che ha collaborato perfettamente all'esaltazione del sentimento da te contenuto, mi sento meravigliosamente riaccolto nel fantastico mondo della poesia..

vedo in te un percorso onirico potente e molto promettente [SM=g8335]




Hei complice, avevi usato sempre lo stesso nick? Perchè mi ricordo di averti visto in giro da qualche parte [SM=g2829704]

Ciau


C.A.






garofano a.
martedì 27 gennaio 2015 22:57
Re:
Carla.Aita, 1/27/2015 10:20 PM:

Mi allego fortemente ai pensieri di fabella; li condivido tutti nella loro interezza. Quello al quale lei vuole arrivare a dirti è che dobbiamo riuscire un pò a "candeggiare" i nostri versi e quindi le nostre concezioni prenderle e stringere senza togliere loro la forza che devono assolutamente mantenere. No, non sei scontata ma semplicemente prosastica( come lo sono stata io per anni e ne sa qualcosa al_qantar :P)e si nasce spesso così. Tanti auguri per il tuo futuro poetico e un "primaopoiritornochehocosaseriadafare" e un ciao a tutti quanti.

Forzaaaaaaa [SM=g2842741]


Carlaita






Non posso che acccodarmi a questo e al post di Fabella hanno spiegato bene anche il mio pensiero.

Ciao e a rileggerti presto spero.


Pino [SM=x2823269]


il_complice
sabato 31 gennaio 2015 02:23
Re: Re:
Carla.Aita, 27/01/2015 22:23:




Hei complice, avevi usato sempre lo stesso nick? Perchè mi ricordo di averti visto in giro da qualche parte [SM=g2829704]

Ciau


C.A.









tra il 2008 e il 2009 ho pubblicato qualche poesia, bei tempi in cui l'animo era più spensierato e l'ispirazione più florida.. perdonami non mi ricordo di te ma nel caso benritrovata
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