20 giugno -alla Suaraccia
Tocca al parlare chiaro, al
tornare agli accordi, al non
macerare gli aghi di pino
e tocca a questa metà di giugno
sostenere la doppiezza dei sentimenti
gli occhi lucidi quando la luce del bagno
detta la frequenza del tuo viso
-le farfalle
pare che l’uomo sia fatto ad
albero di Natale e trasformi
ogni cosa a sua immagine
anche giugno nell’acqua calda
delle farfalle. mischia muretti a secco
secolari come lecci, alle rocce
-compresa TAVOLARA- in uno
sfondo per desktop. poco universale
molto nautico, virale, delimitato
da file di parcheggi bianchi che
galleggiano su un paradiso di
pappagalli subacquei
-le mete
le BOE diventano le teste pelate
dei bagnanti e chiese e croci bianche
sui campanili
Tavolara è collegata alla terraferma
come l’illusione, qui dove la terra ferma
ha origine da roccia e non c’è
fucina sotterranea per custodire gli dei
solo miniere un po’ più a SUD
a seppellire
-il prosieguo che non prosegue
se fosse il giorno a separare dal tempo
la voce di un bambino che grida
una canzone al pelo dell’acqua
l’istante in cui i chilometri si smezzano
sugli asfalti di Sardegna