avanti la sentenza

Ho dormito a fondo il risveglio
sugli avanzi del marciume che
si svende al mercato degli ingordi
per dichiarare il troppo sole
che guida i passi o la bocca
a volte a prendere un fucile
spezzare l’armonia e uccidere un arabe
rischiando simmetrie al di là degli assi
ingorghi di piaceri frantumati

se fossi umana risponderei al tatto
ed ogni cosa avrebbe il suo nome
mi porterei le colpe a tracolla
rido

Qua ho preferito la chiusa, la prima strofa mi pare un poco sovraccarica ed attorcigliata su sè stessa ma sono l'ultima persona a potersi permettere simili affermazioni dal momento chhe è uno dei miei più comuni difetti nello stendere versi ed alcune volte volontariamente ed appositamente calco la mano giù pesante sotto quest'aspetto.
A livello di senso posso condividere questo tuo urlo straziato in mezzo al silenzio, al marciume, in un certo senso ricollegandomi a quanto ho appena osservato sotto alla poesia di Samanta, le cui dinamiche di fondo mi appaiono affini anche se è molto probabile che sia io che piego al significato che voglio attribuirle, le parole, evidentemente oggi mi sono svegliato in pieno spleen...
Ciao, artista

sì, rileggendola mi arriva in effetti un po' pesantuccia e forse la volevo così, probabilmente perchè non avrei saputo fare di meglio

eh la chiusa la chiusa, piaciucchia pure a me

a livello di significato credevo di essere stata fin troppo ovvia ho soltanto ripreso un concetto di Camus sull'assurdità di certe esperienze con le quali mi ritrovo a fare i conti spesso..è il grido contro il marciume sì, quello che cerchiamo quando siamo increduli di fronte al bello, abbiamo sempre bisogno di qualche macchia oscura quando tutto sembra che vada fin troppo bene

ti ringrazissimo, stavo per commettere ancora lo stesso errore..sarà mica un segnale??

a presto!

e artista a te, pettami per qualche annetto e mi darò qualche aria


ti abbraccio