cadeva la nebbia

marina.calliope
domenica 19 febbraio 2012 09:32
Cadeva la nebbia
la prima volta occhi per te riparo
sentori di perdita sulle rotte barche-cammino
cent'anni e riconoscerti
bianco su sentieri non c'era sole
sorridevo vestito di rose di bosco confetto giurando nel sempre
plasmata di argilla scura ti ho amato
e il ventre ti partoriva i figli della terra


boh ci ho provato senza rete ma aiuto..sono parole in libertà non conosco tecniche..poeti aiuto!!!!!!!! [SM=g27995] [SM=g10324]
fabella
domenica 19 febbraio 2012 10:18
nonostante la concitazione domenicale che c'è in casa mia, non posso fare a meno di rispondere a questo post.

la poesia, per essere di una principiante, è buona.

al primo impatto rivederei un po'la versificazione
e qualche costruzione sintattica

ma tornerò con più calma per dirti qualche cosetta in più, che sicuramente scaturirà da una seconda, più attenta lettura

Buona domenica, Marina [SM=x2823269]
marina.calliope
lunedì 20 febbraio 2012 08:19
ti aspetto con ansia ..e anche seb [SM=g8335] [SM=g8335] [SM=g8335]
fabella
lunedì 20 febbraio 2012 08:55
marina.calliope, 19/02/2012 09.32:



boh ci ho provato senza rete ma aiuto..sono parole in libertà non conosco tecniche..poeti aiuto!!!!!!!! [SM=g27995] [SM=g10324]




l'ispirazione va sempre buttata giù in piena libertà. è in un secondo momento che occorre una seppur minima revisione tecnica. a favore della musicalità, oppure fare qualche taglio su aggettivi o pronomi, o versi non fluidi.insomma laddove la sintassi possa rendere il testo pesante o ripetitivo. le cose sono tante e sicuramente verranno in luce alla rilettura di ogni testo.

questo tuo, in particolare, rivela già una certa rielaborazione a livello mentale, per poi buttare giù in libertà, certi versi che paiono appartenere ad una poesia più matura.

nonostante ciò, si sente che non c'è consapevolezza sul valore di alcune sortite poetiche, che tendi a concentrare, rendendo a tratti la forma confusa, quando secondo me, andrebbero diluite. mi pare che si giochi troppo sulla doppiezza dei significati. il che è una cosa molto apprezzabile se dosata, ma penalizza la fluidità, se ripetuta più volte.

quindi il tuo lavoro di rilettura, in questo caso dovrebbe cogliere questa esagerazione. la poesia, per me, deve essere tutta un piano-forte. apnee e rispiri, concirazioni e silenzi. mentre questo tuo linguaggio a catena penalizza un po' dutto questo.

oh, intendiamoci, non è grave come potrebbe sembrare. il mio carissimo e compianto Maestro di pittura, quando gli presentavo un quatro fatto benissimo, ma ancora un po'piatto nell'insieme, mi diceva che sono gli ultimi tocchi che fanno il quadro. col suo pennellino dava qualche luce qua e là e il dipinto prendeva vita.

così con la poesia, o perlomeno con questa tua poesia, già buona di per sé.


[SM=g7990] ahahhaha lo so che sei curiosa, mentre io non so ancora come spiegarti sul concreto tutto ciò. sta di fatto che non lo farò adesso, perché devo andare... e nemmeno in mattinata, perché qui da me è previsto che tolgano la luce fino a mezzogiorno. ehehehe col freddo... che disgraziati [SM=g8231]

ci sentiamo presto comunque e scusa gli errori. non rileggo perché è previsto il backout dalle 9.00

se anticipano perdo tutto quello che ho scritto

[SM=g8265] [SM=x2823269]
marina.calliope
martedì 21 febbraio 2012 07:29
ti aspetto con ansia e spero di capirci qualcosa..effettivamente sono una istintiva ignorante nel senso di colei che ignora..... [SM=g8231]
fabella
giovedì 23 febbraio 2012 10:24
Ebbene sono qui, a dirti cose secondo il mio modo di concepire la poesia. Per questo non verità assolute.

Partendo di qui ho disposto diversamente i tuoi versi:


cadeva la nebbia la prima volta
occhi per te riparo
sentori di perdita sulle rotte

barche-cammino

cent'anni e riconoscerti bianco
su sentieri dove non c'era il sole
sorridevo vestito di rose
di bosco confetto giurando nel sempre

plasmata di argilla scura
ti ho amato ed il ventre
ti partoriva i figli della terra


Premetto che se mi avessi detto di masticare poesia da tempo, ci avrei creduto e non avrei nemmeno pensato di discutere la tua poesia. Questo perché sarebbe frutto di fasi di maturazione che nessuno avrebbe diritto di contestare, ma nemmeno di fare un appunto senza conoscere la poetica dell'autore. Mentre tu inizi a scrivere, e si presume che una poesia uscita bene, sottintenda buone letture, forte sensibilità ed una vena senz'altro positiva, ma non ancora la consapevolezza per una continuità, sullo stesso livello di uno scritto particolarmente riuscito.

Tutto questo per dire, che considero utile partire da più chiarezza e linearità, pur non rinunciando a qualche verso che apra a duplice interpretazione.
In effetti la tua poesia ne contiene troppi, innanzitutto per la scelta di non usare punteggiatura, poi per quella dei ritorni a capo, disposti in modo da amplificare queste ambivalenze. Soluzioni che in genere adotta chi ha già fatto percorsi di base. E questo ti consiglio, per quello che affermi sul tuo ignorare (anche se in poesia, più conoscerai e più ignorerai [SM=g8231] ... vedrai, vedrai)

Dicevo ti consiglio un percorso di base, che non deve necessariamente passare attraverso la metrica, ma a quell'ordine artigianale che ti permetterà di arrivare al tipo di poesia che hai pubblicato, attraverso la consapevolezza e non attraverso la casualità.

Questo è tutto, a livello teorico [SM=g10314] Andiamo a quello pratico.

Mi è sembrato per ora, di darti l'idea di questo ordine, pareggiando i versi e facendo circolare un po' d'aria in mezzo, inserendo degli spazi.

Voglio ora evidenziare le ambivalenze di cui ti dicevo, che certo sono pregevoli, ma come ti dicevo su una poesia già matura. Così, senza apportare modifiche allo scritto, ti ho fornito un esempio di quell'ordine minimo che ti dicevo.

Cadeva la nebbia
la prima volta occhi per te riparo
sentori di perdita sulle rotte barche-cammino
cent'anni e riconoscerti
bianco su sentieri non c'era sole
sorridevo vestito di rose di bosco confetto giurando nel sempre
plasmata di argilla scura ti ho amato
e il ventre ti partoriva i figli della terra


Nella pratica insomma:
"la prima volta", per esempio, può essere delle nebbia, ma anche degli occhi
"bianco" lo potresti riconoscere bianco, oppure "bianco non c'era il sole"
"vestito di rose di bosco confetto" anche questo si presta ad essere letto un più modi
persino "scura" si attribuisce naturalmente ad argilla, ma può diventare stato d'animo, se letta dopo una virgola, per esempio: scura ti ho amato

Ecco perché parlavo di concatenazione. E mi ripeto all'infinito: questo linguaggio, anche se in questo caso un po' abbondante, è pregevole in poesia. La mia perplessità è che tu, da principiante non lo sappia poi gestire, non sappia dare respiro a questo incalzare di doppie letture. Per ciò considero opportuno che il tuo percorso di base segua uno sviluppo graduale, partendo da un linguaggio più definito e una scansione più razionale. Sembreranno contraddizioni, perché per me la lirica deve contenere slegamenti, disordini, l'illogico e l'irrazionale. Tutti elementi di un'astrazione che però è estrapolazione dai suoi contrari. Legami, ordini, logica e ragione.

uhhhh mi fermo se no, o mi ripeto o mi perdo in argomenti troppo, troppo ampi... che dovrei togliere il freno alla ruota e scrivere per tutto il giorno [SM=g8231] [SM=g8115]

Mo' ho fatto la mia filippica. Spero che Sebastiano intervenga se non si sente d'accordo, almeno prima di pensarci hai due pareri. Ma anche Simone, ché discutere della poesia altrui fa bene alla propria.

Io concludo (è la cosa, Marina, di cui devi tenere conto, prima di tutto il resto) con la frase con cui ho iniziato:

Ebbene sono stata qui, a dirti cose secondo il mio modo di concepire la poesia. Per questo non verità assolute.

A rileggerti presto [SM=g8335]
marina.calliope
giovedì 23 febbraio 2012 14:38
sei stata magnifica e ho capito.... [SM=g8335] [SM=g8026]
al_qantar
lunedì 12 marzo 2012 21:35
Cavolo Fabella che bella discussione, certo che intervengo staera mi preparo l'argomentazione!

a dopo!
lastrega65
venerdì 16 marzo 2012 17:08
Re:
marina.calliope, 23/02/2012 14.38:

sei stata magnifica e ho capito.... [SM=g8335] [SM=g8026]




si, davvero magnifica. Mi sono bevuta tutto d'un fiato.
morgan4
lunedì 19 marzo 2012 16:25
non corro in tuo aiuto, io no poeta!!!

piacere, morgan

e missà Piacere al tempo!! sì, prometti belle righe.



ciao eh!
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