Intanto saltano due associazioni un po' troppo evidenti. Il titolo, che comprendo sia voluto, ma con una piccola invenzione (non dimentichiamo che la poesia è anche invenzione), lo avresti reso unico, pur mantenendo l'idea. E poi qui, che non ho fatto a meno di pensare a Elio (e le Storie Tese) che ha le sopracciglia a gabbiano
due sopracciglia allargano il cielo
forse un gabbiano
Nel resto c'è sempre qualcosa che chiama ad essere eliminato
i marinai non muoiono
diventano gabbiani
così narra la leggenda
Di colpo il vento girò il sole
la mano lascia
andare il padre
i nomi delle onde
a pronunciarlo
della nebbia fa male il tratto
bianco senza
lo splendore della neve
quando scompare, velocemente
di nitidezza si chiude quasi l'occhio
nell'acqua un bacio
segue un attimo la scia
scende, risale
due sopracciglia allargano il cielo
forse un gabbiano
in_canto trasparente continua il mare
io ci sarò alle caviglie del molo
chi ama torna non sa fuggire
da carne a carne, come di sangue
io la vedo così, ma solo per esempio:
(la leggenda narra che i marinai non muoiono, ma diventano gabbiani)
di colpo il vento gira il sole
la mano lascia il padre, i nomi delle onde
e della nebbia fa male il tratto bianco
senza neve, senza la nitidezza
che chiude quasi gli occhi
nell'acqua un bacio scende, risale al cielo
che pare allarghi la forma di un gabbiano
io ci sarò, alle caviglie il molo
da carne a carne, come di sangue
-attesa
le motivazioni che sei solita inserire nel testo, le distaccherei completamente. le metterei a mo' di introduzione, scritta in prosa, oppure addirittura riassunte nel titolo.
buona giornata a te