apassoleggero
mercoledì 16 settembre 2009 11:31
Supìna. I piedi indicano
il mare, la testa punta il monte.
Le mani aperte, al cielo.
Dalla pancia filtrano ragionamenti
e come fontane
zampillano desideri ombelicali.
Schienacontroschiena
è il nostro modo per dire
ci sono, ci sei.
Lo sguardo ha visuali diverse
ma misurati i pesi, il punto
d’appoggio è un attimo
........ d’equilibrio.
Sul fianco riverso la stanchezza
le ginocchia piegate, i pugni
chiusi sulla faccia.
Ho una fatica composta
da ridistribuire sulle spalle
un bacio sempre in attesa
del sonno.
al_qantar
mercoledì 16 settembre 2009 11:49
Ci leggo l'anatomia di un amore un pò stanco che cerca nella natura nuove risorse.
E' molto bello quello zampillio ombelicale ed anche l'attimo d'equilibrio... che sembrano lottare per mantenere l'insieme.
Affascinante come sempre Anna con le tue belle apparizioni!!!
Un forte abbraccio
Sebastiano
Ecat Mel
sabato 19 settembre 2009 08:50
Bellissimo testo
Una ComPosizione notevole, dove il corpo si fa spazio e tempo, luogo e desiderio, abbandono... e muta ogni volta scena alle emozioni più profonde.
ciao
mire
elfo nero
lunedì 21 settembre 2009 23:40
Bellissima poesia
filodiseta--
giovedì 24 settembre 2009 08:49
una costruzione geometrica della stanchezza e del riposo. tanto sfocati al punto di sentire il bisogno di delinearne l'anatomia nei particolari
un abbraccio, cara AnnA
'Skorpio'
giovedì 24 settembre 2009 11:09
Eppure eppure la sento molto sospesa su quell'ultima strofa, e se ce ne stesse pure una 4a?
Con simpatia
Un caro saluto