(dedicatissima anche questa, prima di chiudere definitivamente) a settembre, raga
cosa credi? anche i figli si comportano così
prendono senza restituire
e mi sentirei di affermare che non hanno torto
nessuno ci ha cercate
noi madri disposte a dare tutto
e nessuno è in dovere di ringraziare, di dire
-ci sono –ci penso a quello che hai fatto per me
il regalo più grande resta
esserci nel bisogno
non è facile scriverlo così, perché
non è poesia; ma la poesia
forse non ti accorgi
è un cerchio stretto, come
quello dei colori, che tutti mischiati
fanno sempre un viola
–che sta
tra il colore della terra e
quello della morte. impossibile
la purezza del mare
od il tormento della fiamma
noi siamo quel viola da nuotare
quel bere e affogare. quel tempo
che ci è acqua offuscata dai pigmenti
di un arcobaleno che decompone