da "iterazioni"

e se non fosse troppo presto? sicuro c’erano fiori in pesco
nel mezzo di donne con tanto blush, forse era la paura
del pallore intorno ma fu una scelta farti giorno
con tutta la calma della rassegnazione

se ci fosse stato abbastanza destino ad unire entrambi
(quella parte di me disposta a partire e la tua più ferma
di un’esecuzione) la luce avrebbe avuto più spazi
e non riflessi su denti nomadi

ricordo parole a sfilare come fedi in gioia alla vedovanza
senza necessità di urlare dai muri, perché sai
non ci si ferma in piedi

credendo alla libertà più spietata hai spinto sì ad aggiustare silenzi
nel bisogno di affetto inespresso, nel cordone dimenticato in fretta
come scarpetta non raccolta e quella lacrima scelta a forza.

una scrittura di grande fascino Francesca. vorrei dire tanto, ma le parole mancano ancora. ogni epressione contiene un mondo. come scrittura, vedo amalgamate un po' tutte le caratteristiche della tua poesia nel tempo, dalla tua fase più frammentata di qualche tempo fa, alla fluidità più recente. il risultato mi garba assai

non l'ho saputo dire bene come avrei voluto
è che ho molta ruggine in fatto di commenti

e tu dillo come senti, come ti viene, ma dillo, perché ho tnto bisogno di sentire pareri sulla direzione strana, o meglio inaspettata che sta prendendo la mia scrittura. E sai quanto ho in considerazione quanto dici.

E' da tempo, ormai che riesco a scrivere solo a tentoni, proprio perché non trovo il modo o non mi rispecchia la resa...

Grazie tante!