dopo la fila

fil0diseta
martedì 28 ottobre 2008 08:29


le nuove nude con le mani da sottana
le zeppe e tre collane ed il capello corto
giocano a vestirsi alzano le braccia
mostrano il taglio, mostrano la prima
le aperture da ballerina, le mezze lune
sul tavolo alla mensa in fila, dietro le scale











anumamundi
mercoledì 29 ottobre 2008 22:10
Non chiedetemi perchè, ma dentro questi versi trovo una miscellanea tra passato e presente, una alternanza di pensieri che non riescono a far discernere il confine tra il reale ed i ricordi.
Un strana sensazione di tristezza mista a tenerezza, come se il passato fosse trascorso troppo in fretta e guardandosi dietro si ritrovano gesti che si avrebbe voluto durassero per sempre.


maschere
lunedì 3 novembre 2008 08:20
Non so ma ci vedo qualcosa di sociale. L'osservazione di un cartellone pubblicitario o di una rivista di moda e una riflessione sul fenomeno dell'anoressia. Poi la rinuncia a un sogno che si abbozzava attraverso un sacrificio e la svolta al guadagno più facile. Un compromesso al quale scendere per essere fotografati a qualunque costo dal successo.
Maredinotte
lunedì 3 novembre 2008 11:19
ce lo dici cosa stavi guardando?
mi pare proprio la descrizione di qualcosa che hai visto, certo andandoci un po' più a fondo..
anumamundi
lunedì 3 novembre 2008 11:24
Pensandoci bene e riflettendoci, maschere ha ragione, anche se si nota una divisione in due parti della poesia dove negli ultimi due versi continuo a leggerci quello che dicevo in precedenza...
fil0diseta
lunedì 3 novembre 2008 13:44
Re:
Maredinotte, 03/11/2008 11.19:

ce lo dici cosa stavi guardando?
mi pare proprio la descrizione di qualcosa che hai visto, certo andandoci un po' più a fondo..




guardavo un libricino piccolo, piccolo, con sei, otto pagine al massimo. uno di quelli che mettono nella busta quando vai a fare shopping nei negozi di abbigliamento. una passerella di alcuni modelli, di una marca presente tra i capi in vendita. e la ragazza, unica modella, vestiva un nudo accessoriato in copertina, ma all'interno, da certe pose, erano evidenti le basi di danza classica. così ho pensato che la poveretta, fallita nella sua arte, prendesse quello che le si presentava per non rinunciare al sentore del successo. Insomma, ho cercato di leggere un certo tipo di linguaggio, partendo da poche immagini. Sugli ultimi due versi, direi proprio che Antonio ha indovinato. vissi con una persona l'entusiasmo suo di poter diventare ballerina della Scala di Milano. tentativo fallito che segnò per diversi anni la vita di quella persona. la stessa provò a fare tv, ma quando sentì girare le telecamere sotto le gonne, mise da parte bellezza e talento, per scegliere di restare una persona comune. da quella vicenda imparai a distinguere qualche posizione della danza, che ho riconosciuto nella modella della pubblicità.


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