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(nasce come risposta al “lentamente muore” di Martha Medeiros)
e lentamente muore
lo schiavo sistematico, quello del tutto pratico
che si ripete i giorni, che non s’inventa il passo
non vale un asso il suo coraggio
la voglia di cambiare, sarebbe elementare, parlare
con persone nuove, a una tavolozza
che abbozza ignote relazioni
e muore lentamente chi non ha presente
una passione, la dedizione (quando la preferenza
tra il bianco e il nero è sempre nero)
mette la precisione d’interpunzione
piuttosto che un insieme di emozione
che fa brillare gli occhi e lo sbadiglio
viene sconfitto, sempre sconfitto da un sorriso
che porta in paradiso il cuore
se il cuore fa un errore, o sente un nuovo amore
e morirà anche un po’ di malumore , se il malumore ci fa dire
-regalami un posto, quello più bello, quello per morire
e lentamente muore chi non cambia
le carte in tavola, ed è infelice
e nel lavoro non reagisce, perché non dice
-al diavolo la sicurezza, voglio inseguire un sogno
non ho bisogno, almeno oggi di consigli, del tuo consiglio
così assennato, io sono nato per agire con cipiglio -
e lentamente muore chi non viaggia
con automezzi o con i mezzi della fantasia
delle parole scritte, della melodia
n’è la prova l’armonia di sé, che lui non trova
e morirà anche un po’ di malumore , se il malumore ci fa dire
-regalami un posto, quello più bello, quello per morire
e muore lentamente ch s’abbatte
chi butta l’amor proprio, dal balcone
del nono piano,
chi dell’aiuto non sa cosa farsene
e della sua cagione passa il tempo
a lamentarsene
e lentamente muore chi fa progetti
ma molla prima dell’inizio
e poi non cerca indizio
sull’argomento né sulla variante
chi non risponde, quando è ignorante
e morirà anche un po’ di malumore , se il malumore ci fa dire
-regalami un posto, quello più bello, quello per morire
evitiamo di morire, morire lentamente
vivere è impegno, oltremodo degno
del semplice respiro indifferente
siamo pazienti, ardenti
saran felicità i nostri tormenti
talvolta mi piace rileggerla