Re:
garofano a., 30/04/2013 21:50:
Un vento d'alito sul petto
soffia l'inquietudine alla pelle
inarca sensi ed oltre confine
come bosco alle narici
ne carezzo l'erba
di rugiada, odori
che riempono l'aria
la sublimano a profumo
richiamando d'istinto
il capo intero a immergersi.
S’alza calore dalla terra
ne bagna d’umido la pelle
e una tana di volpe selvatica
si invischia assorta
tanto è forte il richiamo
di quell grillo solo
tra steli un po’ arruffati,
che il giorno affonda e sera
viene
Dicevamo che ci sono stili di poesia in cui è un attimo "stravaccare". Cioè cadere dal quel filo che ci tiene in equilibrio, affinché un certo linguaggio trovi la giusta collocazione di tutti i suoi elementi. L'erotico è uno degli stili più a rischio, anche percCHé sottende più di altri, l'abilità di osare, e soprattutto di dosare.
Qui a parer mio ti sei lasciato prendere la mano dalla metafora agreste, che nella sua esagerazione si converte in doppi sensi un po' troppo scontati. Non c'è un cambiamento di contesto, che passi attraverso un pensiero, a un'anatomia, ad un accenno di dialogo... Si gioca tutta lì, come se fosse un racconto che serve a spiegare l'atto sessuale ad un bambino. Quindi mi risulta difficile leggerla in positivo, per il genere al quale hai voluto avvicinarti. Trovo ottime basi, invece, per poterne tirar fuori un sonetto "alla Trilussa", avendo un po' di tempo.