fino alle radici

Maredinotte
giovedì 25 giugno 2009 09:00


erano crocevia
la ghiaia tra le dita e le corse

sarà che non c'era tempo
-la sosta improvvisata- e ora
mi porto appresso un guinzaglio
un collare senza collo

i papaveri non hanno il potere
di ubriacarmi i passi

vorrei invertire le distanze
-coi piedi rimontare il cielo-
scavando l'afa di giugno
fino alle radici


Francesca Coppola
giovedì 25 giugno 2009 10:22


CHE BELLA!
è fluida, l'ho letta in un sorso, tutta legata alla volontà di cambiare-risalire il tempo.

Molto piaciuta!


[SM=g28002] [SM=g28003]
anumamundi.
giovedì 25 giugno 2009 15:51
Re:
Maredinotte, 25/06/2009 9.00:



erano crocevia
la ghiaia tra le dita e le corse

sarà che non c'era tempo
-la sosta improvvisata- e ora
mi porto appresso un guinzaglio
un collare senza collo

i papaveri non hanno il potere
di ubriacarmi i passi

vorrei invertire le distanze
-coi piedi rimontare il cielo-
scavando l'afa di giugno
fino alle radici






Avendo letto altrove questo testo, il mio giudizio risulta contaminato dai commenti letti; tuttavia, ritengo che il testo stesso sia un esempio di come la realtà possa tramutarsi in poesia con l'ausilio della sensibilità personale dell'autrice. Ancora una volta non posso che esprimere il mio plauso.





Ecat Mel
giovedì 25 giugno 2009 21:21
sono brevi e intense emozioni che arrivano direttamente al cuore e alla mente, a volte io penso basta poco a invertire le distanze, basta il pensiero, l'amore, la volontà di essere, di vivere e sognare... mi fa venire in mente, questa poesia, che le distanze esistono solo quando siamo lontani dal nostro centro, quando perdiamo di vista la nostra strada, quando sentiamo che le persone che amiamo o che abbiamo amato percorrono altre vie...

questa poesia l'avevo già letta e come ogni volta ne risento il fascino e l'emozione...

[SM=g28003]
filodiseta--
venerdì 26 giugno 2009 08:36
Re:


cara Roberta, ci sono esseri che hanno il dono di mantenerci a contatto con l'essenza delle cose e della natura. tutto quello che a noi passa inosservato, nella fretta quotidiana, assume valenza di meraviglia quando siamo con loro. e così si riscoprono le cose più semplici, come la forma o il colore dei sassolini, come i papaveri che crescono spontanei sui cigli. io mi fermo pure a fare le bamboline con la gonna rossa e verde [SM=g27995] . e con loro anche il sapore di tornare a fare le cose che facevamo da bambini, con la certezza di non essere mai derisi o rimproverati. e non sarà la mancanza o la lontananza di questi esseri meravigliosi a farci dimenticare tutto quello che ci hanno insegnato. sostengo sempre che sia la nostalgia che inverte le distanze e qualche volta anche il pianto. basta... [SM=g27998]



senti, mi chiedi di dire sempre quello che penso anche tecnicamente delle tue poesie. questa la trovo come dice Francesca, fluida e diretta e l'ultima strofa mi sembra un piccolo capolavoro.

la trovo abbondante in un sol punto, qui:


sarà che non c'era tempo
-la sosta improvvisata- e ora
mi porto appresso un guinzaglio
un collare senza collo


mi sembra che dei due termini evidenziati, uno potesse bastare





ti abbraccio [SM=g7831]




Maredinotte
venerdì 26 giugno 2009 11:58
le distanze... esistono nella misura in cui non lo sappiamo, ma ci fanno male quando ci accorgiamo che ci sono... è quel risveglio dall'apatia, quell'accorgersi improvviso che per un po' di tempo lo avevamo dimenticato, che abbiamo sfuocato i contorni...
ci sono distanze a cui le mani e i piedi non possono porre rimedio.

per fortuna, è così tanto quello che resta, così prezioso il dono che certi amici meravigliosi ci lasciano, che nulla può portarceli via. [SM=g27998]


per quello che dici, Daniela, sulla ripetizione guinzaglio-collare, sì... in effetti avrei potuto farne a meno. ma lo sai come sono [SM=g27990] scrivo e basta. in realtà speravo che me lo facesse notare qualcuno, per ragionare insieme sulla cosa...
quando l'ho riletta, ho notato "l'abbondanza" ma l'ho sentita indispensabile proprio per rendere più forte il concetto, difatti l'ho rimarcato ancora in quel "senza collo". mi porto dietro un simbolo vuoto di materia, anche un legame, se vuoi, spirituale.

se però questa sovrabbondanza storpia e la mia intenzione non arriva, magari è da togliere... che dici?

la chiusa... bhe... sarebbe troppo penoso per me e triste per voi raccontare da quale immagine scaturisce, ma anche lì, quando poi ho riletto il testo subito dopo averlo scritto, ci ho rintracciato una simbologia che va ben oltre quel ricordo.


grazie Francy, Mamu, Mire e Dani per le parole fin troppo generose... quando senti che una parola, partita dal tuo arriva al centro degli altri...
bhe... [SM=g27998]



filodiseta--
venerdì 26 giugno 2009 13:10
Re:
Maredinotte, 26/06/2009 11.58:



se però questa sovrabbondanza storpia e la mia intenzione non arriva, magari è da togliere... che dici?






dico che per me, collare senza collo, serebbe una sottolineatura sufficiente e più a fuoco, senza disperdere il pensiero di questo senso di vuoto con l'inserimento di un oggetto in più (il guinzaglio).


[SM=g7831]

al_qantar
venerdì 26 giugno 2009 13:42
Io penso che non c'è sovrabbondanza e che il rafforzare guinzaglio con collare possa anche andare, a volte è necessario fare pressione su una parola e se la leggiamo un pò di volte ci rendiamo conto dell'effetto che produce.
Avrei, invece marcato diversamente l'"appresso", lo sento leggero in rapporto al successivo, io, se permetti avrei scritto "mi porto dietro un guinzaglio" dove per dietro intendiammo qualcosa di più drammatico, di non voluto... credo!

Ritorno!


S
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