i gigli di settembre

fabella
lunedì 8 settembre 2014 10:59

i gigli di settembre sono bassi, un po’ chiusi
o sfilacciati come la neve dove ha suonato il corno

il profumo lo rilasciano di notte, come te
che rilasci gli abbracci, i baci un po’ stretti

mi trovo lì nel tuo batticuore: sangue, segreto
pozzanghera, corrente. fiume che si getta nel sale

saluterò la casa con un “eterno riposo”
dove seppellire il mio sogno d’agosto
col mare dei tuoi occhi che mi resta addosso
radikal60
lunedì 8 settembre 2014 21:50
Bella, nostalgia di un'estate trascorsa e della casa che ne racchiude i ricordi. Per fortuna qualcosa resta (ed è quello che più conta).
annamariagiannini
mercoledì 10 settembre 2014 10:02
una fabella molto molto rilassata e bella, è periodo che i fremiti dell'inverno e dell'estate stanno dando vita a linguaggi "nuovi" che nuovi non sono, ma somme.
garofano a.
mercoledì 10 settembre 2014 20:05
Mi sembra un linguaggio molto più sereno una scrittura che riflette una situazione di maturità consapevolezza esistenziale, mi piace molto e ne prendo insegnamento.

Ciao Pino [SM=g2829702]
Francesca Coppola
giovedì 11 settembre 2014 18:51


semplicemente meravigliosa! è scorrevole, non perde mordente alla lettura. [SM=g7831]

ili@de
venerdì 12 settembre 2014 18:20
Re:
fabella, 08/09/2014 10:59:


i gigli di settembre sono bassi, un po’ chiusi
o sfilacciati come la neve dove ha suonato il corno

il profumo lo rilasciano di notte, come te
che rilasci gli abbracci, i baci un po’ stretti

mi trovo lì nel tuo batticuore: sangue, segreto
pozzanghera, corrente. fiume che si getta nel sale

saluterò la casa con un “eterno riposo”
dove seppellire il mio sogno d’agosto
col mare dei tuoi occhi che mi resta addosso




i gigli di settembre tendono a chiudere i petali
sono come gli uomini quando attraversano i ricordi
lasciano dietro il profumo del mare,
a volte del fuoco o degli eterno riposo

dentro gli abbracci hanno rimanenze di sguardi,
voci attese per un anno ancora
e commiati che fanno tacere il cuore,
assumono il sapore di una estate
alla quale perdonare il distacco

poi tutto tace nel colore dei ciclamini
il sangue si fa fiume che si getta negli incroci
ed il sentiero ritrova le ouverture di periferia





Non potevo che salutarti così.
Bentornata fabella. Cercheremo di rendere meno triste questo tuo distacco dalle cose e dalle persone amate.

[SM=g7831]
fabella
mercoledì 17 settembre 2014 09:25
grazie ragazzi [SM=g7542]
ognuno di voi ha colto nel giusto verso la leggerezza del mio pensiero, nonostante nel testo sia dominante il tema dell'addio.

annamariagiannini, 10/09/2014 10:02:

dando vita a linguaggi "nuovi" che nuovi non sono, ma somme.



sono "somme". penso sia una definizione esatta. quanto scrivere ho fatto, in quante forme, in quanti stili... e temi. vale sempre il discorso di quando si mischiano tanti colori. qualunque sia il loro ordine o i loro pigmenti. la risultante è sempre la stessa, il colore bruno rossastro della terra. un'unione di formule più o meno complicate che "sommate" si reindirizzano all'origine. un po' quello che sta succedendo al mio linguaggio. a volte penso sia un percorso naturale, per ognuno di noi che amiamo scrivere. ma non lo giurerei: staremo a vedere.

vi abbraccio [SM=g2834784]
fabella
mercoledì 17 settembre 2014 09:58
ili@de, 12/09/2014 18:20:



Non potevo che salutarti così.
Bentornata fabella. Cercheremo di rendere meno triste questo tuo distacco dalle cose e dalle persone amate.

[SM=g7831]



grazie ili@de... come vedi, un ritorno ben diverso da quello di giugno dalla Sardegna. ho orientato la mia attività creativa vacanziera più sul concreto. gli amici hanno restaurato una parte della casa ed io mi sono offerta di rimettergli a nuovo qualche mobile. poi il loro entusiasmo mi ha così appagata, che gli ho rifatto l'intera sala da pranzo e un pezzo di cucina, che terminerò il prossimo agosto [SM=g8231]

così di scrittura ne ho riportata davvero poca. ho scritto ogni giorno, il mio solito diario di agosto, ma sono riuscita a tirarne fuori ben poco di poetico. solo qualcosa con questo timbro nostalgico, sottolineato dalla sguardo che butto sul giardino, dopo il tramonto. in quel poco che ho scritto, comunque, si sente l'assenza del mondo fuori, che desidero ignorare quando sono lassù, isolandomi da tutto e da tutti. e stringermi attorno al mio solo mondo che contiene le radici, gli unici amici veri, i miei morti. ed ascoltare l'assoluto e la sintesi del mio cuore e della mia anima.

oh lla peppa, come le sparo grosse [SM=g8231]

ma ti assicuro che anche le periferie del mio cuore sono sempre in fermento, costantemente ovunque mi trovi e qualunque mondo voglia escludere o fare entrare. fanno parte di me, a prescindere (questo l'ho copiato... il prescindere, intendo) [SM=g8265]
annamariagiannini
martedì 14 ottobre 2014 12:55
Re:
annamariagiannini, 14/10/2014 12:50:



si, i gigli di settembre restano addosso
foulard di seta nelle notti a perdere
quando il sonno impallidisce al fuoco
trema su un foglio che ha memorie da cantare

di quanti ne ho riposti in una vita
e come gridano al profumo di lavanda
dei reggiseni bianchi che li accolgono
per poi lasciare l'odore sul mio seno

non lo dirò, che già mi chiedo
dove è finito il ponte che passavo
con piedi svelti e sandali di sabbia
e guardo il baratro di sillabe in poesia

che li ricorda e a me li fa tornare
ad ogni sorso di vino e morso al pane




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