il non amore

quando ti offro le rose dei miei
doppi sensi,
le tengo dal bocciolo
allungandoti il gambo

-voglio negarti qualcosa
che non è rosso, lasciandoti
senza rimorsi nella gola
secca una foresta di spine-


svestirsi,
se non si tratta di abiti
vuoldire purificarsi

come ha fatto la noce, quando
nella rottura
comprese di essere ancora viva



datemi una mano, ragioniamo
sulle differenze tra il lavoro e
la passione

abbiamo costruito il presente
sulle basi futuriste
del non amore,
l'arte non ha più voglia
di fare la corte alle ispirazioni

il nostro totale entusiasmo
viene annichilito, mentre
una catena ci passa fra le orecchie,
comandandoci di ascoltare

-la soluzione è nell'assenza;
rifiuto qualcosa che non è,
non rifiuto qualcosa che è

forma è vuoto,
vuoto è forma

/il corpo, mente?/
-

ecco
ho aperto gli occhi
brucio i rami della mia sintesi
fino al cambiamento di stato;
la fronte tocca terra nove volte

/il dieci è solo un uno
piu uno zero,
rinnego i numeri a più cifre
poichè non ho a cuore
nessuna ascesa, solo
riallinearmi a ciò che sono,
ciò che è
e che basterebbe 1/


ho celebrato l'unione
tra la carta e la penna
e quando ho chiesto loro di scrivermi
è stata fraintesa
quella formulazione del saluto;
in uno srotolarsi
precipitavo nella sorta
di ogni genere letterario
sforando in autobiografie
redatte a mani vive,
in lingua morta


-melanconia, lontana dalla terra,
come armeggerai
gli umori del creato?-

finito il mese ascetico che mi avevi annunciato?

il mio si è prolungato assai. non è stato facile mettere in movimento la normalità dopo la vacanza di quest'anno. volevo stare ancora làà à à à à, con gli amici ad abbracciarmeli e sbaciucchiarmeli tutti.
come me la casa ha faticato a mettersi in riga, tanto che per costringermi a fare i lavori di casa, invito gente a pranzo ogni domenica insomma non sono ancora uscita dalla musica e dai sogni


la poesia, la tua poesia, come al solito |è|
e sai che io ci entro senza quasi mai uscirne con dei commenti che non farebbero altro che sminuire. sono soltanto contenta (e voglio sperare di farlo spesso) di leggerti.


a te

filodiseta--, 24/09/2009 8.23:

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finito il mese ascetico che mi avevi annunciato?

il mio si è prolungato assai. non è stato facile mettere in movimento la normalità dopo la vacanza di quest'anno. volevo stare ancora làà à à à à, con gli amici ad abbracciarmeli e sbaciucchiarmeli tutti.
come me la casa ha faticato a mettersi in riga, tanto che per costringermi a fare i lavori di casa, invito gente a pranzo ogni domenica insomma non sono ancora uscita dalla musica e dai sogni


la poesia, la tua poesia, come al solito |è|
e sai che io ci entro senza quasi mai uscirne con dei commenti che non farebbero altro che sminuire. sono soltanto contenta (e voglio sperare di farlo spesso) di leggerti.


a te

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cara dani, il mese ascetico è finito alla grande, ora sto preparando l'inizio della vita (un po' più) ascetica :P

non saprei, l'ispirazione da quando ho cominciato a scrivere viene esponenzialmente meno, ma quando viene mi soddisfa e allora mi siedo e faccio zen..

bello rileggerti, mi mancavi assai :)