intervista: Vediamo come risponde il mare di notte

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Francesca Coppola
giovedì 26 marzo 2009 17:28

Si parte con questa nuova intervista.
Roberta ti informo ora e pubblicamente che sei convocata e dunque, mi aspetto la tua presenza costante. Tocca a te!


Che incomincino le domande!

Maredinotte
giovedì 26 marzo 2009 20:06
oddio... sono sotto torchio?!?!?!?

domande faciliiiii!!!!!!! ahahahahahha
Francesca Coppola
giovedì 26 marzo 2009 21:06


Allora credo di dover partire io con le domande, che dite?



1. Quanto dista il tuo essere virtuale da quello reale?

2. Quando scegli il tuo nickname a cosa ti ispiri? per esempio maredinotte perchè? e soprattutto perchè non semplicemente Roberta? cosa ti spinge a cercare altre "sembianze"?



beh! è vero sono un insieme di domande, ma collegate tra loro...

[SM=g27988]


Maredinotte
venerdì 27 marzo 2009 09:33


Per rispondere a queste due domande dovrei fare un'introduzione, breve... spero.
Quando ho cominciato a giocherellare su internet, tra le chat soprattutto, essere reale e virtuale erano completamente scissi. Usavo questo strumento per lo più per scherzo e mi inventavo identità diverse, nomi diversi, caratteri diversi a seconda del personaggio che mi ritrovavo di fronte, era divertente e stimolante e, per di più, un buon esercizio di memoria [SM=g27987] !
solo con l'ingresso nei forum il mio modo di propormi è cambiato, la diffidenza è sparita poco a poco e l'essere virtuale e quello reale hanno cominciato a fondersi.
Quindi, se mi chiedi quanto distano le due parti, devo dirti che viaggiano adiacenti e che spesso si mescolano in un vortice strano in cui, per lo più, non si distinguono nette le linee di perimetro.
tu, Franci, che hai avuto modo di incontrarmi oltre il monitor, hai potuto constatare quanto il mio carattere e il mio modo di pormi nei confronti dell'esterno sia il medesimo fuori e dentro dal monitor... superate le diffidenze iniziali, cala il velo e sono io.
in ogni caso, per me è molto importante mantenere separate le due sfere, per pudore, forse, o per riservatezza.

lo stesso motivo mi induce a non svelare nome e cognome, come se, con quelli io mi sentissi esposta, troppo, ad attacchi dall'esterno, vulnerabile... perchè qui dietro, protetta dall'alone lattiginoso del mio lcd, fuori dalla portata di sguardi indiscreti, mi sento più libera di esprimermi per quello che sono, al sicuro da quella timidezza che a volte mi rende inerme di fronte a persone che non conosco bene. Un nome fittizio unito alla distanza fisica mi mettono al riparo.
un altro motivo è che Roberta è il nome che i miei genitori hanno scelto per me, ma non può gioco forza rappresentare il mio biglietto da visita... è un nome come un altro, dietro al quale potrebbe esserci chiunque. il nick invece deve rappresentarmi, parlare di me senza che io ne abbia bisogno... maredinotte... il mare, di notte, è nero, quando ti avvicini hai un po' paura ad immergerti perchè nn sai quando toccherai il fondo, potrebbe risucchiarti o potrebbe accoglierti piano piano e cullarti dolcemente. il mare, di notte, io l'ho sempre visto calmo e profondo, accogliente e tenebroso... mi ci sono sempre sentita a mio agio ed è quello che chi si addentra in me ritrova.
perciò, "andare oltre le sembianze" -come dici tu- equivale, per me, a svelarmi per mostrarmi per come sono. [SM=g27986]


Francesca Coppola
venerdì 27 marzo 2009 10:48


eheh Roberta, si che ti conosco. [SM=g27988]


Ma le mie domande servono a farti conoscere anche agli altri. So benissimo che tra il personaggio virtuale, quello conosciuto nei forum e la persona che ho incontrato, non esiste differenza.

Curiosità invece era quella del nick, una tua spiegazione peraltro affascinante. La domanda del secolo vedrebbe invece la spiegazione di un altro nick, quello con cui, ti ho conosciuta... ma quella è un'altra storia!


grazie Robby e avanti gli altri...


[SM=g28003]


filodiseta--
venerdì 27 marzo 2009 11:06
Re:
Maredinotte, 27/03/2009 9.33:



maredinotte... il mare, di notte, è nero, quando ti avvicini hai un po' paura ad immergerti perchè nn sai quando toccherai il fondo, potrebbe risucchiarti o potrebbe accoglierti piano piano e cullarti dolcemente. il mare, di notte, io l'ho sempre visto calmo e profondo, accogliente e tenebroso... mi ci sono sempre sentita a mio agio ed è quello che chi si addentra in me ritrova.
[SM=g27986]







mmmmm quanta sensualità. mi metti alle corde tutti gli ometti del Forum [SM=g7831]


Maredinotte
venerdì 27 marzo 2009 11:38
Re:
Francesca Coppola, 27/03/2009 10.48:



La domanda del secolo vedrebbe invece la spiegazione di un altro nick, quello con cui, ti ho conosciuta... ma quella è un'altra storia!





GIà, la domanda del secolo... un mistero irrisolto!!!! [SM=g7760]




mmmmm quanta sensualità. mi metti alle corde tutti gli ometti del Forum



esaggeraaaaaaataaaaaaaaaaa!!!!!!!! [SM=g27991] [SM=g27987] [SM=g28003]
fil0diseta
venerdì 27 marzo 2009 12:19
allora
chiamiamoli rospetti ahahahahahaha [SM=g27987]
filodiseta--
venerdì 27 marzo 2009 15:23
come interpreti le due citazioni
da F. Pessoa - Il poeta è un fingitore




1.

Fingere è conoscersi
SM, I, 88


2.

La sincerità è un grande ostacolo che l'artista deve vincere.
OP.X,35







Maredinotte
venerdì 27 marzo 2009 18:02
uhm... qui si va sul difficile!!!
già... ho dovuto pensarci parecchio prima di darmi una risposta... [SM=g27993] non ci sono abituata! [SM=g27990]

Fingere è conoscersi

prima di tutto mi sono interrogata sul significato di "finzione".
per me è la capacità di lavorare con la fantasia, aprendo finestre sul nuovo, sull'immaginario, costruire scenari un po' come su un palco teatrale. La finzione quindi non ha lo stesso significato di "bugia", "menzogna", ma si avvicina di più all' "invenzione". E' per questo che esiste una corrispondenza biunivoca tra finzione e conoscenza.
Per lavorrare di fantasia bisogna avere delle basi reali, rielaborare la realtà e darle forma nuova, utilizzare la conoscenza di se stessi e del mondo circostante per plasmarla a nostro piacimento; allo stesso modo, questa continua ricerca interiore ed esteriore è una delle tante possibilità per ampliare e approfondire la conoscenza di noi stessi.

la seconda citazione "La sincerità è un grande ostacolo che l'artista deve vincere." mi trova combattuta.

se quando leggo una poesia, guardo un quadro, ascolto una canzone devo pensare che l'autore, nel momento in cui componeva l'opera, aveva come unico scopo quello di compiacermi, emozionarmi e farsi applaudire senza provare, egli stesso, il benchè minimo trasporto emotivo, se nelle sue parole, note, colori non c'è Verità, allora non potrò più emozionarmi ed apprezzarla con il cuore. l'opera diventa mera tecnica, assume austerità e freddezza (almeno ai miei occhi).
allora mi dico che non sarò mai un artista e tutto perde di senso, del mio senso che vede, nella Autenticità dell'emozione primigenia, la scintilla che dà il via alla creazione artistica.

ma... per comprendere a fondo questa citazione, sono andata a leggere due poesie in cui il poeta affronta l'argomento.
le riporto:

Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore


Questo

Dicon che fingo o mento
quanto io scrivo. No:
semplicemente sento
con l'immaginazione,
non uso il sentimento.

Quanto traverso o sogno,
quanto finisce o manco
è come una terrazza
che dà su un'altra cosa.
É questa cosa che è bella.

Così, scrivo in mezzo
a quanto vicino non è:
libero dal mio laccio,
sincero di quel che non è.
Sentire? Senta chi legge.



leggendole ho compreso il vero senso delle parole di Pessoa che si ricollegano al mio pensiero e al discorso che abbiamo affrontato sull'interpretazione dei testi poetici, nonchè al concetto di Finzione prima introdotto.
In buona sostanza, l'ostacolo che l'artista deve superare è quello della reinterpretazione della sua Verità, è la capacità di estrinsecarsi dal suo sentimento per leggerlo e per rientrarci dentro.
L'artista non è un cronista, non riporta i fatti così come tutti possono già vederli e raccontarli, ma trova nuove forme nelle quali chi le legge possa ritrovarsi, o grazie alle quali possa emozionarsi, scavando -stavolta- dentro se stesso.

ognuno di noi, quando scrive viaggia intraprendendo percorsi anche distanti da quelli reali che, però, si snodano lungo le correnti degli umori e degli stati d'animo che in quel momento ci attraversano... e allora potrebbe succedere che, in preda al dolore, abbiamo voglia di plasmare una verità che ci sia di conforto, o che sia una via di fuga momentanea... è una bugia, questa?... no, è finzione, come invenzione terapeutica.
oppure può accadere di inserire i nostri sentimenti in immagini e costruzioni mai vissute, anche questo simbolismo non è menzogna ma una invenzione che contiene la verità.

è in questo modo che voglio interpretare e fare mie le parole di Pessoa, anche se, troppo spesso, gli artisti viventi affermati vanno oltre questo significato, creando allo scopo di piacere per vendere. Secondo me è quando l'Arte diventa Lavoro che ciò avviene, perchè -in questo caso- deve andare incontro alle logiche del mercato.

per me... meglio che resti una passione, no?! [SM=g27988]

bhe... scusatemi se appaio contorta (in realtà lo sono [SM=g27995] ) ...ma almeno si è capito quello che volevo dire?! [SM=g27987]
fil0diseta
venerdì 27 marzo 2009 19:10
ma certo sul difficile: dobbiam bene compensare la nostra vacuità lavagnesca, ma ti leggo poi.... eheheheh, ora mi sento vacua


[SM=g27987]
al_qantar
sabato 28 marzo 2009 22:34
Due domande due

Qual è il tuo rapporto con la morte e fino a che punto dovrebbe dare alla vita motivo di essere vissuta con un certo egoismo?

Raccontami dei tuoi numeri e dei tuoi amori ovvero come li relazioni?



a dopo
Maredinotte
lunedì 30 marzo 2009 10:01
Al, carissimo... ci sto pensando, eh!! [SM=g28004]
Francesca Coppola
mercoledì 1 aprile 2009 13:01

alla faccia delle domandine... [SM=g27987]
ci metterei mesi per rispondere ad una sola di queste!
ahahahhaha


poverina la mia Robby! [SM=g7831]
Maredinotte
venerdì 3 aprile 2009 10:23
visto che l'ultima volta che ho cominciato mi si è spento il pc...
...spero di riuscirci, stavolta! [SM=g27986]

Qual è il tuo rapporto con la morte e fino a che punto dovrebbe dare alla vita motivo di essere vissuta con un certo egoismo?

la morte... la morte mi spaventa, perchè mi spaventa l'assenza! ma per fortuna non è uno dei miei pensieri ricorrenti, anzi, non ci penso proprio!... è come se mi sentissi un po' immortale, come se questa cosa non mi dovesse mai accadere. è per questo che non vivo nell'ansia di fare, di correre, ma mi lascio andare ai ritmi che il mio corpo impone, vivendo o meglio cercando l'armonia con me stessa.. forse non tanto col mondo, ma non lo so.
ogni ciclo vitale è fatto di nascita e morte, dalle cose più piccole a quelle più immense: pensiamo alle nostre cellule, che, all'interno del nostro corpo si riproducono, nascono e muoiono per essere sostituite da cellule nuove; pensiamo ad una stella, anch'essa nasce e muore e, ancora, pensiamo all'universo intero... per le leggi fisiche l'universo è in continua espansione, ma chi ci dice che un giorno, quando noi non potremo saperlo, anche l'universo non collasserà? o non esploderà? magari sta crescendo perchè non è ancora diventato abbastanza grande... o magari quello che conosciamo è l'esplosione di un qualcosa precedente (in effetti lo è, dato il big bang) e questa non ne è che la morte, l'allontanarsi delle sue schegge nel nulla. bhe, se fosse così, anche il nulla sarebbe vita... [SM=g27993] uhm... mi sto perdendo...

però, se penso al principio di conservazione della materia, la paura dell'assenza scompare. già, perchè ogni cosa si trasforma, la materia si compone e scompone per ricomporsi ancora e avere sempre forme nuove... così nulla scompare davvero ma si trasforma, e un giorno, quando morirò, non sarò davvero morta, ma avrò solo cambiato di forma, oppure assunto infinite forme diverse...
credo poi all'essenza e credo che resti, in qualche modo, che aleggi nell'aria, che si ricongiunga al tutto e resti infinita.

tornando con i piedi per terra, poi... bhe, l'unica cosa che veramente mi importa, è lasciare un'impronta nel cuore delle persone che mi sono passate accanto, per pochi attimi o per tutta la vita. è per questo che la vita deve essere un dono generoso che chi possiede deve fare a chi ha accanto, offrendo il suo aiuto, un sorriso, una carezza, tendendo una mano nel momento del bisogno, essendoci, semplicemente.
e infondo, per rispondere alla seconda parte della domanda, anche questo non è egoismo? fare queste cose ci fa stare bene e, perseguire il proprio benessere è una forma di egoismo... di egoismo "buono", ma che sempre tale è.

e mi sono interrogata tante volte su questa parola.. quale significato darle? l'istinto naturale è quello della sopravvivenza e per questo, ogni nostro gesto è teso, consciamente o inconsciamente, a preservare la nostra vita, a renderla bella e dignitosa... ma non tutti i gesti che compiamo per perseguire questo fine fanno stare bene gli altri. l'egoismo quindi è un concetto relativo...
un po' di sano egoismo è indispensabile per vivere, ma non saprei stabilirne i limiti perchè ciò che a me sembra un comportamento giusto e indispensabile per la mia vita, a te, che in qualche modo lo subisci, potrebbe sembrare un immenso atto di egoismo.

ieri, ad esempio, mi sono persa in questo dilemma:
ho tagliato i contatti con una persona che, insieme a tante cose belle, mi ha fatto stare molto male. con questo atto ho cercato di salvaguardare me stessa, la mia serenità, la mia vita... poi, però, mi sono sentita così egoista per aver pensato a me sola... e se questa persona aveva ancora bisogno della mia vicinanza? e come si sarà sentita? e starà male?... ecc ecc...
alla fine... la risposta non esiste! ognuno fa quello che si sente di fare e sceglie come comportarsi e quanto donare agli altri, anche a scapito di se stesso.
Maredinotte
venerdì 3 aprile 2009 10:31
ed ora... passiamo ad un argomentino più leggero!!! :)


Raccontami dei tuoi numeri e dei tuoi amori ovvero come li relazioni?


ok, caro sebi...
io ho un solo numero... un numero che letteralmente mi perseguita! [SM=g27987] è il numero 11!
la mia data di nascita, la mia maglietta di quando giocavo a basket, il giorno in cui ho baciato il mio amore, e il numero che vedo più spesso quando guardo l'orologio, o una targa o un codice qualunque...

non sono un tipo scaramantico, nè una che sta dietro alle simbologie... nemmeno gioco al lotto! ahahahah
insomma... però, sto cavolo di 11 ricorre spessissimo nella mia vita e ormai siamo diventati amici! [SM=g27987]

come relaziono i numeri ai miei amori?...semplicemente non li relaziono...forse avrò avuto 11 ragazzi... non li ho contati! ahahahahah
però, l'11 giugno di un po' di tempo fa mi sono scoperta innamorata e allora... [SM=g27995]

relaziono però il concetto di amore con i numeri... la mia massima filosofica di oggi:

l'amore è il motore del mondo, i numeri le sentinelle che lo ordinano!

fika... quasi quasi me la metto come firma! [SM=g27987]
fil0diseta
venerdì 3 aprile 2009 10:34
ahahahahha ... la firma, la firma


a volte basta dg tarla su google e si trovano cose interessanti, profili da tracciare di tarle tarli torli tirle turli


(come si chiama il bianco dell'uovo)?


che scemata, come vedi sono troppo oca per leggere adesso le risposte.
tornerò quando sono in stato di grazia [SM=g28003]




Maredinotte
venerdì 3 aprile 2009 10:44
il bianco? albume
il rosso...tuorlo!

ma che razza di oca sei se non sai com'è fatto il tuo uovo? ahahahahahhahahahhahahah


[SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]

[SM=g28003]
fil0diseta
venerdì 3 aprile 2009 11:17
la regina delle oche... alle mie uova pensano le oche operaie

come le api, insomma che hanno regina oca, quindi sono anche regina delle api


basta se no il grado di ochaggine sale [SM=g7910] [SM=g27995]


Francesca Coppola
lunedì 6 aprile 2009 10:23


Beh!
qui mi piacerebbe si aggiungessero altre domandine...

e quindi, chiamo in causa Anuma e Morgan e Rebby e perchè no, anche Ecat...

Fate Vobis


che mi dite belli? [SM=g27987]




[SM=g27988]
Maredinotte
lunedì 6 aprile 2009 10:40
più che altro... mi piacerebbe sapere anche la vostra... mi fate sentire una scolaretta sotto esame se nn intervenite! [SM=g27986]
tremooooooooo di paura! [SM=g27990]
morgan4
lunedì 6 aprile 2009 20:50
aspetta aspetta
fai ancora un po' la scolaretta [SM=g27987]

Cosa pensi del non sentirsi all'altezza di una qualsiasi cosa, anche magari dell'invidia che subentra quando vedi le capacità degli altri e ti senti piccola piccola? come reagisci? (ovviamente non do per scontato che ti sia già capitato)



eh, non sono riuscita a sfornare niente di meglio, sorrimi!
se non ti va, non rispondere [SM=g27988]


baciotti otti otti


simi






Maredinotte
martedì 7 aprile 2009 00:27
non c'è niente da "sorrare"! [SM=g27987] ... è un problema che tutti devono affrontare nella vita! [SM=g27994]


Io credo che nessuno dovrebbe sentirsi non all'altezza di fare qualunque cosa, poichè è un po' come arrendersi di fronte alle difficoltà. Invece bisogna impegnarsi e raggiungere i propri obbiettivi, sempre!
Quando qualche volta mi sono ritrovata a non essere in grado di fare una cosa, quando ho visto che qualcuno "migliore" di me ci era riuscito, non sono mai stata invidiosa di lui, ma me la sono presa a morte con me stessa! per una sorta di "presunzione" il mio motto è sempre stato "volere è potere!" e quindi ho sempre sostenuto che con l'impegno e la costanza sarei riuscita a fare qualunque cosa. Il non riuscirci era sintomo del fatto che non mi ero impegnata abbastanza, cosa che ho sempre dovuto riconoscere a me stessa. Da qui la mia rabbia -che ancora perdura!
di solito, comunque, quando una cosa mi interessa davvero, trovo sempre il modo di ottenerla e, se lungo la strada mi sento piccina nei confronti di chi è più bravo, lo guardo con ammirazione e da lui cerco di imparare! [SM=g27987]


spero di aver risposto alla tua domanda... l'ho capita bene? [SM=g27988]


baciotti - atti - etti [SM=g7831]


morgan4
martedì 7 aprile 2009 11:31
eh brava!! [SM=g28002]

subdola subdola, ti ho usata per una domanda che mi sto facendo in questi giorni riguardo bla bla bla bla


grassie grassie!


[SM=g7831]


baci baci mmmmuuuuaaahh

simina
fil0diseta
martedì 7 aprile 2009 17:07
Simi, Francesca
intende dire che ti spetta di fare un'altra domanda a Roberta, visto che il primo giro prevede due domande ciascuno.


[SM=g27985]
morgan4
martedì 7 aprile 2009 18:19
grazie, filo, ti giuro che non ci sarei mai arrivata da sola [SM=g27986]

ebbene, maredinotte te tocca te tocca!

poco fa, in un mio componimento, che parlava di vuoti tu mi dicesti che è un sensazione che condividi.
allora, dato che parlava del non bastarsi qual è il tuo rapporto con questi meldetti/benedetti vuoti?

non è ammessa come risposta: ma cosa vuole 'sta qua dalla mia vita? [SM=g27987]


un bacione


simina
Francesca Coppola
martedì 7 aprile 2009 18:34


Morgan ti ho mandata in paranoia con la lavagnetta? [SM=g27987]


[SM=g27989]

morgan4
martedì 7 aprile 2009 18:42
abbastanza..ho anche scritto male
cosa vorrà dire meldetti??
sarà maledetti [SM=g27987]




bacione
anumamundi
martedì 7 aprile 2009 23:17
Mi metto in fila... e, contrariamente agli altri, faccio due domande subdole.

1) Se dovessi essere messa davanti ad una scelta, tradiresti un amore o un'amicizia.

2) Un rimorso o un rimpianto?


Non si accettano risposte diplomatiche. [SM=g27987] [SM=g7760]
Maredinotte
mercoledì 8 aprile 2009 13:04
Re:
morgan4, 07/04/2009 18.19:


poco fa, in un mio componimento, che parlava di vuoti tu mi dicesti che è un sensazione che condividi.
allora, dato che parlava del non bastarsi qual è il tuo rapporto con questi meldetti/benedetti vuoti?

simina



Simi... sto perdendo colpi, ma non mi ricordo la poesia, nè il mio intervento. [SM=g27991] me la potresti segnalare?


e mamu... tu sei di una cattiveria infinita!!!!!!!!!!!!!!!! che razza di domande sono???? [SM=g27996]


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