Re: Re:
Francesca, sempre più dentro, proprio dove comincia ad addensarsi il pensiero e si formano le prime tracce di protoparole.
Come si fa ad arrivare in quelle caverne?
ma la cosa che più salta alla vista sono gli accostamenti di un lessico apparentemente non complementare, non d'uso comunemente poetico, ma di grande effetto sonoro e, soprattutto emotivo.
Sei grande Ciccina (Francesca in catanese stretto) e questa grandezza sta proprio nella tua capacità di utilizzo di un vocabolario molto tuo.
Questa poesia è un bombardamento di immagini e suoni che a tratti rasentano l'inverosimile bretoniano, ma l'ultima strofa mi ha abbattuto completamente
Ti abbraccio
S
come si fa ad arrivare in quelle caverne Al, non lo so... credimi.
Certe volte soffro così tanto, che non mi sembra vero, tutto questo dolore. Non mi sembra neppure mio. E' come se mi caricassi di un fardello enorme, troppo oneroso per me, ma per forza di cose, lo devo accettare. Non so definirti questa sensazione e probabilmente mi chiudo talmente in me, da scavarmi dentro... e trovare la -mia- caverna.
Si, un mio vocabolario, perchè io parlo di me. Difficilmente parlo di cose accadute agli altri, di fatti successi altrove. Il vocabolario, deve essere mio, perchè io so quello che provo e riesco a paragonarlo con termini che probabilmente risultano inverosimili, di difficile interpretazione, ma li sento miei. E strano che più leggo quello che scrivo e più mi sento meglio rispetto a quella situazione. Mi libero.
Grazie di