la forza delle parole

annamariagiannini
domenica 25 maggio 2014 10:08
non parlarmi della luna e delle stelle poeta
il profumo delle rose, voli di aquilone
"l'amor,ch'a nullo amato amar perdona"
canta i muri di questa città violenta e sporca
gli sguardi disperati di chi viene dal mare
la fatica del pane le finestre mai aperte
dimmi delle schiene piegate, dei sogni stuprati
di quante bandiere mentono al vento

questo è il tuo tempo e tante le orecchie
che aspettano un grido in poesia
per trovare il coraggio
fabella
lunedì 26 maggio 2014 09:25
Re:
annamariagiannini, 25/05/2014 10:08:

non parlarmi della luna e delle stelle poeta
il profumo delle rose, voli di aquilone
"l'amor,ch'a nullo amato amar perdona"
canta i muri di questa città violenta e sporca
gli sguardi disperati di chi viene dal mare
la fatica del pane le finestre mai aperte
dimmi delle schiene piegate, dei sogni stuprati
di quante bandiere mentono al vento

questo è il tuo tempo e tante le orecchie
che aspettano un grido in poesia
per trovare il coraggio




ti dicevo che ci leggo un manifesto in questo tuo scritto. non a caso ho pubblicato quel testo in evidenza di Chandra Livia Candiani. la poesia ha secondo me tutte le prerogative di guadagnarsi un ruolo di massima utilità nella nostra società. che non deve restare chiusa nei suoi confini, tra i suoi confinati. ma deve uscire tra la gente comune, per le vie di cui già parlammo. un po' come i tatuaggi sulle teste calve dei malati di cancro (oh come lo faremmo insieme, se fossimo accanto. tu ed io)

per carità, non voglio nulla togliere alla poesia che fa sognare, anche se darei la precedenza, a questo punto alla poesia ludica. entrambi gli stili si possono pensare in contesti ampi di fasce d'età opposte (bambini,anziani, malati). ma per tutti coloro che stanno nella fascia di mezzo, sostengo fermamente che la poesia dovrebbe abbandonare questo ruolo. al giorno d'oggi non serve la poesia che fa sognare, ma quella che sa svegliare. quella che entra nelle scuole( e scusatemi se insisto), sia a livello di lettura, sia come proposta creativa. e la figura del poeta, o meglio la "testa" del poeta, per questo potrebbe essere davvero utile alla società. e il canto di chi

canta i muri di questa città violenta e sporca
gli sguardi disperati di chi viene dal mare
la fatica del pane le finestre mai aperte
dimmi delle schiene piegate, dei sogni stuprati
di quante bandiere mentono al vento


darà sicuramente coraggio a denunciare e a non sentirsi soli nella propria battaglia, se ci sarà un programma di diffusione nei posti esposti. allo sbaraglio. in ogni luogo toccato da ogni problema. perché l'utilità della poesia non può restare chiusa in un libro da comprare o in una manifestazione stagnante di lettura, o in un forum dove almeno non si tenti di costruire un progetto...

[SM=g8120]
annamariagiannini
lunedì 26 maggio 2014 11:24
grassie fabella, hai colto perfettamente il senso di questa mia! ma non avevo dubbio alcuno. Per quello che riguarda i malati di cancro, proprio qualche giorno fa vedevo sulla vita in diretta un servizio su un luogo dove curano gli adolescenti malati di canro, teste bambine con troppo peso addosso che sarebbe bello e, sono sicura, ben accolto alleggerire con fiori e disegni. Non ho fatto in tempo a sentiore il nome della struttura. Ma hai ancora contatti con la redazione per saperne di più?
fabella
lunedì 26 maggio 2014 11:46
ti ho messo l'invito alla pagina fb dell'Istituto. comunque per queste iniziative, basta il centro più vicino a casa. continuo dopo [SM=g8231] c'è "dio" che mi viole al tel.
fabella
lunedì 26 maggio 2014 14:06
eccola. continuo il discorso. e vale anche per la poesia.

le porte si sfondano ed hai ragione. ma un'iniziativa del genere andrebbe costruita come le maglie di una rete. raccogliendo adesioni per potersi muovere e sfondare porte insieme.

ti dico quello che ho pensato per la poesia (ma varrebbe per qualunque iniziativa). di formare inizialmente un gruppo con un programma comune ed obbiettivi comuni. e che poi ognuno dei membri operi a livello locale, non mancando di confrontarsi e far partecipi gli altri membri del gruppo, del suo lavoro e dei suoi risultati. e tastare così l'accoglienza, l'interesse, la partecipazione, per poi consolidare il gruppo e trasformarlo caso mai, in seguito, in qualcosa di più ufficiale.

mi è capitato su fb di leggere le lamentele di una poetessa molto brava. diceva che era tentata di stare in silenzio, nonostante la sua estrema capacità ad usare la parola, per l'impotenza della poesia sui fatti e sulla vita dei nostri giorni. allora le ho riassunto la mia intenzione di portare la poesia nelle scuole e [SM=g8120] tutto quello che chi mi segue sa già. pensavo di ricevere una reazione partecipe, invece l'ho sentita raffreddarsi all'idea di creare un gruppo di poeti con lo stesso obbiettivo. e s'è immediatamente allontanata dal discorso fornendomi un link di un blog di letture di nuovi autori nelle classi scolastiche e facendomi l'in bocca al lupo per la mia decisione ad incominciare in prima persona questa strada.

credo che anche l'idea del tatuaggio possa piacere ed entusiasmare, ma il più delle volte,solo a parole. per quello sarebbe necessaria un'indagine per raccogliere persone disposte ad aderire con passione ad un'iniziativa del genere. e magari ad unire le due cose: tatuaggi e poesia. con un impegno costante. visto che si tratta di tatuaggi non permanenti, quindi da rifare periodicamente come una normale acconciatura.

fermo restando che da cosa nasce cosa, credo che partire, come ho deciso di fare io con la poesia, da soli per raccogliere, eventualmente, strada facendo, sia l'inizio migliore.

l’argomento contiene la possibilità di vari approfondimenti. io ho solo provato a buttarla lì così. anche perché qualche motivazione già l'avevo discussa in precedenza.
annamariagiannini
lunedì 26 maggio 2014 15:43
sono d'accordissimo con te. Avevo già pensato di tastare il terreno in quel di roma. I tatuaggi durano circa un mese, ( a meno che non si facciano bagni in piscina, il cloro li cancella quasi totalmente). Raccogliere adesioni e formare un gruppo di azione è sicuramente la strada da intraprendere e mi piace moltissimo l'idea di unire i tatuaggi e la poesia.Raccolta la squadra "operativa" sarebbe bene inizialmente raccogliere i consensi di qualche medico oncologo che si entusiasmi all'idea, partendo dal fatto che sarebbe un toccasana per la salute mentale delle clienti. Io ci sono passata in prima persona, so cosa vuol dire in un periodo già per se delicato vedersi pelata. Il tatuaggio sarebbe sicuramente uno stimolo per reagire, condividere il proprio dramma con la sicurezza che il tuo coraggio sarà seme per altro coraggio. non dimetichiamoci che in momenti come quelli la solidarietà verso gli altri, l'entusiasmo per un avventura nuova tira su il morale, che è parte integrante del processo per guarire
fabella
martedì 27 maggio 2014 14:57
affastellamento di idee e di dubbi
davvero un susseguirsi di idee per questa iniziativa. ho fatto una carrellata delle conoscenze, dei luoghi.... concordo sul fatto di prendere il maggior numero di informazioni e cercare la disponibilità al consenso dei possibili istituti. e poi informarsi sulle dinamiche e sui permessi per entrarvi. forse non è semplice. forse occorre un attestato di abilità, un consenso sui prodotti usati. insomma... un lavoro, prima di mettersi eventualmente al vero lavoro.

ma forse prima qualche cosa lo può già dire internet sulle iniziative da parte di esterni o parenti che vengono accolte all'interno di questi reparti.

quando avevo mio padre in una struttura per malati terminali, vi erano carte da firmare anche per andare a dagli da mangiare


tornando alla poesia, per esempio la vedo più semplice, perché basta proporsi al capo dell'istituto e avere un curriculum che lui considera adeguato per tenere un corso extracurricolare... se poi ti proponi gratis, quando conosci preside, vicepreside e un coordinatore la vedo ancora più semplice [SM=g8231]
annamariagiannini
martedì 27 maggio 2014 15:05
Re: affastellamento di idee e di dubbi
si, sto cercando di mettermi in contatto con chi lo fa già negli altri paesi per avere delle dritte. Ovviamanete l'henna deve essere certificato, ma essendo un prodotto naturale non dovrebbero esserci enormi problemi. Qualche ostacolo da superare.non credo esistano certificati di abilità per i tauaggi all'henna, magari una dimostrazione per provare la capacità. la strada più breve sarebbe appunto riuscire a contattare i fautori di questa iniziativa e questo sto cercando di fare!
Intanto ho contattato l'oncologo che mi curò a suo tempo e sto aspettando risposte


si, nelle scuole è certamente più facile.
fabella
martedì 27 maggio 2014 15:16
aspetto le tue risposte. mi interessa molto questa iniziativa, anche se non ho la ben pallida idea di come si faccia un tatuaggio all'henna. però se si creassero le condizioni favorevoli per farlo, lo farei. quando seguivo il gruppo di ginnastica, si facevano anche spettacoli in costume. capitò di portare in giro un numero in cui le ragazze avevano la fronte ed il viso disegnato. e il trucco lo curavo io. avevo coinvolto una ragazza molto brava e insieme truccavamo tutte le ginnaste. e non c'era molta differenza tra i tatuaggi che abbiamo visto e i nostri lavori. che tra l'altro cambiavano ad ogni spettacolo, perché non ci basavamo su disegni precostituiti.
annamariagiannini
martedì 27 maggio 2014 15:38
Re:
fabella, 27/05/2014 15:16:

aspetto le tue risposte. mi interessa molto questa iniziativa, anche se non ho la ben pallida idea di come si faccia un tatuaggio all'henna. però se si creassero le condizioni favorevoli per farlo, lo farei. quando seguivo il gruppo di ginnastica, si facevano anche spettacoli in costume. capitò di portare in giro un numero in cui le ragazze avevano la fronte ed il viso disegnato. e il trucco lo curavo io. avevo coinvolto una ragazza molto brava e insieme truccavamo tutte le ginnaste. e non c'era molta differenza tra i tatuaggi che abbiamo visto e i nostri lavori. che tra l'altro cambiavano ad ogni spettacolo, perché non ci basavamo su disegni precostituiti.




perfetto! ti insegno io!
dopo l'incidente sono stata tre anni prima di camminare e altri due tra bastoni e stampelle, ovviamente non potevo lavorare, così sono stata due stagioni in spiaggia con la bancarella dei tatuaggi all'henna che avevo imparato a fare in tunisia, durante il mio matrimonio arabo ( che un giorno ti racconterò perchè merita, un'esperienza quasi mistica ahimè)
fabella
martedì 27 maggio 2014 15:51
sìsìsìsì, mi racconterai.... e mi insegnerai. madovelatrovounapersonacomete [SM=g7542]
annamariagiannini
martedì 27 maggio 2014 17:33
Re:
fabella, 27/05/2014 15:51:

sìsìsìsì, mi racconterai.... e mi insegnerai. madovelatrovounapersonacomete [SM=g7542]


su Calliope: e dove altro?


fabella
mercoledì 28 maggio 2014 00:38
[SM=g7542]
garofano a.
mercoledì 28 maggio 2014 20:24
Ragazze siete dei vulcani, ma le idee sono eccezionali, se serve una mano io ci sono.

Ciao a tutte Pino [SM=g2829702]
annamariagiannini
giovedì 29 maggio 2014 13:14
Re:
garofano a., 28/05/2014 20:24:

Ragazze siete dei vulcani, ma le idee sono eccezionali, se serve una mano io ci sono.

Ciao a tutte Pino [SM=g2829702]




grazie Pino....ognuno è utile, raccogl [SM=g2829700] ieremo il tuo invito
ili@de
mercoledì 4 giugno 2014 14:25
Mi piace questo testo e mi ispira a tal punto che provo a suggerirti dei cambiamenti :

non parlarmi di luna e stelle
profumi di rose e voli d'aquiloni

canta i muri di questa città violenta, sporca
agli sguardi disperati di chi viene dal mare,
la fatica del pane
le finestre mai aperte

dimmi delle schiene piegate,
dei sogni stuprati
di quante bandiere mentono al vento

di questo tempo
e di uomini che cercano un grido
per ritrovare il coraggio


Scusa l’ho un po’ rivoluzionata, non mi succede spesso. Evidentemente questa mi ha preso!
I due versi iniziali mi sembrano un po’ forzati, ti propongo di eliminare qualcosa. Così come eliminerei il “poeta” troppo evocativo. Per ovviare al fatto che potrebbe(ma non è detto) non essere chiaro il destinatario della tua invocazione inserirei il riferimento nel titolo (che, in questo caso, diventerebbe un elemento indispensabile del testo stesso). Così facendo il verso diventa più fluido senza perdere di significato. Nel penultimo verso, poi, ho eliminato “in poesia”. Ritengo che avendo specificato che trattasi di poeta il suo esprimersi non possa essere altro che la poesia. In questo modo anche la chiusa acquista fluidità laddove, a mio avviso, la lettura incespicava leggermente
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:57.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com