annamariagiannini
lunedì 5 maggio 2014 23:23
succedeva un anno fa, la ripropongo perchè intanto fermentava e questa è la versione definitiva.
La torre dei piloti
nulla lasciava presagire la tragedia
se non un cielo basso che morsicava il collo
e quell’andirivieni di formiche impazzite
che a guardarlo dall’alto era una croce
sulla superbia degli uomini
si allunga la fila dei fantasmi
ad ingrossarci il pianto, qui
al porto di Genova nei vicoli stretti
dalle persiane con fessure nere
dove passano topi e anime coi denti
quanto è triste la storia di Genova
da Piazza Alimonda al tricolore steso
sui figli del mare, è una vecchia puttana
la città ripiegata tra righe di rimmel
e un rossetto sbavato
rosso sangue
fabella
mercoledì 7 maggio 2014 06:35
Re:
annamariagiannini, 05/05/2014 23:23:
succedeva un anno fa, la ripropongo perchè intanto fermentava e questa è la versione definitiva.
La torre dei piloti
nulla lasciava presagire la tragedia
se non un cielo basso che morsicava il collo
e quell’andirivieni di formiche impazzite
che a guardarlo dall’alto era una croce
sulla superbia degli uomini
si allunga la fila dei fantasmi
ad ingrossarci il pianto, qui
al porto di Genova nei vicoli stretti
dalle persiane con fessure nere
dove passano topi e anime coi denti
quanto è triste la storia di Genova
da Piazza Alimonda al tricolore steso
sui figli del mare, è una vecchia puttana
la città ripiegata tra righe di rimmel
e un rossetto sbavato
rosso sangue
per me è molto ben strutturata, per il genere che hai voluto affrontare. un ottimo impasto tra storia e metafora. quei vicoli stretti li chiamerei col loro nome. ci starebbe
garofano a.
mercoledì 7 maggio 2014 09:03
per me è molto ben strutturata, per il genere che hai voluto affrontare. un ottimo impasto tra storia e metafora. quei vicoli stretti li chiamerei col loro nome. ci starebbe
Lo avevo fatto notare anche io che una parola dialettale ci stava bene
ora siamo in due.
Ciao
Pino
annamariagiannini
giovedì 8 maggio 2014 11:41
e sia
La torre dei piloti
nulla lasciava presagire la tragedia
se non un cielo basso che morsicava il collo
e quell’andirivieni di formiche impazzite
che a guardarlo dall’alto era una croce
sulla superbia degli uomini
si allunga la fila dei fantasmi
ad ingrossarci il pianto, qui
al porto di Genova nei caruggi
dalle persiane con fessure strette
dove passano topi e anime coi denti
quanto è triste la storia di Genova
da Piazza Alimonda al tricolore steso
sui figli del mare, è una vecchia puttana
la città ripiegata tra righe di rimmel
e un rossetto sbavato
rosso sangue
fabella
sabato 10 maggio 2014 09:33