rossopapavero
venerdì 22 marzo 2013 16:33
Così s’impara a vivere: la morte
accanto l’ombra di confine sosta
nell’ora delle fate luminose
all’occhio che vede perché ha già visto
oltre le sue ciglia un sipario al sole.
garofano a.
venerdì 22 marzo 2013 20:35
Più ermetica non si può, non mi piace solo "fate luminose" avrei scelto altro

Ciao pino
ggiacinto
venerdì 22 marzo 2013 20:52
...è solo una mia sensazione di scorrevolezza:

Così s’impara a vivere: la morte
accanto l’ombra confine in sosta
ora delle fate luminose
all’occhio che vede, ha già visto
oltre le ciglia un sipario al sole.

però non so come la senti tu, la mia è solo un'idea.

[SM=g8265]

rossopapavero
venerdì 22 marzo 2013 21:46
Rispondo velocemente perché sono con il cellulare e non posso lasciare il mio miciotto che, anche se non è più letargico, ha ancora la febbre alta. Ma domani torno e rispondo bene a entrambi.
Intanto grazie!
Poi, è vero, sembro criptica, ma lo sono meno di quanto sembri. Tutto è nel titolo, limen, soglia. Si riferisce alle zone di confine, come le ombre o la mezzanotte (l'ora delle fate) e altre. Sono sacche di mutamento che presuppongono l'essere attraversate. Definiscono il passaggio, e con lui il prima e il dopo.
Luminose non fa impazzire neanche me, ma non tutti, secondo la tradizione, le possono vedere. E mi serviva la contrapposizione fra una luce di significato più profondo e il sole, accessibile a tutti eppure capace di coprire le sfumature, di rendere ciechi.
Grazie, Salvatore, per esserti dedicato al mio testo. Domani torno e lo leggo bene. Così ti dico.
Sogni belli, a tutti voi di Calliope.
E grazie! :-)
rossopapavero
venerdì 22 marzo 2013 21:48
Oddio, tanto veloce non sono stata... [SM=g7535]
rossopapavero
lunedì 25 marzo 2013 10:13
Eccomi!
Allora, rileggendo il mio "veloce" commento dell'altra sera, noto che a garofano ho già risposto. Ma lo ringrazio, perché ha sottolineato una pecca che già avevo notato nella mia scrittura (una delle tante!): sono troppo legata al mio linguaggio, al mio background culturale. E rischio davvero di capirmi solo io. Quello su cui andrò a lavorare, sarà, quindi, come la creazione di un vuoto più profondo dal quale emerga la parola. Nel senso che, fatto tesoro delle mie letture o formazione, è ora di andare oltre, alla ricerca di una parola che ovviamente venga da me ma che sia più libera.

Salvatore, ho apprezzato molto il tuo lavoro sul mio testo, ma ne stravolge il significato. Lo prendo come un punto di vista esterno che mi fa capire cosa arriva. E su questo lavorerò. Grazie!
ggiacinto
lunedì 25 marzo 2013 12:14
Ciao rossopapavero, ero sicuro che ne avrei stravolto il significato, ma volevo soffermarmi su l'ombra nell'ora all'occhio , un tentavivo per lasciarli scorrere dove si potrebbero trovare altre soluzioni senza intaccare il testo, però come ti dicevo, è solo una mia sensazione.

[SM=x2823269]

rossopapavero
lunedì 25 marzo 2013 12:20
Ma è un sostare in zone di confine... e sosta messo in quel modo può essere sia verbo e sia sostantivo.
Grazie, GGiacinto. Mi hai dato diversi spunti di riflessione.
ili@de
sabato 6 aprile 2013 15:24
Di solito non amo le poesie criptiche, perchè, nel cercare di dare una chiave di lettura, si perde la possibilità di interiorizzare un significato proprio.
Però, forse per la brevità del testo, forse perchè sono uno sfegatato lettore di Dylan Dog, ma quel "limen" assieme al tuo definirle "zone di confine" mi ha solleticato così tanto da indurmi a lasciare un segno del mio passaggio.


Intanto mi sembra manchi un verbo che funga da collante in una frase che altrimenti sembra lasciata nel limbo (tanto per restare in tema [SM=g3227796] ).

Nel secondo verso "la morte" sembrerebbe essere il soggetto e "sosta" il verbo ad essa collegato e "all'occhio" complemento. Poi sembrerebbe esserci un cambiamento: l'occhio diventa soggetto "vede" è il verbo e "un sipario al sole" il complemento, mentre quello che ci sta in mezzo "perché ha già visto oltre le sue ciglia" serve da corollario. Tutto questo unito al crittogramma rappresentato dal tuo (peraltro) discreto testo induce a storcere lievemente il naso (ma solo perchè non si è in grado di decifrarne il contenuto.

Ti propongo una lievissima modifica del testo dove anche tu dici di non esserne sodisfatta, sperando di mantenerne intatto il significato, per come io l'ho avvertito.


Così s’impara a vivere: la morte
accanto all’ombra di confine
sosta
ed al crepuscolo
nell’ora delle fate madri
all’occhio che vede oltre le ciglia
offre sipario al sole.



Qui la morte rimane soggetto dal primo all'ultimo verso. Il resto fornisce (a tinte fosche?) un quadro d'insieme che supporta quella "zona di confine" alla quale accennavi.

Comunque brava per come sei riuscita a dipingere la scena.


@
rossopapavero
venerdì 19 aprile 2013 10:45
Mi scuso per aver ritirato su questo testo, ma mi sembrava scortese non rispondere a un commento, soprattutto così attento.
Ili@de, faccio tesoro dei tuoi consigli e li tengo con me. Sui testi che ultimamente ho postato sto ritornando: andranno tutti rivisti.
In questo, intanto, ho fatto un taglio (io vado sempre di accetta!):

Così s’impara a vivere: la morte
accanto - l’ombra di confine - sosta
all’occhio che vede perché ha già visto
oltre le sue ciglia una tela al sole.

Quell'ora delle fate era troppo da Fossati e non piaceva anche a me.
Ovviamente, questa non è la definitiva: ultimamente vado per piccoli passi sospesi, e mi scuso per le tante assenze.
A te, grazie! [SM=g2829702]
VertigoDoc
venerdì 19 aprile 2013 21:13
Re:
rossopapavero, 3/22/2013 4:33 PM:

Così s’impara a vivere: la morte
accanto l’ombra di confine sosta
nell’ora delle fate luminose
all’occhio che vede perché ha già visto
oltre le sue ciglia un sipario al sole.




Apprezzo cercando di penetrarne più profondamente il significato.

Vertigo.
rossopapavero
sabato 20 aprile 2013 09:55
Così s’impara a vivere: la morte
accanto - l’ombra di confine - sosta
all’occhio che vede perché ha già visto
oltre le sue ciglia una tela al sole.


Vertigo, sopra di te c'era la versione modificata. Grazie.
VertigoDoc
sabato 20 aprile 2013 10:06
Ciao, grazie per la notazione. Da questa tua, a parte la voluta condensazione e stringatezza, scaturiscono immagini frammiste di buio e luce davvero dense. Mi dà, il tutto, una sensazione di proiezione come se guardasse attraverso un obiettivo, quasi un caleidoscopio. Opinioni personali, beninteso.

Vertigo.
rossopapavero
sabato 20 aprile 2013 10:27
Le opinioni personali sono le più preziose, Vertigo: ti fanno capire cosa arriva al di là dell'intenzione di chi scrive.
Grazie.
VertigoDoc
sabato 20 aprile 2013 11:14
Concordo eccome.
Grazie a te per questa tua!
al_qantar
sabato 20 aprile 2013 12:50
Re:
rossopapavero, 22/03/2013 16:33:

Così s’impara a vivere: la morte
accanto l’ombra di confine sosta
nell’ora delle fate luminose
all’occhio che vede perché ha già visto
oltre le sue ciglia un sipario al sole.





E' magnifica, rispecchia bene l'idea che solo conoscendo la morte s'impara a vivere meglio, apprezzando i valori che fanno della vita una meraviglia.

A me le fatine piacciono!


S
rossopapavero
sabato 20 aprile 2013 12:56
Grazie! Ora entro in crisi sui tagli fatti! [SM=g10324]
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