Ecat Mel
lunedì 13 luglio 2009 16:07
si sciolgono pastelli sul bianco della faccia
il rosa ha l'ovvietà nascosta della camelia
e l'indaco se leggo la pioggia nella mano
ha estremi di memoria - in specchi d'acqua
ai fumi d' un braciere una processione - la cera
decompone i nodi dell'adesso a un'ara
consacrata
lei immobile esige l'alba - l'incoerenza
a un banchetto di benvenuto genera figli
al tepore di spine - tra le tombe
così per attrazione accenno una rivolta semiseria
alla grammatica del buio
e la parola sonnambula è come il matto
che s'allunga tra le sponde
a traghettare nulla - solo cielo agli angoli
lasciamo macchie - la cicatrice rossa che si finge guerra
la vocazione di chi diserta un contorno d' aureola
alla terra
e gli anni a battezzare sentinelle
Rebby.
martedì 14 luglio 2009 00:07
Senaza parole...davvero...non avrebbero senso.
Reb