Fabella, ti dico subito che è un onore! Quindi sì, e con gioia.
In realtà il testo non è nuovo: ho cambi di registro a seconda di ciò di cui voglio parlare. Nella raccolta è più evidente.
La concordanza: è una scelta, magari sbagliata, ma ormai lo sai che è rara la casualità in quello che scrivo :-)
L'idea era quella di sottolineare le tante voci, le tante parole che si usano dire o si sentono in certe situazioni in cui il tu è così intimo da preferire altro. Magari il suo nome vero. Qui lo ometto: è dolore. Ma non sono per il dolore esposto, quindi speravo si comprendesse.
Il legame resta, da qui il lasciarti. E gli altri, che parlano anche con le migliori intenzioni, diventano un fuori quasi insopportabile.
Ma oggi è giornataccia, magari, dopo la tua risposta, mi ammorbidisco.