non mi s’adduca

filodiseta--
giovedì 2 luglio 2009 09:26






È un vago ritornare a quelle sere
e schiudere parole sui mulini
forse perché lo sguardo non distoglie
da aperture che mirano sorpresa
dove gli occhi, la vacanza, i pianisti
giocano melodie d'azzurro sul mio nome


non mi s’adduca più a finzione
la parte estrapolata senza rischio
mentre si scarabocchia un animo che
corregge i multipli di sé
tenendoli in segreti di chiamate brevi



tu con la mano, asporti il torbido del fiume
quel martellare senza guadi
reliquie come gambe incrociate
nebbie e sangue fra le intermittenze

tu, a ripulirmi il freddo, ancora
dalla scala per portarmi in salvo




filodiseta--
giovedì 2 luglio 2009 09:33
ecco la versione rivista di una poesia che avevo pubblicato sul Diario Poetico


è importante perchè su questa poesia, una persona per la prima volta è riuscita a leggere ad alta voce e a piacersi nella lettura [SM=g7831]

(non so se ti piacerà questa versione come la prima, ma ho dovuto eliminate qualche "che", che ce n'erano davvero troppi. comunque mi auguro, che d'ora in avanti continuerai a leggere ad alta voce, specialmente i tuoi testi. capirai la grande importanza di farlo)
morgan4
giovedì 2 luglio 2009 19:20
allora, l'ho riletta

e sarà perchè ci sto prendendo gusto ma anche con qualche modifica (uhiuhihuh avevo scritto modificazione [SM=g27994] ) l'effetto è lo stesso [SM=g7831]

prometto che li leggerò, con i miei però faccio ancora un po' di fatica, però è già un passo avanti [SM=g27989]

bacio forte a te e [SM=g27998]


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