pierrot--
domenica 6 maggio 2007 09:59
Non ho prime pietre
mi arrendo
in uno strato di foglie
alla forma del vento

raccolta in questa stanza
io sono soglia

Solo il mio corpo
è un tempio che amo e sudo
dove bestemmio, rinnego
mi assento
persa ritorno, e stringo
e benedico

lì è il disegno che potrai narrare
il tuo segreto

l’irraggiungibile certezza
di misura, che riconosco
nel tuo respiro, figlio



Modificato da pierrot-- 06/05/2007 12.57
sole-del-mattino
domenica 6 maggio 2007 14:53
"Non ho prime pietre
mi arrendo
in uno strato di foglie
alla forma del vento"


Non ho prime pietre Allitterazione che richiama la Lettera "P" sottolineando con maggior incisività la mancanza di novità,bello il gioco della consonanzafra prime e pietre

Il verso seguente

"mi arrendo"

è una resa ad un'evidenza

Questo verso io l'avrei staccato un po' dagli altri o messo tra linette"-mi arrendo-

continuiamo i seguenti:

"in uno strato di foglie
alla forma del vento"


Li trovo molto colmi di mistero,anche se traslano un pochino dall'ambiente di partenza.

Infatti i due versi seguenti creano rottura con l'ambiente precedentemente descritto (da esterno ad interno-da naturale a materiale).

raccolta in questa stanza
io sono soglia


Ottimo il termine,una bella metafora "soglia",,potrebbe sembrare un oggetto che resta fuori dalla stanza,qualcosa che non partecipa completamente all'interno della vita famigliare o semplicemente "estraniata"

"Solo il mio corpo
è un tempio che amo e sudo
dove bestemmio, rinnego
mi assento
persa ritorno,e stringo
e benedico"


La vita vissuta con il corpo crea sofferenze,esponendoci a tutte le imperterie di questo mondo,le stesse avversità che incontrano tutti gli organismi viventi,come le piante ad esempio, costrette a volte a contrarsi in modo del tutto innaturale per cercare sempre e comunque quella luce del sole,fonte della loro sopravvivenza.


"lì è il disegno che potrai narrare
il tuo segreto l’irraggiungibile certezza
di misura, che riconosco
nel tuo respiro, figlio"


Trovo tutti i tuoi testi scritti con una nobiltà d'animo e sensibilità molto profondi,si entra e si partecipa in queste tue parole.

Ottima l'anastrofe "figlio" che coincide con la chiusa rilevando solo alla fine l'entità del soggetto e l'interlocutore della dedica di tutto il testo poetico.

Sei molto Brava,con stima Mauri

Ps:Per filo(adesso ho capito perchè non funzionano più i caratteri in grassetto,(ossia lascia tutto in grassetto)dipende dalla modifica,ossia una volta inviato il post la modifica disabilità ogni tipologia di forma di carattere,dimmi che mi sto sbagliando?) [SM=g27985]




Modificato da sole-del-mattino 06/05/2007 15.03
Modificato da filodiseta 06/05/2007 17.06
Modificato da sole-del-mattino 06/05/2007 22.16
filodiseta
domenica 6 maggio 2007 17:36
Lucia
ancora una splendida poesia, con un'incredibile forza nell'alternarsi dei due soggetti,
protetta nella sua intimità, ma non impenetrabile, per ciò che riesce a confessare. [SM=g27985]







Mauri,l'errore era qui:


"Solo il mio corpo
è un tempio che amo e sudo
dove bestemmio,rinnego
mi assento
persa ritorno[ G],[ G/] e stringo
e benedico"

le due G sballavano tutto, ho tolto solo quelle e tutto è andato a posto [SM=g27987]



Modificato da filodiseta 06/05/2007 17.37
apassoleggero
domenica 6 maggio 2007 19:31

Lucia, io non riesco a commentare, a dire qualcosa di più quando le tue parole toccano cime molto alte.
Sono commossa di fronte a questa poesia...
semplicemente grazie...

Anna

walter.w
sabato 16 giugno 2007 20:56


Una preghiera profonda che attraversa la storia dell’Umanità
la cui lettura, se ripetuta, sembra quasi profanare il tempio
– il luogo e lo spazio - di quel legame.

Ciao. È bello ritrovarti qui; solo che tu ora stai in crociera...





elfo nero
domenica 17 giugno 2007 09:56
Un capolavoro questa tua poesia



Sempre bravissima
[SM=g28002]
grisby60
domenica 17 giugno 2007 10:08
Non sono molto abile nel fare l'analisi dei versi, ma possiedo di sicuro la sensibilità per apprezzare a pieno questa vera perla ...
Anhelikax
sabato 23 giugno 2007 08:09
Non ho prime pietre
mi arrendo
in uno strato di foglie
alla forma del vento


la grazia che ti è solita avvolta nella potenza della trasformazione


mi chiedevo dove fossi finita---
chissà quando ritorni quanti nuovi doni ci porterai!

un tenero abbraccio

pierrot--
giovedì 28 giugno 2007 16:56
Grazie a tutti, tutti.

Walter crociera??? [SM=g27993] ummm
Forse intendevi la lampara di Ciccio il pescatore?? [SM=g27987]
Sono meno sofisticata e un pò più selvatica.

Ciao, grazie ancora
piano piano leggerò quello che mi sono persa in questi giorni
a presto

[SM=g27985]
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