fabella
lunedì 27 settembre 2021 20:29
per vestirmi di foglie morte sono qui
siano esse colorate, umide o ammuffite
svegliate sulla mia pelle, impiantate
come un prurito di nuova generazione
potente, impotente, avversa confusione
precaria, immaginaria, figlia dei miei geni
appetiti e contrasti, fulmini e maree
non ho altro, se non troppe pieghe
troppe ombre nascoste da ombre
luci deboli, sfocature, deformazioni
da questo continuo rinascere, informe
sfrangiata, smarrita dal vento, ansimante
all’ultimo tocco delle sue mani
plasmata di silenzio o statua tendente
alla neve che contieni a fior di pelle