il giro in vespa
mi pinzi un nastro per le proporzioni
la gonna riccia come i capelli
come la rete degli uccelli
che m'impiglia, stringe la vita
come una vespa e due aspirine
per aprirci al freddo di un venerdì
di Pasqua, che sa di corsa, che sa
di pancia nuda, sa di mani
aggrappate, sa d'orecchio
destro alla tua schiena
potrei insegnarti
ad intagliare il gesso
come in Marocco
con la sigaretta in mano
l'occhio flesso
o disegnare muri
come i monelli
in questo emancipato muro della scuola
o prova a dirlo coi tuoi genitori
-datemi la parete del salotto
ci voglio disegnare, quel che mi pare
forse un serpente in erezione
evidente
o un cardinale con tatuata una svastica
rovesciata
[...]