pubblicazione postuma di una coppia assente [lei/lui]

fil0diseta
venerdì 7 novembre 2008 12:41
(linguaggio misto)
lei


quando sei qui, ti guardo come fossi
topografia di un attimo appeso
in equilibrio su quel filo steso
tra labbra rosa coi contorni rossi

titilla il nervo di violino teso
nella losanga molle, quando infossi
tra umide sterpaglie rase e dossi
il tuo archetto incorniciato e acceso

appendimi alle mani mentre cado
e cade anche la seta dalle spalle
ora soffiami in alto e poi spingimi

solca la piena e dove trovi il guado
per stringere l’amore tra le falle
tienile larghe ancora e poi aspergimi




lui



Quel lento dondolar sull’acque immote
guida il mio passo in docili sentieri
si accendono possenti desideri
sensi bramosi imporporan le gote

vertigine di fremiti leggeri
che spinge tra le fosse e poi percuote
e l’addentrarmi le tue spalle scuote
senza pudori, senza più misteri

m’inoltro lento nella stretta calle
nelle tue mani il timone arreso
siediti in plancia di piacere espandimi

fa che io possa fender la tua valle
muoviti lenta sul tuo chicco teso
inghiottimi l’incanto e dopo intridimi.




fil0diseta
venerdì 7 novembre 2008 14:24



fil0diseta
venerdì 7 novembre 2008 21:55
lui


Un raggio mi frastaglia in controluce
la trama del tuo viso custodita
il fine carezzar delle tue dita
in concave pitture riproduce

architettura di poesia seduce
figlia dell’arte sei la preda ambita
dannata quella tua beltà eremita
che in afasie di palpiti conduce

nella tua sintesi unica e irrequieta
instancabile sei dell’eleganza
l’ambasciatrice fine e più discreta

leggerti è come un’armonia di danza
infonde dentro un’estasi completa
che estingue il tempo annulla la distanza.



lei


adagiami la curva del tuo grembo
sotto la nuca, tra i capelli sciolti
stempera luce fioca sopra i volti
e del giorno non resti neanche un nembo

narrami dei ricordi più sepolti
mostrami dei pensieri ciascun lembo
ogni frammento gaio oppure sghembo
di te, che infine taci e poi mi ascolti

- vieni sempre più dentro alla mia danza
di onde e flutti e di placide note
fra trasparenze tiepide d'organza

nelle movenze audaci, ma devote -
e per te solo, qui nella mia stanza
sospiro vita sulle assenze immote





fil0diseta
sabato 8 novembre 2008 02:41
lui


Quei ricci tuoi capelli avrei adagiato
su spume di vaniglia e cioccolato
ed il tuo corpo bruno e affusolato
su nuvole di zucchero filato

danza sarebbe stata al mio palato
amalgamare il dolce col salato
l’assaporar di gusti amplificato
da un tenue struggimento mai chetato

in questa stanza sempre in chiaroscuro
col suo misto di sogno e fantasia
quell’attimo infinito in te catturo

che abbandonata hai ogni ritrosia.
E intanto nella mente prefiguro
che aperti gli occhi tu sarai già via.




lei



E mo', la metti sur sentimentale?
- E li capelli ricci, er cioccolato
su 'e nuvole de zucchero filato -
Certo che comme te, nun ce sta uguale.

Me culli e me trastulli sur palato
me gusti e me risucchi da un boccale
me deglutisci con o senza sale
te avvinghi e me lambisci da ogni lato.

E vedo cresce' tale qual germojio
un sogno pigmentato d'acquerello
sulle mie curve pagine, che sfojio

sotto le dita tue de caramello.
Me impasti comme fossi un millefojio:
io sotto le tue mani m'acciambello.


fil0diseta
sabato 8 novembre 2008 02:45
lei
(scodinzolamenti di lungula)




Caro mio lui, sei postulo tritado
mi chiedo se fullispoli o sei gnego
compristo che sei forse sgrottolado
e un po' d'arcolatuzzola non nego

Quan frucolo volessi aggre mulìndomi
di sbavule e di strusciole e di baci
incolattuta aspetto arrapulàndomi
con frimole di brividi marpaci

Chiarpettami la schiena e la trafìluca
scorrazza dalla stappola all'ombello
Come mi piace tanto quando sgrìluca

il lappo sull'afrodile bacello
il drugulo turgidulo che sbròluca
zampilli di lattuccioli sul vello




lui
(slurpature del ganzolo)


Cara la mia lei tali tue propeste
strizzòlano il pendrùcciolo che velle
girottoli protùsia nella veste
la tua mandrùca artàstola la pelle.

Se scrùfola la biàppola il linguozzo
mi stuzzica il fullìscolo di spanna
e lieve quel natùcciolo s’ infrozza
in verganotto rigido di stranna.

Pastrullerei quell’anche insommellate
dove si felle il dràgula e la fraglia
in turgide cantònie ammarbellate

vorrei ontofare in nèrula boscaglia
ànsime e pelitùcciole slurpate
per poi secconzolàrne la fontaglia.




fil0diseta
sabato 8 novembre 2008 02:51
colpo di coda finale



lui

sai che ti osservo
dietro la porta a vetri
con il profilo che si staglia
contro il riverbero del fuoco

ho quattro euro in tasca
e mezzo figlio che m’avanza
passo le notti in bianco
a lasciarti un segno del mio tempo

quando muggisco, dimeno il naso
cerco l’uscita dai tuoi occhi
incespico sull’ultima tua frase
senza quel “t’amo” sussurrato tra i capelli

e dove non arriva la tua mano
è la mia mente che s’ingegna
vuoto la stiva, riordino la stanza
per non lasciare segno dell’amplesso



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