il_complice
sabato 31 gennaio 2015 03:45
nei luoghi abbandonati dal giusto
si vagabonda a lungo
dentro ciò che sembra un rabbuffo monocromo
tra il cielo e la terra solo un tratto che
di colore opposto
reca invalicabile tormento
le scuse dell'uomo sventurato
vi rimbalzano contro e
si perdono
in un dedalo
privo di pareti
fatto di gravose densità
-soltanto una sparuta risma
vibrando contrariamente al proprio male
riesce ad ottenere la veste del perdono
con sopra certi odori e
certe commozioni
che ti restituiscono l'anima-
in questo limbo miserabile
la percezione dura il tempo di un abbaglio
ma con un po' di provvidenza
varcherò anch'io quel confine radicale
cambiandomi d'abito piano piano
mentre mi elevo nel vero
il_complice
sabato 31 gennaio 2015 10:30
ops ho pubblicato la versione non corretta! fil0 potresti perfavore fare una modifica? alla penultima strofa, "sventurato" (gia presente anche prima) andrebbe sostituito con "miserabile"! gracias!
ggiacinto
sabato 31 gennaio 2015 14:05
M piace questa ricerca del vero, molto gradevole anche la lettura nella sua forma.