sempre la solita attualità

fabella
domenica 19 maggio 2013 08:42

Son qui a giocarmi l’anima
ultima carta da giocare, tra gente coi violini
seduta sui muretti, dove invidiare i gatti
nutrirsi come i gatti a scatolette
a catacombe; lo sfondo di un mare nel baule
di vecchio accesso, di retribuzione
rimborso, di restituzione
Si chiama Pietro per tornare in dietro, fantasticare
tirare fuori gli orchi dalla cenere
tabacco e venere, solita diva che non ci priva
di tutto quel corteo di siliconi
appesi, come panni stesi
senza l’odore di bucato, per esserci già stato
sulle autostrade tutte uguali, vita arancione
di persone, che fanno del pericolo
solo il veicolo, per arrivare a fine mese
e sotto morte bianca, senza resurrezione

al_qantar
sabato 25 maggio 2013 20:05



che cosa strana ma vera hai scritto!!!


fabella
lunedì 27 maggio 2013 11:18
sì, è uno scrivere strascinato, tutto centrato sulle associazioni di idee, sull'immagine che tira l'altra, senza sapere dove si andrà a parare. un linguaggio come questo potrebbe portare a scrivere all'infinito. mentre è necessario fermarsi sul punto di maggiore interesse, per non debordare. un po' come la pittura informale...


[SM=x2823269]
lastrega.65
lunedì 27 maggio 2013 12:15
Re:
fabella, 27/05/2013 11:18:

sì, è uno scrivere strascinato, tutto centrato sulle associazioni di idee, sull'immagine che tira l'altra, senza sapere dove si andrà a parare. un linguaggio come questo potrebbe portare a scrivere all'infinito. mentre è necessario fermarsi sul punto di maggiore interesse, per non debordare. un po' come la pittura informale...


[SM=x2823269]




per non deboradare..mh rifletterò su questo.
Francesca Coppola
martedì 28 maggio 2013 14:30

sì, sono decisamente evidenti questi richiami, la chiusa poi è un tutto dire! mi è piaciuta!

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