taglio netto

garofano a.
giovedì 4 aprile 2013 00:07
Di botto è venuta fuori così:


dovrei liberarmi
dall'idea dell'essere
poter dividere di netto
l'anima dal buio

assaporare un buon bichier di vino
con una scheggia di formaggio
saltare il pampano
fino a trovarti a nascondino
diventare complice giurato
per non aver commesso il fatto


o morirà con me
sotto due metri di veleno

respirando piano piano
dimmi dove rimane il cielo
garofano a.
giovedì 4 aprile 2013 00:20
dovrei liberarmi
dall'idea dell'essere
poter dividere di netto
l'anima dal buio

assaporare un buon bichier di vino
con una scheggia di formaggio
saltare il pampano
fino a trovarti a nascondino
diventare complice giurato
per non aver commesso il fatto


o morirà con me
sotto due metri di veleno
respirando piano piano

illusionista ad occhi chiusi
garofano a.
giovedì 4 aprile 2013 07:51
dovrei liberarmi
dall'idea dell'essere
poter dividere di netto
l'anima e la forma

assaporare un buon bichier di vino
con una scheggia di formaggio
saltare il pampano
per ritrovarti a nascondino
serrare gli occhi
e stringere a impazzire
esserne complice
per non aver commesso il fatto

o morire assieme a lei
sotto due metri di veleno
respirando piano piano

il fumo d'illusione che và via
garofano a.
giovedì 4 aprile 2013 09:36
dovrei liberarmi
dall'idea dell'essere
poter dividere di netto
l'anima e la forma

assaporare un buon bichier di vino
con una scheggia di formaggio
saltare il pampano
per ritrovarti a nascondino
serrare gli occhi
stringere a impazzire
esserne complice
per non aver commesso il fatto

o morire assieme
sotto due metri di veleno
respirando piano piano

l'illusione che và via
ggiacinto
giovedì 4 aprile 2013 12:16
...io lascerei respirando piano piano dimmi dove rimane il cielo , il testo nel suo significato intrinseco che ognuno di noi potrebbe diversamente ricavare, è molto interessante.

[SM=x2823269]

garofano a.
giovedì 4 aprile 2013 12:48
Hai ragione ci stavo pensando anche io

Grazie del tuo aiuto

Pino
garofano a.
giovedì 4 aprile 2013 22:18
Dovrei liberarmi
dall'idea dell'essere
poter dividere di netto
l'anima e la forma

assaporare un buon bichier di vino
con una scheggia di formaggio
saltare il pampano
per ritrovarti a nascondino
serrare gli occhi
stringere a impazzire
esserne complice
per non aver commesso il fatto

o morire assieme
sotto due metri di veleno
respirando piano piano

dimmi dove rimane il cielo
ili@de
sabato 6 aprile 2013 14:36
Leggendo i tuoi testi, ho sempre l'impressione di leggere una versione provvisoria. Ho delle difficoltà a commentare (ma anche solo a leggere) un testo che nel corso della giornata potrebbe avere continue modifiche. E quando leggo un tuo testo mi aspetto sempre che dopo qualche minuto ci sia una nuova versione che modifichi qualcosa.
E' come se nemmeno tu fossi convinto di quello che pubblichi. Hai delle buone idee ed anche la capacità di metterle insieme, ma questo continuo modificare induce in chi legge una sensazione di indefinita provvisorietà e non si riesce a fornire un giudizio su ciò che scrivi.
Suggerisco, molto modestamente di pubblicare solo dopo una attenta revisione dei testi in modo da sottoporre al lettore la tua migliore "performance". Solo così potrai avere un riscontro obiettivo. E' ovvio che poi potrebbero esserci suggerimenti che potrebbero indurti a modifiche, però io non le farei sul testo pubblicato, ma li terrei a mente per i componimenti futuri.


@
garofano a.
sabato 6 aprile 2013 14:43
Hai profondamente ragione è un grosso errore che spero di non commettere più, devo rivedere di più in privato i testi anche per rispetto di chi legge

Ti ringrazio per la giusta precisazione


Un saluto

Pino
ili@de
sabato 6 aprile 2013 14:53
Ma no Pino, non è un fattore di rispetto (per carità!), è semplicemente una questione di opportunità.
Per chi scrive è importante che chi legge abbia l'impressione (se non la certezza) che il testo letto rappresenti qualcosa di meditato, studiato e ponderato (se vuoi), ma anche qualcosa di istintivo ed immediato, ma comunque di "definitivo".
E' il modo di porsi con se stessi prima che con gli altri. Mi piace ciò che ho scritto? Ne sono sicuro? Magari lo rileggo per ritoccare gli aspetti che possano portare ad un miglioramento del messaggio e quindi ad una comunione di emozioni con il lettore.
Se dopo questo mi accorgo che il mio pensiero c'è tutto e che mi piacerebbo condividerlo con gli altri, allora pubblico.


[SM=g8335]

@
garofano a.
sabato 6 aprile 2013 15:15
Forse ho poca considerazione dei miei mezzi,non di me stesso per carità,
e ciò comporta inconsciamente ricercare sempre riscontri per andare avanti,ma stà sbollendo ho iniziato da poco a scrivere in tutt'altro modo cambiando la mia visione di poesia in poco tempo,Fabella dice che era tutto già in me , questo scoprirlo forse fa un po' paura, ma stò prendendo sempre più consapevolezza anche merito di quest'isola felice in cui si può crescere con persone capaci educate che cercano di scambiarsi il loro sapere senza invidie o altri fini,come questa cordiale e proficua conversazione con te.

Un abbraccio

ili@de
sabato 6 aprile 2013 15:32

Anche stavolta permettimi di non essere d'accordo con te. Non è una mancanza di considerazione verso i propri mezzi, quanto una non ancora maturata coscienza delle proprie capacità e possibilità.
Michelangelo diceva che in un pezzo di marmo c'era già un'opera d'arte, si trattava solo di levare il superfluo e lasciare che emergesse quello che già nel blocco di marmo era insito.
Per tutti noi è così, abbiamo le capacità (chi più chi meno) per esprimere i nostri sentimenti, si tratta solo di affinare le tecniche per farle emergere.
Tu possiedi un dono che ai nostri giorni è merce rara: la gentilezza e l'umiltà. E' con questi strumenti che si diventa grandi.

Un caro saluto


@
garofano a.
sabato 6 aprile 2013 15:40
Re:
ili@de, 4/6/2013 3:32 PM:


Anche stavolta permettimi di non essere d'accordo con te. Non è una mancanza di considerazione verso i propri mezzi, quanto una non ancora maturata coscienza delle proprie capacità e possibilità.
Michelangelo diceva che in un pezzo di marmo c'era già un'opera d'arte, si trattava solo di levare il superfluo e lasciare che emergesse quello che già nel blocco di marmo era insito.
Per tutti noi è così, abbiamo le capacità (chi più chi meno) per esprimere i nostri sentimenti, si tratta solo di affinare le tecniche per farle emergere.
Tu possiedi un dono che ai nostri giorni è merce rara: la gentilezza e l'umiltà. E' con questi strumenti che si diventa grandi.

Un caro saluto


@



Sono belle parole che non dimenticherò

Pino


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