Ci sono Poesie che hanno bisogno di un metabolismo accelerato, che le assimili in un attimo.
Ce ne sono altre che ci pongono davanti a quegli squarci di vita, quegli spaccati su mondi che pensiamo non appartenerci solo perchè lontani dalla nostra quotidianità che, invece, presuppongono la capacità di guardare attraverso un obbiettivo fotografico che abbia il potere di condurci per mano in realtà delle quali altrimenti ignoreremmo l'esistenza.
Questa è forse una delle rare volte che la poesia riesce a far percepire le immagini viste attraverso la lente di una macchina fotografica.
Anche io, ho sempre pensato alla violenza che si perpetra ai danni di coloro che vengono immortalati solo perchè rappresentano la "diversità".
Per fortuna non è sempre così, esistono anche persone che si dedicano a questa attività per documentare in maniera inequivocabile il risultato dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Esistono persone che attraverso l'immagine di quel seno avvizzito e dei corpi di bambini deformati dalla malnutrizione, con pancini gonfi e arti scheletriti, cercano di sensibilizzare l'altra parte del mondo, quella con il ventre gonfio dall'eccesso di cibo.
Brava Lucia, davvero dei gran bei versi.