"Una poesia scritta di getto, dopo un evento molto triste"...
Si sente dallo smarrimento, dal senso di sgretolamento delle cose e dall'istinto si aggrapparsi ai valori primordiali, per sopravvivere.
L'espressione autentica, istintiva del momento, forse non andrebbe violata, con correzioni o punti di vista, ma questa poesia è talmente bella, che merita qualche piccola revisione per essere perfetta, insieme con tutte le altre tue.
Io ti propongo una bella limatura di articoli, preposizioni e avverbi, e ti segnalo le ripetizioni.
è così secca l'aria
che potrebbe sbriciolarsi
come cenere di carta
come un sogno macinato
nel mul
ino del matt
ino
(io) camm
ino la mia strada
come (un')
a onda in cima a un monte
scollo le scarpe
come vecchie foto
da(ll')
un album di catrame
(riesco a)
mi racimol
o(armi)
sotto un pube d'ombra d
i ('un) tiglio
devo sembrare uno scampato
senza documenti senza biglietto
(un) ferro orfano
tra (l')incudine e(d il) martello.
Con le alternative alle ripetizioni e al pube d'ombra contestato (che a me neppure dispiace)
, ottengo questo:
è così secca l'aria
che potrebbe sbriciolarsi
in cenere di carta
come un sogno
tra le macine dell'alba
cammino la mia strada
a onda, in cima a un monte
scollo le scarpe come vecchie foto
da un album di catrame
- mi racimolo tra inguini d'ombra -
devo sembrare uno scampato
senza documenti, senza biglietto
ferro orfano tra incudine e martello
Così la vedo: perfettibile di certo ancora, ma più snella musicalmente rispetto la stesura di getto.
filodiseta (in versione semi notturna)
Modificato da filodiseta 22/05/2007 5.18