filodiseta--
lunedì 29 giugno 2009 09:07







è tempo d’imprimere un ritocco
al profilo d’una giovinetta
dall’incarnato fino, che sgrana
gli anni su una vecchia foto

rinfocolare certi chiaroscuri
dove la nostalgia ripete il cenno
allarga un desiderio ancor più stretto
urla risacche come angoli di notte

ascolta l’acqua, non c’è rabbia nell’estate
tra i nostri viaggi sopra il temporale
solo un silenzio mare e certi nodi
che ingrossano sul collo

nuotiamo dentro nella terza falda
dove saremo grotta come allora
e la parola, goccia che raccorcia il ponte
frammezzo stalattiti e l’unicorno







a te, Leonardo, per la bella pagina che mi hai dedicato
... il resto lo sai
[SM=g27998]







anumamundi.
lunedì 29 giugno 2009 20:53

e’ tempo di radere le ipocondrie, le mezze frasi buttate al centro tavola perché sia indigesto il pasto, i ritmi frenetici, assordanti, le tachicardie lasciate al libero arbitrio e tirate su come in una pesca d’altura …

è tempo d’estate quando il variabile punta al sereno stabile, e le mezze bottiglie si svuotano con la velocità del ghiaccio messo al sole ad asciugare e poi i miei trilli, o qualcheduno in più, a ricordarmi che siamo tutti liberi e vigilati o agli arresti domiciliari: ormai è di moda

e passa il tempo come l’acqua sotto i ponti, sempre diversa, ma sempre uguale come i tacchini, quelli di carta, di metà settembre che a volte vinci, ma nella vita se va bene al massimo pareggi; a me non va quasi mai bene e tengo duro; mi sono rottamato varie volte, tanto che importa, al massimo ci rimetto la caparra, ma se va bene ho una vita nuova da investire.

e poi la faida consumata davanti  ad un caffè bollente tra un verbo sincopato e un sostantivo fumato per metà, davanti a un cameriere attonito che pensa solo al crudo tornaconto personale, e gira il capo attorno preoccupato che nessuno sappia delle sue quattro diottrie nascoste sotto al banco 

adesso è tempo di tirare il fiato; mi siedo guardo le mie ginocchia, chiedo quanto ancora reggeranno e quante scale potrò scendere e salire, poi chiudo gli occhi e cedo alla tavoletta di fondente



Non ho trovato altro modo per rispondere a questa dedica, in fondo il mio post di ieri non era dedicato solo a te; è stato piacevole anche per me rileggere quelle cose di tanto tempo fa...

sì... il resto lo so

[SM=g28003]
filodiseta--
martedì 30 giugno 2009 12:40
anumamundi., 29/06/2009 20.53:


Non ho trovato altro modo per rispondere a questa dedica, in fondo il mio post di ieri non era dedicato solo a te; è stato piacevole anche per me rileggere quelle cose di tanto tempo fa...

sì... il resto lo so

[SM=g28003]




eh sì, piacevolissimo. e lo sarà ogni volta che vorrai estrapolare una pagina da quel vecchio sito, per regalarmela. la dedica è per noi, lo so: non è possibile scindere in tu e io un "noi", che a quel tempo era più forte che mai. poi abbiamo allontanato i ritmi, gli stili, i temi dai non temi. perché ciascuno focalizzasse la propria identità poetica. però il noi resta nell'amare ancora tanto quelle cose, ed è restato anche se spostando continuamente il suo il fulcro. ma si sà, le cose ritornano e io spero che il nostro "io" poetico possa anancora dare ancora vita a un "noi" così intenso. espresso inoltre, attraverso la maturazione individuale acquisita in tutti questi anni.



[SM=g28003]
morgan4
mercoledì 1 luglio 2009 19:12

direi che ci si può intromettere, cheddite cheddite? [SM=g27989]
è un po' che aspetto per dirvi qualcosa a caldissimo [SM=g7831]

posso dire solo: complimenti a voi!
sono due scritti meravigliosi [SM=g7831]

potrei anche addentrarmi in un commento più soddisfacente ma non voglio rovinare l'incanto dei vostri versi, belli belli belli


a voi, belli [SM=g27985]


simi
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