e chi mi ritrovo qui
ecco come si fa a dire "legno" al "legno". facciamo che provo a dirti perché.. alla lontana.
è una lungimiranza senza condizione
la sua calligrafia, il dato anagrafico, una firma
con l’anello di famiglia. –accomodati, qui
sulla poltrona rossa come il mare
il mare quando è lasciato solo alle sciagure
coi freni che ridono come iene
togliendo seta ai colori, cancellando
la grazia all’imputato
già in preda a quell’opacità che è della morte
-oh il malcapitato, povero di vita e di morte
quasi senza corpo nelle lane scure. il sole
non gli arride di cerchi, né di macchie
viene meno. tutto viene meno, tranne
il nero che infoltisce i binari
le sbarre del cancello che apre al nulla
vedi, prendiamo il primo verso, lontano (è per fare un'introduzione, poeticamente parlando??). ad ogni modo, mi fa pensare a qualcosa di poco tangibile. però, già con il secondo verso, stabilisci un punto di vista, o meglio.. l'intimità chiara e precisa che lo diventa ancor di più con "l'anello di famiglia" (mi fanno impazzire queste cose, cose così, capisciammè!) e anzi torna ai nostri tempi, con un linguaggio contemporaneo, intendo poeticamente contemporaneo, non il linguaggio in sé.
ma lo sai che alcune parti sembrano scritte da un uomo, un brav'uomo con una penna come si deve.. sarà per quello che garba tanto...
e vedi, non c'è traccia di ricatti emotivi eppure ti rende partecipe, ti prende ecco senza accostamenti arzigogolati, ma ti prende la pulizia e la schiettezza delle parole.. ma dimmi te,
povero di vita e di morte !!!! qui, soprattutto, sembra la penna di uomo, pemme
e avrei potuto riassumere tutto questo bla bla in questo mezzo verso.. è questo quello che intendo col dire "legno" al "legno" (vale lo stesso per le patatine e le barrette ipocaloriche)
brum brum
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J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver