eccomi, anche se sono stanca motta
Prima o poi (le) troverò le mie parole
ne sento il peso sul dorso della mano
all'angolo dell'occhio, spinte al fianco
le sento respirare come il mare al molo
quando l'estate ancora
nicchia in gemma
e le braccia
sono già tese al nuoto
ho così fame di questo navigarmi
di denudare il canto in spezzarsi lieve
offrendo al vento tutte le fessure
ti segnalo in grassetto quelle che allargherei nella struttura, traducendole in un linguaggio più naturale, simile al parlato.
vediamo quali alternative tiri fuori (ne avevo segnato altre, ma cominciamo con queste dai), per poi confrontare la forma diversa.
era importante quel pezzo che hai tolto alla poesia di Tonino Guerra, perché là c'era l'esempio di tutto quello che vorrei dirti. Appena puoi rimettilo sotto il testo.
Ultima cosa: nella prima strofa metti 3 elementi
sul dorso della mano
all'angolo dell'occhio, spinte al fianco
ecco, vedi, sono tutti al singolare. in questi casi varierei con un plurale
sul dorso della mano
all'angolo dell'occhio, spinte sui fianchi (per esempio)
insomma così, mi hai capita
credo di avere intriso tutto di stanchezza, ma almeno mi sono rilassata un po'
[Modificato da fabella 23/03/2012 21:41]
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)