14/11/2012 00:06
Re:
ili@de, 11/11/2012 22:26:






Vorrei ritrovarti in questo autunno avanzato
senza l’obiezione di foglie viranti al marrone
o l’obbligo di guardarti dentro agli occhi
fra i raggi obliqui di ciò che resta del sole

ma non posso più raggiungerti - lo sai -
ed i tuoi voli arrivano lontano
dove la mia mente non approda

qui il vento lascia rose di sale
e circoli di sabbia e polvere
ad accentuare le nostre indifferenze

vorrei immergermi nella malinconia
fino a sfinirne i contorni o imbiancarmi
ad imitare l’imbroglio della neve
dove bivaccavo quando derivavo le tue impronte

ora è magia il suono che disperde l’eco
fra muri di pietra e sottoboschi clandestini
dove raccoglievamo funghi
alla prima luna di novembre.




(Dedicato a tutti coloro che si amano, ma non si incontreranno mai)




Bellissima atmosfera ili@de. Ho letto più volte le tue parole a colmare tutta la durata della canzone, fino a rimanervi a "tu per tu" quando comincia la parte solo musicale.

Un pezzo in cui non si può prescindere dal significato, per la nostalgia di cui è pregno. Per le rose di sale, che tanto mi ricordano le poesie d'amore di Neruda, per l'imbroglio della neve (se non è poesia questa)che rende bello anche il paesaggio più desolato.

Una domanda che riguarda il contenuto. E' dedicato a chi si ama e non si incontrerà mai... però parli di indifferenze che si accentuano... mi spieghi?

Stilisticamente preferisco questo linguaggio più morbido rispetto alla poesia "Compleanni"... anche se in certi punti ritrovo la stessa abbondanza sintattica che mi disturba un po'...


[SM=x2823269]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)