Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

MAI TARDI

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    daniela@calli
    Post: 1
    13/11/2012 19:51
    Si smorzava, nella sera, ogni colore. Quel giorno, che si aggiungeva alla lunga lista degli altri trascorsi in penombra, doveva pur aver avuto qualche sprazzo di luce, qualche chiazza di rosso intenso, di azzurro, di giallo limone, qualche guizzo di tinta vivace. Qualche avvenimento brillante che non fosse il pasto consumato ad orari regolari, la passeggiata svogliata intorno all’isolato, la spesa, le ore di attesa nell’ambulatorio del medico, il caffè, allungato con il latte, sorseggiato in solitaria davanti alla tele, la mattina.
    In quel momento ricordava solamente la predica di Paola, sua figlia. Lo aveva rimproverato per essersi dimenticato di prendere le medicine ed aver carbonizzato il petto di pollo nella pentola antiaderente.
    “E’ la terza volta questo mese. Basta! Dobbiamo trovare una soluzione. Una badante, oltre a tenerti compagnia, ti aiuterebbe a riordinare, a cucinare, a pagare le bollette, insomma si occuperebbe di te. La vita di tutti migliorerebbe”.
    Un’alzata di spalle e il solito “a domani” biascicato avevano terminato la conversazione.
    “Finalmente se n’è andata” aveva sussurrato.
    La porta chiusa era un baluardo che lo difendeva, al quale spesso rendeva grazie, dietro cui si rifugiava per respingere gli attacchi di quel genere umano cui sentiva di appartenere ma dal quale si allontanava ogni giorno di più.
    Il letto lo aveva accolto. Lo rassicurava e consolava il fatto di riempire con il suo corpo la sagoma nel materasso che gli calzava come un abito cucito su misura.
    Il suo orologio biologico gli avrebbe fatto aprire gli occhi intorno alle sei ma puntare la sveglia era diventato un gesto automatico. La mano, allungata in direzione del pulsante da alzare, incontrò l’ostacolo della foto sul comodino che, urtata, ruzzolò in terra liberandosi dalla cornice.
    Schiacciò l’interruttore della lampada e lo sguardo, guidato dal fascio di luce, si posò su un foglio spiegazzato, sul pavimento, che aveva probabilmente la funzione di spessore tra il passe partout e il cartoncino del ritratto. Lo raccolse, mosso più dall’istintiva premura di riordinare che dalla curiosità. Si trattava di un ritaglio di spartito musicale; poche note che non gli dicevano niente, impossibile risalire al brano. Appallottolò il pezzo di carta e lo gettò nel posacenere sulla cassettiera di fronte al letto.
    Spense la luce e si sistemò nella posizione abituale.
    La notte, stranamente, sognò, o meglio, al mattino, ebbe il ricordo di immagini di lui, ragazzo, che strimpellava la chitarra. “Mai suonata la chitarra”, pensò.
    Uscì, verso le dieci, per comprare il pane. Sembrava che anche quel giorno avesse preso la solita, noiosa, piega di tutti gli altri ma lo strascico della suggestione notturna non lo abbandonava. Gli gironzolava nella testa un non so che di irrisolto; lo pervadeva la sensazione, familiare, di essersi scordato di dire o fare qualcosa.
    Per strada la sua attenzione fu attirata da un vaso di lobelia che penzolava da una finestrucola stretta, ad altezza d’occhio. La macchia di viola intenso diede una scossa ai suoi sensi appisolati.
    Raddrizzò la schiena, fece dietro front e camminò deciso verso la piccola libreria sotto i portici della via Emilia. Nel negozio andò diretto alla sezione manualistica; passò in rassegna, in modo rapido, i dorsi dei volumi sugli scaffali ed afferrò un libro giallo. Gli scappò un “Eccolo!”.
    Alla cassa pagò la bellezza di quindici euro e quaranta per l’acquisto di “Mai tardi – corso di chitarra per principianti”.
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    fil0diseta
    Post: 1.257
    Amministratore forum
    13/11/2012 20:50
    Un benvenuto a te, Daniela

    Grazie per il racconto che hai lasciato. Lo considero una bellissima presentazione. Non appena vestirò i miei panni da utente, ti dirò le mie emozioni.


    daniela (anch'io)
    alias fabella, il nick che uso per commentare


    [SM=x2823269]
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    daniela@calli
    Post: 1
    13/11/2012 21:55
    Grazie mille. Spero di non fare pasticci. Devo imparare a muovermi in questo nuovo mondo. A presto. Daniela
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    fabella
    Post: 400
    13/11/2012 23:46

    Non preoccuparti Daniela. I pasticci si possono aggiustare... e poi non ci metterai molto a muoverti disinvolta nel forum.

    Ti auguro una buona notte [SM=g2843107]
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    fabella
    Post: 413
    15/11/2012 08:58
    Finalmente un momento di pace per rileggere questo tuo bel racconto. Mi è importante dare un’età al tuo protagonista, che visto il contesto definirei anziano. Solo perché, soprattutto di questi tempi, il suo atteggiamento anche comprensibile di tedio, si trasforma in attesa della “fine”, in persone di qualsiasi età. Forse il dramma che colpisce maggiormente certi giovani che non vedono davanti a loro delle aspettative. Per tutte le ragioni che sappiamo. Ma non sono brava a parlare di queste cose. Era tutto per arrivare a dire che prima o poi, in questi casi, una sferzata di energia arriva. Quella importante, quella alla quale non si può dire di no. Torna la curiosità vera, la passione vera, la consapevolezza che il tempo non va sprecato concentrandosi solo sulla morte (non solo fisica, s’intende). Sembrerebbe parlare di una fascia di persone che vivono un disagio, che si trovano in situazioni di grande impotenza , a causa di problemi di tipo sociale, più che esistenziale.

    In fondo può succedere a tutti, anche in un cerchio più stretto, per questo più concentrato, nella monotonia che cadenza le azioni quotidiane, che ben descrivi nel racconto. Può succedere che la sveglia debba suonare alle sette, ma ci si svegli alle quattro e si pensi: -inutile addormentarmi ancora, intanto tra poco mi devo risvegliare-. Come dire, inutile che cerchi di uscire dalla monotonia della mia vita, intanto devo morire. Bellissima a riguardo la tua immagine che per me riproduce questo stato d’animo: “il fatto di riempire con il suo corpo la sagoma nel materasso che gli calzava come un abito cucito su misura”

    Per fortuna la nostra natura ci ha pensato meglio di noi. Ci mette in serbo delle reazioni a certi stati di apatia che neppure potremmo immaginare. E quando la sferzata arriva ci si accorge davvero che non è mai tardi. E tutto si capovolge. Il tempo riprende il suo valore, e non importa quello che si fa, anche una cosa piccolissima, basta che offra riserve per stupirci ancora della nostra energia, delle attitudini, del nostro saper provare curiosità e passione. Una sorta di riabilitazione alla vita, alla fiducia in sé (come si dice).

    Queste le riflessioni alla lettura del tuo racconto.

    Inoltre vorrei dire che sei stata brava a raccogliere in descrizioni brevissime tutto un mondo di isolamento, che non è egoismo o indifferenza, ma la convinzione che quelli che ci stanno vicini non hanno più bisogno di noi. Lo dici bene quando lui raccoglie la fotografia e si cura più dell’ordine che di vedere lo stato della foto, che di certo conterrà l’immagine di qualche persona cara. Questo per esempio, come può essere quello del materasso, ma la concentrazione di un significato profondo è contenuta in ogni piccola parte apparentemente solo descrittiva.

    mmmm… Mi sarò espressa un po’ così, ma nelle mie repliche e nei miei commenti, amo scrivere servendomi di quello che è normalmente il mio linguaggio parlato. Così, per essere più vicina e lasciarmi di più avvicinare.


    Grazie Daniela, conto e attendo di rileggerti molto presto


    [SM=x2823269]
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    daniela@calli
    Post: 2
    15/11/2012 14:12
    Sono commossa. Commossa e compiaciuta. Grazie per il tempo e la lettura estremamente attenta che hai dedicato al mio scritto. Il tuo non è un commento, ma una recensione. Tempo e attenzione sono, secondo me, tra i regali più preziosi da scambiare. Non aggiungo altro. Scivolerei nella retorica. Posterò altri testi. Come ricambiare ? Dedicherò tempo e attenzione a questo sito speciale (con i limiti miei di lettrice- non di scrittrice abile come lo sei tu). Grazie di cuore.
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    fabella
    Post: 428
    15/11/2012 14:54
    Anch'io sai. Ai racconti, per esempio mi accosto in punta di piedi, da umile lettrice. Non è un campo facile per me, come la poesia. Entro con le mie emozioni, d'impatto. Qui ho sentito tanto cuore e tanto ho cercato di mettercene per dirti quello che ho sentito. [SM=g2829700]

    daniela@calli, 15/11/2012 14:12:

    Tempo e attenzione sono, secondo me, tra i regali più preziosi da scambiare.



    Come mi trovi d'accordo. L'assenza di tempo e attenzione crea baratri che allontanano le persone. Ma qui anch'io, non aggiungo altro.




    E non c'è nulla da ricambiare. Mi basta che entrando qui, tu ti senta a casa.

    [SM=x2823269]
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    rossopapavero
    Post: 107
    19/12/2012 10:18
    Non ti ho più letta, Daniela. Qui, intendo... E un po' mi dispiace.
    Su questo racconto ti è stato detto molto: io concordo con quanto ti ha scritto fabella e sottolineo la tua empatia, la tua capacità di trasmettere a me che leggo realtà che credo ti siano lontane. Sugli aspetti tecnici, beh, ti stanno dicendo di tutto altrove: io aspetto qualche altro tuo testo.
    Solo una cosa: sai che trovo questo incipit più incisivo di quello che ho letto altrove? Mi chiedo perché questo cambiamento...
    A presto, Daniela. E grazie.

    e.
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    daniela@calli
    Post: 7
    20/12/2012 14:21
    Cara Rossopapavero, lieta di ri-conoscerti. Ci siamo già salutate altrove (penso di averti individuata). Scusa, divago. Mi gratifica che tu sia d'accordo con Fabella (che ho già ringraziato e che, per quel che riguarda il mio testo, ha dimostrato una sensibilità, un garbo e un'attenzione davvero fuori dal comune e mi piace sottolinearlo di nuovo). Non mi hai più letta qui perché impegnata altrove (a proposito com'è piccola la rete....)e perché nel pentolone (maga magò insegna) ho una sacco di ingredienti che devono cuocere a puntino prima di essere serviti. Mi piacerebbe che chiarissi quel "realta che credo ti siano lontane" (non è un obbligo - pura curiosità la mia). L'incipit modificato... Bella osservazione. Quella qui pubblicata è la prima stesura, che a me non convinceva. Hai già letto altrove come e perché questo testo è nato. Mi piacerebbe anche tu criticassi lo scritto per quello che è.Di nuovo, non si tratta di un obbligo ma mi aiuteresti a correggere il tiro, evidenziando difetti e punti deboli nello stile, nella storia, ecc. Ho postato, qui e altrove, per questa ragione.
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    rossopapavero
    Post: 108
    22/12/2012 10:56
    Daniela cara, ora sono in giro per i regali di Natale (mi riduco sempre all'ultimo!), ma aspettami, che prometto di arrivare.
    Intanto, auguri.