Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Mangiafuoco

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    garofano a.
    Post: 263
    02/05/2013 13:41



    Notte stravagante e un po’ puttana
    sta ubriacando di vorace al rimmel
    questa mia seconda aria
    tra mercati cianfrusaglie, spezie
    un baccano rattopato smilzo urla


    un saltimbanco picchia forte al capo
    fermo si barrica oltre il limite
    ma i colori fanno colazione
    sbiadiscono ferite , rivoli
    intatti fino alla morte


    s’è imbucato pure Mangiafuoco
    tira con orgoglio fili alla cicuta
    racatta dobloni d’alto mare
    col ghigno tra i riccioli mi ride


    non c’è spazio per improvvisare
    copioni senza peccato si perdono
    in meandri oscuri di bestemmie
    alzano il sipario e via


    show must go on
    [Modificato da garofano a. 02/05/2013 13:42]
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    ggiacinto
    Post: 265
    02/05/2013 16:34
    bella e decadente, mi piace l'immagine dei carrozzoni, della vita che spesso è un circo...

    hai avuto più slancio in questo testo, l'ho sentito più forte...

    [SM=x2823269]

    [Modificato da ggiacinto 02/05/2013 16:34]
    sal@

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    garofano a.
    Post: 263
    02/05/2013 18:14
    Re:
    ggiacinto, 02/05/2013 16:34:

    bella e decadente, mi piace l'immagine dei carrozzoni, della vita che spesso è un circo...

    hai avuto più slancio in questo testo, l'ho sentito più forte...

    [SM=x2823269]





    Si mi sono lasciato trasportare piu dalle immagini e tu ne hai visto il senso e ricostruito il quadro

    Pino
    [Modificato da fil0diseta 06/05/2013 17:06]
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    ili@de
    Post: 103
    02/05/2013 20:13
    Qui ci sarebbe tanto da scrivere. E’ chiaro l’ambito in cui ti muovi ed ambienti il testo. Condivido il punto di vista di ggiacinto che vi legge una metafora della vita intesa come un circo.
    Io mi soffermerei però sulla parte tecnica del testo.

    Prima strofa:

    Notte stravagante e un po’ puttana
    sta ubriacando di vorace al rimmel
    questa mia seconda aria
    tra mercati cianfrusaglie, spezie
    un baccano rattopato smilzo urla


    la prima cosa che colpisce è l’uso del verbo dopo il sostantivo. Forse è questione di gusti, ma non mi è mai piaciuto ( a parte qualche eccezione dove diventa necessario che la costruzione venga fatta così).
    Io credo che “urla un baccano rattoppato e smilzo” sia più immediato ed elegante di “un baccano rattoppato e smilzo urla”. Un altro aspetto è la comprensione di questa prima strofa. MI sembra abbia una costruzione leggermente contorta. Il soggetto all’inizio è la notte che poi lascia il passo al baccano che diventa soggetto nei due versi finali. Però avverto la mancanza di un legame sinergico fra le due parti o forse c’è ma non è immediato.

    “sta ubriacando di vorace al rimmel”

    Qui ci ho riflettuto, l’immagine che mi viene in mente è quella di un viso sfatto con il rimmel che cola sulla guancia, ma mi sfugge il “vorace” che non riesco a classificare.
    Su tutto dominano gli aggettivi qualificativi: troppi, che appesantiscono il testo senza alcun ritorno in termini di pathos o di comunicatività.
    Per le strofe successive il discorso è pressoché identico.
    Ti suggerisco una prova; riscrittura del testo in cui:
    1)eviti gli aggettivi dove non necessarissimi
    2)eviti costruzioni sintattiche con i verbi dopo i sostantivi
    3)espliciti un pochino di più alcune situazioni

    Io ci ho provato senza alcuna pretesa, non sono entrato nel merito del contenuto, ed ho cercato di lasciare, per quanto possibile, inalterato l’utilizzo della tua terminologia.
    Se trovi qualcosa di indicativo potresti provare tu a rivederla secondo il tuo sentire.

    Notte stravagante e puttana
    ubriachi di rimmel
    questa mia ultima aria

    urla un baccano
    tra mercati di cianfrusaglie e spezie
    un saltimbanco picchia il capo e
    fermo
    si barrica oltre il limite
    dove i colori sbiadiscono le ferite
    e i rivoli restano intatti fino alla morte

    là s’è imbucato pure Mangiafuoco;
    tira fili alla cicuta
    raccatta dobloni
    e ride tra riccioli oltremare

    non c’è spazio per l’improvvisazione
    i copioni si perdono
    in meandri di bestemmie
    poi
    s’alza il sipario


    @
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    al_qantar
    Post: 1.008
    03/05/2013 19:35


    Anche io condivido il sentire di Salvatore, sul decadente e sull'immagine della vita espressa come circo e mi piace il suono lontano (purtroppo molto) che emana, però sono d'accordo su quanto ha espresso Ili@de sulla costruzione(non tolgo una parola)che, con la sua stesura, sulla quale ti consiglio di lavorare, riesce ad avvicinare quel suono malinconico un pò felliniano, un pò bergmaniano, che è il sonoro assoluto della poesia.

    Sei bravo Pino e questo mi spinge a dirti quello che penso realmente.


    S


    [Modificato da al_qantar 03/05/2013 19:36]
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    garofano a.
    Post: 264
    03/05/2013 23:41
    Ho non solo capito, e per questo vi ringrazio,ma accettato i vostri consigli , speciale ringraziamento a Ili@de che ha messo mano fisica al mio testo,e non è cosa piacevole, facendo capire meglio ciò che mi consigliava ora provo a mettere in pratica se ci riesco



    Notte stravagante e baldracca
    ubriaca di maschere
    questa mia seconda vita
    tra mercati a cianfrusaglie e spezie
    urla un baccano smilzo

    in mezzo un saltimbanco picchia il capo
    stordisce amori ad oriente
    dove i colori sbiadiscono ferite
    e i rivoli restano fino alla morte

    di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
    tira fili alla cicuta
    raccatta dobloni in rame
    e mi ride tra i riccioli con ghigno

    saluta il nano con la mano
    s'è messo in ghingeri
    stretto al seno
    sogna di tornare bambino

    non c’è spazio per improvvisare
    si perdono copioni senza peccato
    in meandri di bestemmie
    poi
    s’alza il sipario
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    ili@de
    Post: 106
    04/05/2013 00:25
    Va già meglio.
    Ci sarebbe ancora da mettere a posto qualcosa sul costrutto, ma per il momento va bene così.
    Vorrei farti solo alcuni appunti (brevi).

    Notte stravagante e baldracca
    (mi piaceva di più il termine precedente)


    ubriaca di maschere
    questa mia seconda vita
    tra mercati a cianfrusaglie e spezie
    (perché “a” cianfrusaglie?)

    urla un baccano smilzo
    (trovi indispensabile l’aggettivo “smilzo”?)


    di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
    tira fili alla cicuta
    raccatta dobloni in rame
    e mi ride tra i riccioli con ghigno (leverei il “mi” )


    saluta il nano con la mano
    (forse possiamo levare “con la mano”)



    si perdono copioni senza peccato
    in meandri di bestemmie
    (troppo abusato quel “meandri”)


    @
    [Modificato da ili@de 04/05/2013 00:26]
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    garofano a.
    Post: 265
    04/05/2013 00:33
    Re:
    ili@de, 5/4/2013 12:25 AM:

    Va già meglio.
    Ci sarebbe ancora da mettere a posto qualcosa sul costrutto, ma per il momento va bene così.
    Vorrei farti solo alcuni appunti (brevi).

    Notte stravagante e baldracca
    (mi piaceva di più il termine precedente)


    ubriaca di maschere
    questa mia seconda vita
    tra mercati a cianfrusaglie e spezie
    (perché “a” cianfrusaglie?)

    urla un baccano smilzo
    (trovi indispensabile l’aggettivo “smilzo”?)


    di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
    tira fili alla cicuta
    raccatta dobloni in rame
    e mi ride tra i riccioli con ghigno (leverei il “mi” )


    saluta il nano con la mano
    (forse possiamo levare “con la mano”)



    si perdono copioni senza peccato
    in meandri di bestemmie
    (troppo abusato quel “meandri”)


    @



    Ti rispondo brevemente, baldracca mi riporta un po' indietro nel tempo ,come sostantivo intendo, oggi si usa altro,quindi in sintonia con le immagini,

    Nel circo nelle compagnie di un tempo e nei film di Fellini c'era sempre lo smilzo,anche questo mi riporta indietro,

    Per il resto puoi aver ragione toglierò il mi e cambierò meandri in labirinti(se non trovo altro)
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    garofano a.
    Post: 266
    04/05/2013 08:06
    Notte stravagante e baldracca
    ubriaca di maschere
    questa mia seconda vita
    tra mercati di cianfrusaglie e spezie
    urla un baccano smilzo

    in mezzo un saltimbanco picchia il capo
    stordisce amori ad oriente
    dove colori sbiadiscono ferite
    e rivoli restano fino alla morte

    di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
    tira fili alla cicuta
    raccatta dobloni in rame
    e ride tra i riccioli con ghigno

    saluta il nano
    s'è messo in ghingeri
    stretto al seno
    sogna di tornare bambino

    non c’è spazio per improvvisare
    si perdono copioni senza peccato
    in megafoni di bestemmie
    poi
    s’alza il sipario
    [Modificato da garofano a. 04/05/2013 08:07]
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    ili@de
    Post: 107
    04/05/2013 18:16
    Quello "smilzo" ti piace proprio da morire? [SM=g8231]

    Allora vediamo...

    Se i cambiamenti che hai apportato ti convincono direi che possiamo passare oltre e cominciare a discutere dei dettagli. Ma qui chiederei l’ausilio di qualcun altro. Mi piacerebbe che il risultato finale non fosse il frutto del mio modo di intendere il verso, ma una partecipazione collettiva (approfittiamo dell’occasione che ci dai) dalla quale tutti (io compreso) possiamo attingere e prendere spunto. Non vorrei si stravolgesse il testo (e qui saresti tu ad indicare eventualmente quando si sta scantonando), ma da quello che finora è stato proposto mi piacerebbe si cercasse di indicare cambiamenti dei quali tutti potremmo provare a discutere.
    Non so se mi sono capito [SM=g8231]

    Per quanto mi riguarda evidenzio un paio di perplessità.

    Continuo a dire che “baldracca” non mi piace molto, lo trovo poco consono ad un testo di questo genere.

    ubriaca di maschere/questa mia seconda vita” sono sicuro che puoi esprimere il concetto in maniera più incisiva, provaci…

    Quello “smilzo” ce l’ho sullo stomaco… anche perché non vedo l’utilità dell’aggettivo, se fosse un baccano obeso, cambierebbe qualcosa? Se non cambia nulla allora l'aggettivo è superfluo

    “dove colori sbiadiscono ferite” inserirei (ma è un gusto personale) almeno un articolo “i colori” o “le ferite” sono più propenso per “i colori”

    “Rivoli restano” il verbo segue il sostantivo,
    stavolta non so se mi piace o no mi piace [SM=g10324]

    “ride tra i riccioli con ghigno” sei sicuro non si possa esprimere il concetto in altro modo?

    “saluta il nano” ancora un verbo dopo il sostantivo, ma anche qui mi piace. [SM=g8335]


    E mi piacciono ancora quei “megafoni di bestemmie” dà il senso dell’urlato. [SM=g8335]

    Ecco qua, queste le mie osservazioni. Ora, se altri intervengono bene, altrimenti soli ce la cantiamo e soli ce la suoniamo.

    [SM=g8231]

    Un saluto a tutti

    @

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    fabella
    Post: 997
    05/05/2013 09:15
    Sono in linea con i commenti.

    Ma la prendo in generale. Credo che le tue stesure migliori siano sempre quelle di getto. Questa lo dimostra. Ogni volta che ritocchi, invece di alleggerire appesantisci. La metafora messa così, diventa un ingombro, una zavorra da alleggerire. Iliaduccia ti ha fatto un buon esempio, ma tu hai sentito di ricalcare la mano. Forse è un momento così, tuo, folto di idee e di ispirazione che non sai come diluire. Mi accorgo, a dirla tutta che ti lasci contaminare dai linguaggi, ma non ti destreggi sugli equilibri. Visto che scrivi molto, e hai scritto tanto di buono, piuttosto che alla revisione (a meno che non si tratti di piccoli dettagli), mi sento di indirizzarti sulla selezione dei testi migliori e lasciar riposare gli altri, quelli meno riuscuiti.
    Proprio perché vedo che da una base sempre buona, tendi a paciugare e, sei sei lasciato solo, ti viene troppo facile peggiorare la situazione da una stesura all'altra.

    Questo il mio pensiero sincerisssssimo, quello che del resto mi chiedi sempre...

    [SM=g2829702] buona domenica a te



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    al_qantar
    Post: 1.012
    05/05/2013 10:02

    Mi sento di dire che sono parzialmente d'accordo con Ili@de, lo sarei del tutto, ma credo che si possano tralasciare piccole (ma giuste) pignolerie che, comunque vanno annotate, e lasciare che il tempo e la maturità poetica faccia il suo corso.

    Principalmente:
    sul "baldracca" che lo trovo poco felliniano e molto francese anni 50 ci preferisco "puttana", un pò per gusto personale, ma da lettore lo trovo "pesante".

    Sui verbi preceduti dal sostantivo, non metto nemmeno in discussione quanto detto. Per me sono un salto indietro a quel bel decadentismo, ormai in disuso, che vogliono far sembrare poesia anche ciò che non lo è.

    Sulla concettualità di alcune espressioni lascio al tuo buon senso di poeta la cernita di quelle risorse che meglio esprimono la tua emozione e che siano fruibili dal lettore esigente.

    Condivido pure quanto detto da Fabella sulla decantazione di alcuni testi, ci sono i momenti più opportuni pe poter intervenire su essi senza stravolgerne i significati fondamentali.

    Buona giornata.


    S


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    garofano a.
    Post: 269
    05/05/2013 10:41
    In una cosa vi do ragione appieno , nel fatto di avere una miriade di cose per la testa da raccontare e non sono abbastanza lucido, oltre al deficit della mia dialettica abbastanza scarna, devo confessare di aver letto solo i libri di scuola non sono per la lettura le sole cose che ho letto sono su forum e questo è altro peccato.A parte la lucidità mi riconosco troppa impulsività, e troppo coinvolgimento nei testi devo essere più pacatoe lucido, oltre a leggere leggere e come buon oste a decantare ma non mischiare il vino all'acqua.
    Quindi grazie per i vostri suggerimenti sempre preziosi li terrò con me e al momento giusto saranno loro a spuntare da soli.

    Vi auguro una splendida Domenica [SM=x2823269]
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    lastrega.65
    Post: 218
    07/05/2013 11:32
    Re:
    garofano a., 05/05/2013 10:41:

    In una cosa vi do ragione appieno , nel fatto di avere una miriade di cose per la testa da raccontare e non sono abbastanza lucido, oltre al deficit della mia dialettica abbastanza scarna, devo confessare di aver letto solo i libri di scuola non sono per la lettura le sole cose che ho letto sono su forum e questo è altro peccato.A parte la lucidità mi riconosco troppa impulsività, e troppo coinvolgimento nei testi devo essere più pacatoe lucido, oltre a leggere leggere e come buon oste a decantare ma non mischiare il vino all'acqua.
    Quindi grazie per i vostri suggerimenti sempre preziosi li terrò con me e al momento giusto saranno loro a spuntare da soli.

    Vi auguro una splendida Domenica [SM=x2823269]




    ciao! che bello vedere i lavori in corso. Solo un consiglio posso darti che mi fu dato a suo tempo: per fare poesia non ci si può esimere dal leggere poesia. Mi prendo la libertà di farti alcuni nomi, oltre i poeti che abbiamo la fortuna di avere a seguirci, e , credimi, non è da tutti farlo, come non è da tutti accettare i consigli con l'umiltà che tu hai e che ti riconosco come grande grande pregio. Parti dal presupposto che se qualcuno si prende la briga di commentare e analizzare i tuoi testi è perchè ci vede potenzialità, altrimenti di rime cuore_fiore è pieno il web, e sentissi come si arrabbiano quando provi a fare un appunto. Tanto è che hanno smesso di taggarmi emenomale, quando, chiesta la mia opinione, ci si arrabbiava se ero sincera. Ma va bhè blablabla [SM=g8120] ... sappi che considero questa un'isola felice perchè abbiamo a nostra disposizione grandi voci contemporanee.

    ma torniamo a noi: [SM=g2843109]

    margheritaealla.altervista.org/blog/

    piermariagalli.wordpress.com/ ( qui ti consiglio di andare un pò indietro, dopo esserti fatto coccolare dalla prosa meravigliosa a cui è approdato questo poeta

    nevertearusapart.wordpress.com/ Antonella Taravella

    senza mettere troppa carne sul fuoco comincia così, presto approderai da blog in blog in lidi che ti affascineranno.Ah si, ti può essere utile anche leggere questa nuova giovanissima voce

    laboratoriodicarta.wordpress.com/page/5/

    buona lettura [SM=g8154]


    quasi quasi ti invidio sai? [SM=g2829702]
  • OFFLINE
    garofano a.
    Post: 346
    28/05/2013 22:54
    Mi piace questa idea ogni tanto la riprendo prima o poi ne sarò soddisfatto,, forse.


    Notte stravagante, zingara
    corvina riccioli di luna
    sogni melodie gitane
    scompigli a campanelli d’aria


    un saltimbanco picchia il capo
    stordisce amori ad oriente
    colori saltano dai piedi al fuoco
    restano rivoli fino alla morte


    di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
    tira fili al veleno
    raccatta spiccioli feriti
    e ride tra i riccioli di barba


    saluta il nano
    che s'è messo in ghingheri
    stretto al seno
    sogna di tornare bambino


    non c’è spazio per improvvisare
    si perdono copioni senza peccato
    in megafoni di bestemmie
    poi
    s’alza il sipario, ciak
    [Modificato da garofano a. 28/05/2013 22:55]
  • OFFLINE
    fabella
    Post: 1.074
    29/05/2013 08:57
    gira e rigira è questa la tua scrittura. l'impianto nasce sempre valido, poi il ritocco fa parte più che altro del gusto personale. sta qui la tua forza; mentre nel testo breve trovo tu abbia ancora delle difficoltà...


    sintetizzerei la chiusa


    poi s’alza il ciak

    magari con lo spazio dopo i tre versi precedenti


    [SM=x2823269]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
  • OFFLINE
    garofano a.
    Post: 347
    29/05/2013 09:20
    Re:
    fabella, 29/05/2013 08:57:

    gira e rigira è questa la tua scrittura. l'impianto nasce sempre valido, poi il ritocco fa parte più che altro del gusto personale. sta qui la tua forza; mentre nel testo breve trovo tu abbia ancora delle difficoltà...


    sintetizzerei la chiusa


    poi s’alza il ciak

    magari con lo spazio dopo i tre versi precedenti


    [SM=x2823269]



    E quanto hai azzeccato è questo in cui ora mi trovo più a mio agio. non sò se sia buono o no so che ora mi soddisfa, ma andiamo avanti si dice se son rose fioriranno da sole io cercherò di concimarle se ci riesco

    Sei sempre cara ciao


  • OFFLINE
    garofano a.
    Post: 759
    29/08/2014 13:14
    Notte stravagante, zingara
    ed anche un po' puttana
    sogni melodie gitane
    scompigli a campanelli d’aria

    un saltimbanco picchia il capo
    stordisce amori ad oriente
    colori saltano dai piedi al fuoco
    restano rivoli fino alla morte

    di lato s’è imbucato Mangiafuoco;
    tira fili al veleno
    raccatta spiccioli feriti
    e ride tra i riccioli di barba

    saluta il nano
    che s'è messo in ghingheri
    stretto al seno
    sogna di tornare bambino

    non c’è spazio per improvvisare
    si perdono copioni senza peccato
    e megafoni di bestemmie all'aria

    dove sei " Che " (non ti vedo )
    rimasto congiunzione
    [Modificato da garofano a. 29/08/2014 13:15]