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Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

La vigna rossa

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    al_qantar
    Post: 1.062
    23/05/2013 17:27

    di Daniela, Francesca e Sebastiano - Calliope 2008
    rielaborazione scenica di Sebastiano.
    I nomi dei personaggi non rappresentano gli autori ma le loro poesie.


    La scena si svolge in una stanza molto luminosa. Un’ampia finestra frontale dà sul vigneto. A sinistra un divano chiaro e dietro una grossa Kentia, le cui foglie quasi nascondono un quadro di Magritte. Accanto, ben in vista, La vigna rossa di Van Gogh. Daniela è seduta su una poltroncina a sinistra rivolta verso la finestra. Sta leggendo un libro. Entra Francesca pensosa ma non distratta tuttavia sembra non accorgersi della presenza di Daniela.

    Francesca -

    Circonda il cielo e s'abbaglia
    a ridere sul fiume, bastoni
    tra le mani e fatica china
    a servire il bicchiere

    Sei tu che accendi lo sguardo
    e premi l'ombra sul colore
    al far della sera gli alberi
    sparano cavalli in corsa

    -non guardo mentre mi divori-

    Francesca si avvicina alla finestra e guarda con nostalgia la vigna. Daniela chiude il libro e si alza.

    Daniela -


    passammo dalla vigna rossa
    mentre da sola
    falciavo erba dai filari
    tu col cappello a controllare
    le mie riverenze al sole

    Francesca – Io?
    Daniela - No, lo spaventapasseri.
    Francesca - E chi altri?
    Daniela -Nessuno. L’assenza forse?

    Daniela sembrava leggermente nervosa. Entra Sebastiano che si avvicina alla finestra, da Francesca. Daniela fa per uscire ma poi rimane vicina alla porta guardando qualcosa sulla consolle.

    Sebastiano -


    hai provato a volare basso
    sopra quel tanto rosso...?
    intingi l'ala e
    ridipingiti amore mio
    che ti voglio sorprendente

    Francesca, girandosi con un largo sorriso –

    E sorprendimi di verde e di fiume
    di alti e bassi senza confine
    di rondini e sangue nel cielo
    che perde vita ad ogni tocco
    del rettile che si muove lento
    tra il raccolto e il niente

    Daniela sussurra qualcosa tra sé e sé –

    gira, gira il sole sanguina di quarti
    abbruma terrecotte e inganna il
    sudore, il tuo sudore che ristora
    me riflessa sui balugini di falce

    Sebastiano, intanto, continua nel suo ricordare con Francesca -

    Ma di che parlammo
    quel giorno tra i filari?
    d'amore o di glucosio?
    graffi e pastelli
    che mi riportano comunque
    il mosto sui vestiti

    Francesca -

    Erano archi tesi all'imbrunire,
    premevano il sole al petto
    e parlammo di lune senza averle
    mai viste e stelle lasciate al
    giorno dopo

    ricordo il vino a bagnare
    il seno e la tua bocca
    a disegnarne il contorno

    Daniela esce . Sebastiano continua -

    con le unghia ritratte
    e le fragranze unite
    in una vendemmia di baci
    Sulla risacca del tempo
    afferro magie e parole
    che in fondo al sentiero
    lasciasti

    Di che parlammo quel giorno...?

    Sebastiano passeggia per la stanza cercando di ricordare, Francesca interviene -

    Lasciai per te
    parole intinte di paglia
    e di sangue

    Parlammo di occhi senza
    pupille, non le mani
    ma le unghia a girare
    e rigirare i confini
    di un cielo inginocchiato,
    forse malato per un gioco
    che non ha più conflitti

    “Cantami le vigne senza etichette ed i cotogni
    gonfi di neve poi girami le ombre dal lato della luna
    e toglimi da dosso tutti i precipizi” mi dicevi


    Daniela rientra tornando dalla vigna. Ha in mano un tralcio di vite con le foglie rosse. Si avvicina al quadro e stacca le foglie di vite lasciandole cadere dall’alto sulla pianta. -

    Malati di un gioco senza emoticons
    tendemmo allarghe a un bacio di Magritte
    e gli occhi nel vassoio con le chiavi
    Lasciammo l'ultimo mon cherì al Battista
    e Giuditta i bracciali fra i capelli

    Sebastiano e Francesca hanno un attimo di perplessità poi si guardano e si avvicinano a Daniela abbracciandola. Sipario.



    [Modificato da fil0diseta 29/05/2013 08:24]
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    fabella
    Post: 1.073
    29/05/2013 08:51
    Ecco la sceneggiatura che va in circolo [SM=g3227796]

    a ben legare questa parola che girava attorno l'immagine del dipinto di Van Gogh. pensate che è stato l'unico ad essere venduto dal pittore ancora in vita.

    comunque tornando a noi, ridendo e scherzando sono passati 5 anni da quando scrivevamo queste cose, che non erano per nulla male [SM=g8139]

    fino alla svolta finale, dove io sembro perdere i lumi della ragione. ma in fondo, dopo essere tutti stati dentro all'opera d'arte, si rientra nella dimensione quotidiana dei media, della pubblicità che più spesso di quanto appare attinge all'arte. in modo lampante alla musica. creando anacronismi, pur sensibilizzando al bello. e i ragazzi a individuare i pezzi, non come opere di autori classici famosi, ma attraverso spot pubbicitari

    [SM=g8231]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    Francesca Coppola
    Post: 1.249
    29/05/2013 14:02

    ma che belloooo!!!! e che nostalgia e che colori e profumi...

    [SM=g2829700]



    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    lastrega.65
    Post: 327
    29/05/2013 16:04
    le mie riverenze
    archi tesi all'imbrunire
    a volare basso
    sopra quel tanto rosso
    tra il raccolto e il niente

    toglimi da dosso tutti i precipizi
    in una vendemmia di baci

    potrei comporne altre mille semplicemente mischiando un pò i vostri versi, senza faticare affatto. cambiando l'ordine dei fattori rimane sempre e comunque poesia. bellissimi voi, da cinque anni a questa parte con soluzione di continuità Prima nun zo... mi piacerebbe leggere qualcosa dei vostri vent'anni.

    besos strega(t)ti [SM=g8139]