al cimitero, all’onorevole morte

Onora i morti, me lo diceva sempre mia madre
lamentandosi del fatto – che con ogni probabilità-
non avrei curato a dovere la sua tomba, non avrei
avuto tempo e voglia da dedicare ad una pietra
bianca depositaria del nulla

se è vero che l’anima vola, lasciando il corpo
agli insetti, alla logica decomposizione, alle ossa
come segno momentaneo di presenza, volta
a sua volta alla polvere, cosa mai il senso dei fiori?

della pezza intrisa d’acqua impura a pulire
la vergogna del tempo che passa senza sguardi
e senza veli da stendere

Il 2 novembre pronto a scacciare l’anno di dimenticanze
di orchidee finte, più del rossetto coi capelli tinti e tacchi
come fiera del quanto tempo non ci si vedeva, fatti sentire
_mi fa piacere, lo sai!

Ecco uno stupendo esempio di come il confine tra prosa e poesia sia così labile da rendere tutti i discorsi intorno a questo argomento, assolutamente inutili.
Cosa sono le due prime strofe se non la sintesi di una meditazione sulla vita e la morte? Come posso fare un distinguo assumendo come principio che esse siano discorsive e per tale ragione lontane dalla comune accezione di poesia? E qual è la comune accezione di poesia? Chi è deputato a stabilire i canoni attraverso i quali identificare tale distinzione?
Quando leggo tali meraviglie mi rendo conto di come assurdi siano le convenzioni che vogliamo imporci.
E’ poesia quella che si libra eterea, che ci fa riflettere sulla nostra caducità senza per questo opprimere, che riporta a temi come questo, affrontato da Francesca, senza indugiare nell’angoscia, riconducendo l’interesse e l’attenzione sui nostri limiti di esseri umani, sulle nostre contraddizioni ed il nostro modo convenzionale di rapportarci con gli altri.
Gli ultimi due versi racchiudono una sintesi perfetta della nostra condizione di esseri sociali senza socialità, interessati più all’apparire che all’essere. Dove l’essere, al massimo, si identifica con il rappresentare un minuscolo ingranaggio in questo grande meccanismo da fiera delle banalità.

Brava Francesca.

@

grazie ili@de per questo tuo commento, che mi lascia una bella sensazione, visti gli innumerevoli tentennamenti nel postarla. Non nascondo, comunque, di aver cercato di cambiare l'incipit, che a mio avviso, risultava contenere una bella parte prosaica, ma poi non so, visto il tipo di percorso che sto intraprendendo, tutta la mia ultima produzione risulta avere questa connotazione e, avendo, nel corso degli anni attraversato varie fasi di scrittura, voglio anche in questo caso lasciarmi semplicemente trasportare da questo momento. Poi è chiaro, che sono aperta ad ogni tipo di discussione e critica.

Un caro saluto a te e al forum. (Spero di ritornare al più presto attiva)

Complimenti Francesca, ho apprezzato molto questa poesia, oltre il contenuto già interessante, è la sua forma che mi lascia qualcosa di elegante, che si scosta con discrezione.

Francesca Coppola, 03/06/2014 22:21:

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Onora i morti, me lo diceva sempre mia madre
lamentandosi del fatto – che con ogni probabilità-
non avrei curato a dovere la sua tomba, non avrei
avuto tempo e voglia da dedicare ad una pietra
bianca depositaria del nulla

se è vero che l’anima vola, lasciando il corpo
agli insetti, alla logica decomposizione, alle ossa
come segno momentaneo di presenza, volta
a sua volta alla polvere, cosa mai il senso dei fiori?

della pezza intrisa d’acqua impura a pulire
la vergogna del tempo che passa senza sguardi
e senza veli da stendere

Il 2 novembre pronto a scacciare l’anno di dimenticanze
di orchidee finte, più del rossetto coi capelli tinti e tacchi
come fiera del quanto tempo non ci si vedeva, fatti sentire
_mi fa piacere, lo sai!

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Quanto mi ci vedo in questi versi, le sensazioni i pensieri sono anche miei, grazie un bel leggere.

Ciao Pino

condivido tutto quello che ha detto ili@de

forse per me l'ultima strofa ha creato qualche difficoltà alla prima e seconda lettura, poi ci sono entrata e ne ho percepito il valore.

solo una cosa mi stona. che vorrei leggerti su altri argomenti, su altre leggerezze in questo momento così particolare e bello della tua vita magari al rientro ti dirò anche il perché...


per ora ti lascio un abbraccio ed il mio più grande "ti voglio bene"

... già sai che ci vedremo dopo il 26

vi ringrazio!
Dani, purtroppo hai ragione, ma come ben sai non siamo noi a dhecidere cosa scrivere, d'altro canto ho scritto delle cosucce anche sul mio stato...

vi ringrazio!
Dani, purtroppo hai ragione, ma come ben sai non siamo noi a dhecidere cosa scrivere, d'altro canto ho scritto delle cosucce anche sul mio stato...

Francesca Coppola, 02/07/2014 13:05:

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vi ringrazio!
Dani, purtroppo hai ragione, ma come ben sai non siamo noi a dhecidere cosa scrivere, d'altro canto ho scritto delle cosucce anche sul mio stato...

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forse è proprio la leggerezza che hai in questo momento a permetterti di scrivere cose così senza che esse ti sovrastino. Bella tu...

Francesca Coppola, 02/07/2014 13:05:

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d'altro canto ho scritto delle cosucce anche sul mio stato...

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le leggerei molto volentieri

mmmm mi sorge un dubbio su dove poterle inserire... si tratta di una specie di dialogo.

mi hai dato l'idea di cambiare da "Racconti" a "Prosa" l'ultima sezione di "NOI AUTORI". meno limitata e più adatta a raccogiere scritti in prosa di vario stile.

per i tuoi scritti in particolare, ti proporrei di pubblicarli qui. li lascerò tutto il tempo necessario a leggerli, apprezzarli e commentarli con più attenzione. poi li sposterò nella sezione "prosa".

per te va bene?

Oh si'!!!
allora faccio un unico post, che tanto l' argomento e' quello e lo stile pure!
Sono d'accordo!