-2014- c/o
j.dorè
dimmi dell'estate, delle lunghe assenze
col nulla che fa rancido e le tue dita esercitate
a toccare la mia infanzia
mentre oscillo dentro e niente danza
raccontami dei nostri vizi che nascondono le cose belle
il sostizio a Giugno con il peso delle rose
dell'opera Garnier alimentata da overdose
il tuo perverso inglese che strappa tutte le pose
ma parlami, dimmi a bassa voce
che di fatto non ci credi
che noi - non siamo là
annota pure la lunghezza delle notti
con le paure e i film vietati
della pioggia battente che bagna Parigi
e questo stronzo felice di guidare un taxì
raccontami stronzate, descrivimi i corridoi
e la zuppa di ortiche
quando le nostre lune sono nere
parla con me come l'ultimo dei triquard
di questo rosa ansioso
educato in un armadio
ma dimmi dolcemente
che di fatto non ci credi
ripetimi che noi - non siamo là
raccontami dei voli verso Barcellona
parla come un cane colpito e abbandonato
del tuo odio tenace se io ti perdono
di quanto ami Glenn Close
ed io mi asciugo
raccontami delle tue braccia lunghe come striscioni
del tuo disgusto per le costole
dentro migliaia di brividi al risveglio dei sabbioni
parlami dei tuoi ladri accesi in galera
dei tuoi abiti da sera che hanno il peso delle pietre
in un grande appartamento
delle serate e il diavolo geloso
degli ospiti ordinati di facebok owozwouh
sindone e lutto di un campo nomadi
dimmi senza sosta dei rapporti ostili
nella mia inutile presenza
nel tuo docile arredamento
parlami cinico
della nostra vita di amanti con piedi iberici
dei rapporti critici che sognano giganti
su lastre di primavera
ma sfiorami a bassa voce
che noi - non siamo là.
[Modificato da ggiacinto 02/07/2014 14:07]