Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

i comodini a fagiolo

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    fabella
    Post: 1.580
    03/09/2014 10:57
    vacanza di lavoro in collina



    in questa luce ammuffita
    il pieno giorno conserva il suo silenzio

    le mani prudono senza potere far rumore

    ed il lavoro prende la sua piega
    l'azzurro va dove ci vuole azzurro
    il bianco, dove occorre il bianco

    i cassetti gonfiano fino a confondere
    l'ordine della loro stessa numerazione
    l'oro aspetta la cera per
    venire fuori dai profili più stretti

    la forma del fagiolo espande
    lindore e lucentezza
    nei comodini veneziani



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    ggiacinto
    Post: 625
    03/09/2014 12:39
    Waw!!! Che mano Fabella!!! E' bellissima per la sua particolare scioltezza, percettibile al tatto ma con delicatezza, uno sfioro.

    [SM=g8335]


    sal@

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    radikal60
    Post: 40
    04/09/2014 22:19
    E si, suona che è una meraviglia. Nessuna forzatura, scivola via con armonia e senso. Un'unica annotazione da parte mia, se usi il troncamento (che in genere non mi piace) vedrei meglio "senza poter far nulla" oppure direttamente (eliminandolo) "senza fare nulla". Ciao.
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    fabella
    Post: 1.580
    07/09/2014 08:18
    grazie ragazzi [SM=g2834784]

    radikal, hai proprio beccato quella che è stata la mia perplessità. il verso che riscrivendo ho voluto cambiare. a questo punto penso che la soluzione per me sia quella di trascriverlo nella sua versione di getto.

    e le mani che prudono, senza poter fare rumore

    scarto la possibilità della doppia tronca, per una regola che mi ero imposta per scrivere in rima (mai due tronche in un solo verso)

    grazie per aver posto l'accento sul mio stesso dubbio [SM=g8265]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    fabella
    Post: 1.581
    07/09/2014 08:19
    Re:
    fabella, 03/09/2014 10:57:

    vacanza di lavoro in collina



    in questa luce ammuffita
    il pieno giorno conserva il suo silenzio

    e le mani che prudono senza poter fare rumore

    ed il lavoro prende la sua piega
    l'azzurro va dove ci vuole azzurro
    il bianco, dove occorre il bianco

    i cassetti gonfiano fino a confondere
    l'ordine della loro stessa numerazione
    l'oro aspetta la cera per
    venire fuori dai profili più stretti

    la forma del fagiolo espande
    lindore e lucentezza
    nei comodini veneziani







    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    Versolibero
    Post: 31
    12/08/2015 17:48
    Ciao Fabella,
    ci sono versi che mi piaciono molto in questa tua, come il pieno giorno ed il silenzio al secondo verso, farei però un'inversione attribuendo pieno a silenzio: una forzatura, forse, ma io penso che lo amplifichi in un senso di pace, comunue mi è venuta questa idea (perdonami se inopportuna) perché il verso mi si è presentato da sé in forma di endecasillabo; ed anche il primo verso potrebbe essere "alimentato" secondo questo metro assai armonioso (io la luce ammuffita l'ho percepita come se fosse stanca, ma potrebbe essere un altro aggettivo ;
    mi è piaciuta molto anche la strofa dei colori, tantissimo, ma anche qui completerei il verso del bianco in endecasillabo inserendo solo o sempre;

    il verso che non mi soddisfa invece è quello il terzo:
    nella prima versione per i motivi già osservati, nella seconda non vedo la necessità della e e del che ma soprattutto sento che si impongono troppe desinenze e consonanze in erre: considerato che ci sono anche "prudono" e dopo "prende", questo verso

    e le mani che prudono senza poter fare rumore

    cercherei di asciugarlo così:

    le mani prudono ma senza far rumore

    (dove il ma può non piacere ma assume un senso oppositivo che chiarisce il contrasto)

    Prova a leggere alternativamente ad alta voce la prima parte in entrambi i modi:


    in questa luce ammuffita
    il pieno giorno conserva il suo silenzio

    e le mani che prudono senza poter fare rumore

    ed il lavoro prende la sua piega
    l'azzurro va dove ci vuole azzurro
    il bianco, dove occorre il bianco



    in questa luce stanca e un po' ammuffita
    conserva il giorno il suo silenzio pieno

    le mani prudono ma senza far rumore

    ed il lavoro prende la sua piega
    l'azzurro va dove ci vuole azzurro
    il bianco dove occorre sempre il bianco




    Tutto bene nella seconda parte secondo me, però rivedrei la versificazione, perché non ha senso spezzare il verso con il "per" che non ha certo la funzione di enjambement:


    i cassetti gonfiano fino a confondere
    l'ordine della loro stessa numerazione
    l'oro aspetta la cera per
    venire fuori dai profili più stretti



    propongo:

    i cassetti gonfiano fino a confondere
    l'ordine della loro stessa numerazione
    l'oro aspetta la cera per venire fuori
    dai profili più stretti



    Chiaramente la mia è una delle tante letture da lettrice che possono servire o non servire affatto all'Autrore/trice
    e anche in questo caso le decisioni finali spettano unicamente a te [SM=g2834784]

    Ciao [SM=x2823269]



    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Carla.Aita
    Post: 147
    20/08/2015 20:38

    Io le lascerei tronche entrambe: perché no? Licenza poetica neee. Certo che pure sulle foglie di salvia sapresti scrivere un pezzo...stregaccia! [SM=g2842921]




    [Modificato da Carla.Aita 20/08/2015 20:39]
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