Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

i gigli di settembre

  • Messaggi
  • OFFLINE
    fabella
    Post: 1.588
    08/09/2014 10:59

    i gigli di settembre sono bassi, un po’ chiusi
    o sfilacciati come la neve dove ha suonato il corno

    il profumo lo rilasciano di notte, come te
    che rilasci gli abbracci, i baci un po’ stretti

    mi trovo lì nel tuo batticuore: sangue, segreto
    pozzanghera, corrente. fiume che si getta nel sale

    saluterò la casa con un “eterno riposo”
    dove seppellire il mio sogno d’agosto
    col mare dei tuoi occhi che mi resta addosso



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
  • OFFLINE
    radikal60
    Post: 45
    08/09/2014 21:50
    Bella, nostalgia di un'estate trascorsa e della casa che ne racchiude i ricordi. Per fortuna qualcosa resta (ed è quello che più conta).
  • OFFLINE
    annamariagiannini
    Post: 100
    10/09/2014 10:02
    una fabella molto molto rilassata e bella, è periodo che i fremiti dell'inverno e dell'estate stanno dando vita a linguaggi "nuovi" che nuovi non sono, ma somme.
  • OFFLINE
    garofano a.
    Post: 774
    10/09/2014 20:05
    Mi sembra un linguaggio molto più sereno una scrittura che riflette una situazione di maturità consapevolezza esistenziale, mi piace molto e ne prendo insegnamento.

    Ciao Pino [SM=g2829702]
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 1.363
    11/09/2014 18:51


    semplicemente meravigliosa! è scorrevole, non perde mordente alla lettura. [SM=g7831]



    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
  • OFFLINE
    ili@de
    Post: 206
    12/09/2014 18:20
    Re:
    fabella, 08/09/2014 10:59:


    i gigli di settembre sono bassi, un po’ chiusi
    o sfilacciati come la neve dove ha suonato il corno

    il profumo lo rilasciano di notte, come te
    che rilasci gli abbracci, i baci un po’ stretti

    mi trovo lì nel tuo batticuore: sangue, segreto
    pozzanghera, corrente. fiume che si getta nel sale

    saluterò la casa con un “eterno riposo”
    dove seppellire il mio sogno d’agosto
    col mare dei tuoi occhi che mi resta addosso




    i gigli di settembre tendono a chiudere i petali
    sono come gli uomini quando attraversano i ricordi
    lasciano dietro il profumo del mare,
    a volte del fuoco o degli eterno riposo

    dentro gli abbracci hanno rimanenze di sguardi,
    voci attese per un anno ancora
    e commiati che fanno tacere il cuore,
    assumono il sapore di una estate
    alla quale perdonare il distacco

    poi tutto tace nel colore dei ciclamini
    il sangue si fa fiume che si getta negli incroci
    ed il sentiero ritrova le ouverture di periferia





    Non potevo che salutarti così.
    Bentornata fabella. Cercheremo di rendere meno triste questo tuo distacco dalle cose e dalle persone amate.

    [SM=g7831]
    [Modificato da ili@de 12/09/2014 18:23]
  • OFFLINE
    fabella
    Post: 1.598
    17/09/2014 09:25
    grazie ragazzi [SM=g7542]
    ognuno di voi ha colto nel giusto verso la leggerezza del mio pensiero, nonostante nel testo sia dominante il tema dell'addio.

    annamariagiannini, 10/09/2014 10:02:

    dando vita a linguaggi "nuovi" che nuovi non sono, ma somme.



    sono "somme". penso sia una definizione esatta. quanto scrivere ho fatto, in quante forme, in quanti stili... e temi. vale sempre il discorso di quando si mischiano tanti colori. qualunque sia il loro ordine o i loro pigmenti. la risultante è sempre la stessa, il colore bruno rossastro della terra. un'unione di formule più o meno complicate che "sommate" si reindirizzano all'origine. un po' quello che sta succedendo al mio linguaggio. a volte penso sia un percorso naturale, per ognuno di noi che amiamo scrivere. ma non lo giurerei: staremo a vedere.

    vi abbraccio [SM=g2834784]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
  • OFFLINE
    fabella
    Post: 1.599
    17/09/2014 09:58
    ili@de, 12/09/2014 18:20:



    Non potevo che salutarti così.
    Bentornata fabella. Cercheremo di rendere meno triste questo tuo distacco dalle cose e dalle persone amate.

    [SM=g7831]



    grazie ili@de... come vedi, un ritorno ben diverso da quello di giugno dalla Sardegna. ho orientato la mia attività creativa vacanziera più sul concreto. gli amici hanno restaurato una parte della casa ed io mi sono offerta di rimettergli a nuovo qualche mobile. poi il loro entusiasmo mi ha così appagata, che gli ho rifatto l'intera sala da pranzo e un pezzo di cucina, che terminerò il prossimo agosto [SM=g8231]

    così di scrittura ne ho riportata davvero poca. ho scritto ogni giorno, il mio solito diario di agosto, ma sono riuscita a tirarne fuori ben poco di poetico. solo qualcosa con questo timbro nostalgico, sottolineato dalla sguardo che butto sul giardino, dopo il tramonto. in quel poco che ho scritto, comunque, si sente l'assenza del mondo fuori, che desidero ignorare quando sono lassù, isolandomi da tutto e da tutti. e stringermi attorno al mio solo mondo che contiene le radici, gli unici amici veri, i miei morti. ed ascoltare l'assoluto e la sintesi del mio cuore e della mia anima.

    oh lla peppa, come le sparo grosse [SM=g8231]

    ma ti assicuro che anche le periferie del mio cuore sono sempre in fermento, costantemente ovunque mi trovi e qualunque mondo voglia escludere o fare entrare. fanno parte di me, a prescindere (questo l'ho copiato... il prescindere, intendo) [SM=g8265]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
  • OFFLINE
    annamariagiannini
    Post: 108
    14/10/2014 12:55
    Re:
    annamariagiannini, 14/10/2014 12:50:



    si, i gigli di settembre restano addosso
    foulard di seta nelle notti a perdere
    quando il sonno impallidisce al fuoco
    trema su un foglio che ha memorie da cantare

    di quanti ne ho riposti in una vita
    e come gridano al profumo di lavanda
    dei reggiseni bianchi che li accolgono
    per poi lasciare l'odore sul mio seno

    non lo dirò, che già mi chiedo
    dove è finito il ponte che passavo
    con piedi svelti e sandali di sabbia
    e guardo il baratro di sillabe in poesia

    che li ricorda e a me li fa tornare
    ad ogni sorso di vino e morso al pane