- 2014 -
lo ricordo appena, senza foglie bibliche
mi risveglio custode della sua bellezza
un reperto accademico d'ossa
al tempo, solo fango e un soffio
di ginocchia perfette
ho sott'occhio il vizio, la sua bellezza
stringo guance, ordino una tempia
col pudore del palmo che si abbandona al petto
per denudarlo - e poi mangiarlo
perchè non lo trovi il rifiuto del cielo che trema
diedero la parola e un pò d'acqua
a bambino che scandisse l'eterno
un taglio umido che non smette di esser carne
e poi morire, ogni volta che indovino il suo nome
insieme al dissesto di un cartone animato
e labbra - fatte male.