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Forse mi accalcherò

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    Maredinotte
    Post: 548
    10/11/2014 00:11
    Forse mi accalcherò- foglia gialla
    sulle altre- sotto l'albero
    per scoprire cosa succede mentre si ritorna terra.
    Una traspirazione di anime, l'allontanarsi
    dal corpo che non serve più, mentre
    Novembre incerto sta per arrivare
    e le tue parole si fanno rade.
    Ho barche disegnate infondo agli occhi
    abbandonate sopra l'arenile, sembrano stanche
    disfatte nella noia. Le onde infrante come sogni
    sulla scogliera l' unico suono avvertibile, l'unica compagnia.
    La paura, più che il reale abbandono, scrive per me
    nella luce zoppicante della prima sera.
    Il picciolo è rimasto più a lungo a sorreggere lo scheletro, ora
    fibra delicata, trama dalle mille fessure
    crepitare di vetri sulla forma ignota dell'infinito.
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    fabella
    Post: 1.634
    19/11/2014 07:55
    Re:
    il tuo pezzo è molto bello e ben sviluppato. mi piace anche la scelta della punteggiatura che ne sottolinea il narrato.

    ma tu sai che non sarei io se non trovassi almeno qualche imperfezione (irrilevante) da segnalare [SM=g8231]

    Maredinotte, 10/11/2014 00:11:

    Forse mi accalcherò- foglia gialla
    sulle altre- sotto l'albero
    per scoprire cosa succede mentre si ritorna terra.
    Una traspirazione di anime, l'allontanarsi
    dal corpo che non serve più, mentre
    Novembre incerto sta per arrivare
    e le tue parole si fanno rade.
    Ho barche disegnate infondo agli occhi
    abbandonate sopra l'arenile, sembrano stanche
    disfatte nella noia. Le onde infrante come sogni
    sulla scogliera l' unico suono avvertibile, l'unica compagnia.
    La paura, più che il reale abbandono, scrive per me
    nella luce zoppicante della prima sera.
    Il picciolo è rimasto più a lungo a sorreggere lo scheletro, ora
    fibra delicata, trama dalle mille fessure
    crepitare di vetri sulla forma ignota dell'infinito.




    sono "accalcate" in questi quattro versi

    disfatte nella noia. Le onde infrante come sogni
    sulla scogliera l' unico suono avvertibile, l'unica compagnia.
    La paura, più che il reale abbandono, scrive per me

    crepitare di vetri sulla forma ignota dell'infinito.

    che a mio parere sarebbero resi più semplicemente così:

    disfatte nella noia. Le onde come sogni contro
    la scogliera, l'unico suono, l'unica compagnia.
    La paura, più che l'abbandono, scrive per me

    crepitare di vetri sulla forma dell'infinito.

    poi, arenile e zoppicante, mi piacciono poco, ma non propongo alternative, perché riconosco che incida troppo il mio gusto personale


    [SM=g2834784]
    [Modificato da fabella 19/11/2014 07:56]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    Maredinotte
    Post: 548
    22/12/2014 15:14
    Cara Daniela,
    grazie del tuo passaggio! :)
    e il rilevamento delle imperfezioni era proprio quello che andavo cercando... è una vita che la mia penna non tocca foglio, quindi sono un po' arruginita.

    devo ammettere di essermi troppo lasciata andare con gli aggettivi, che sopprimo come da tuo consiglio.

    infranto, che mi pareva necessario inizialmente, non lo è così tanto perchè è seguito da quel contro che rimanda all'urto e alla ipotetica rottura.

    zoppicante invece lo lascerò perchè voglio dare proprio il senso dell'arrancare. se penso a qualche sinonimo, nessuno mi soddisfa di più.


    Bacionissimi e buon Natale a tutti,
    Roberta


    Forse mi accalcherò- foglia gialla
    sulle altre- sotto l'albero
    per scoprire cosa succede mentre si ritorna terra.
    Una traspirazione di anime, l'allontanarsi
    dal corpo che non serve più, mentre
    Novembre incerto sta per arrivare
    e le tue parole si fanno rade.

    Ho barche disegnate infondo agli occhi
    abbandonate sopra l'arenile, sembrano stanche
    disfatte nella noia. Le onde come sogni contro
    la scogliera l' unico suono, l'unica compagnia.
    La paura, più che l'abbandono, scrive per me
    nella luce zoppicante della prima sera.
    Il picciolo è rimasto più a lungo a sorreggere lo scheletro, ora
    fibra delicata, trama dalle mille fessure
    crepitare di vetri sulla forma dell'infinito.

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    Versolibero
    Post: 11
    02/08/2015 09:26
    Io quando leggo di queste poesie (elementi di una natura ciclica legati alla precarietà della nostra esistenza) in modo così suadente (caratteristica di Roberta che invidio perché la sento naturale, al di là di quello che può essere l'impegno nel rielaborarla) mi dico: sant'iddio com'è bella!
    C'è soluzione di continuità fra immagini e suoni, solo raramente l'armonia fonica s'ispessisce nei punti indicati già da fabella, cosa di cui mi sono accorta a una seconda lettura, perché alla prima sono stata completamente rapita da immagini e significati.
    E però nella seconda versione, sicuramente da preferire per una maggiore essenzialità, nei versi ritoccati ancora non sento la "quadratura armonica dei suoni" (non so come spiegarmi altrimenti);
    allora non è per suggerire ma mi sono lasciata guidare dal mio orecchio in una diversa disposizione dei versi in un togliere, aggiungere, cambiare o spostare parole

    Per esempio, il verso "e le tue parole si fanno rade" a me suona molto meglio "e le parole tue si fanno rade", dopotutto, indipendentemente dalla disposizione del verso che io ho diviso, è un endecasillabo, allora non perché io ami posporre il possessivo al sostantivo, ma così facendo faccio sparire quel brutto accento in quinta (su parole)

    idem vale per il verso "sembrano stanche
    disfatte nella noia
    "
    a cui preferirei "sembrano stanche
    e sfatte nella noia
    "
    appunto per lo stesso motivo
    (perché non c'è niente da fare: anche in una poesia in verso libero, Roberta ha l'orecchio educato all'endecasillabo, e quando il ritmo stride per via di un accento ribelle o per una sillaba in più io ne avverto lo stridore, ma questo comunque non penalizza di certo la validità della poesia, semmai è un accorgimento in più che, volendo, può adottare, ma non necessariamente nel modo che io indico, che (lo sottolineo) è sempre a titolo di esempio, poi ognuno decide per sé come crede e molto meglio di quanto possa fare io.

    E neanche a farlo apposta, ho infilato inconsapevolmente nella mia rivisitazione una serie di endecasillabi di cui mi rendo conto solo ora:

    Le onde bianche ad increspare sogni nell'urto secco contro la scogliera unico
    suono, sola compagnia.


    Non pensavo al ritmo ma alle parole, in un verso dove "bianche" potreste ben dirmi che è scontato, ma io lo inserirei senza dubbi come rafforzativo, a enfatizzare la luminosità e vaporosità dei sogni, i quali, fragili quanto vaporosi come una bianca trina, sono destinati a infrangersi ("infrante" l'ho tolto anch'io) contro la scogliera. Ho tolto poi i due articoli davanti a suono e compagnia che appesantivano con una inutile sillaba in più, e mi è piaciuto variare "unico"/"sola", però va bene anche in ripetizione "unico"/"unica", ero indecisa ma la porto come variante.

    Penso di aver detto tutto, potete provare a leggere anche la mia versione:



    Forse mi accalcherò - foglia gialla
    sulle altre - sotto l'albero
    per scoprire cosa succede mentre si ritorna terra.
    Una traspirazione di anime, l'allontanarsi
    dal corpo che non serve più, mentre novembre
    incerto sta per arrivare e le parole
    tue si fanno rade.

    Ho barche disegnate in fondo agli occhi
    abbandonate sopra l'arenile, sembrano stanche
    e sfatte nella noia. Le onde bianche ad increspare sogni
    nell'urto secco contro la scogliera, unico
    suono, sola compagnia.
    E' la paura, più che l'abbandono, a scrivere per me
    la luce zoppa della prima sera. Il picciolo
    è rimasto più a lungo a sorreggere lo scheletro, ora
    fibra delicata, trama dalle mille fessure
    crepitare di vetri sulla forma dell'infinito.



    Ciao ciao e buon agosto [SM=x2823269] [SM=x2823269]


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Maredinotte
    Post: 550
    03/08/2015 19:17
    Ciao Rosanna! :)
    da quanto tempo!!!

    grazie per essere passata dai miei versi e averne suggerito una nuova rivisitazione. Puoi suggerire ogni volta che ti pare, senza giustificarti di nulla. Appunti ben motivati sono sempre ben accetti.

    è vero, ho l'orecchio endecasillabo e spesso i miei versi sono tali senza che io li conti. Tuttavia, in questo caso, essendo spezzati non penso sia necessario utilizzare il tuo accorgimento. sono molto indecisa per la posposizione del TUE, in particolare, che mi suona proprio male. Piuttosto posso acconsentire "e sfatte"! [SM=g8335]

    Per il resto, pur ringraziandoti per la rivisitazione, lascerei così com'è, per il momento, perchè anche se mi rendo conto delle distonie, non riesco a trovare di meglio.

    un abbraccio grande a te e a tutto i forum,
    Roberta [SM=g2834784]