Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

e poi. poi ti guarderò e saprò donarti un nome (con correzioni)

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    Francesca Coppola
    Post: 1.383
    28/02/2015 15:14
    Gennaio – ottobre 2014: da me a noi

    Ho sperato è vero, è stato più d'un attimo
    in cui l'ansia di quello che sarebbe potuto essere
    quello che stava lì, già partendo da un nucleo
    _ così conosciuto_ fermentare, iniziare, rallentare

    e poi i mesi a sospettare malanni che si aggirano
    nelle tasche di un futuro che sa di radici scappate

    Ho pensato a cosa leggere, spegnere o ascoltare
    per fare di te un seme non semplice da incontrare

    chissà se capirai quei nodi che solo le donne
    sanno così spietati, quelli in cui oggi è fra un anno
    e ieri non è mai accaduto


    ***

    come non si decide a chi scrivere,
    come non si può scandire il momento esatto
    in cui stomaco e sole si sposano legalmente
    come i motivi non si possono sciogliere
    e interrogare allo stesso tempo

    così, proprio così sento di doverti almeno dire
    che ti ho avvertito prima ancora del giro di routine
    che ho sempre creduto in te, che la cinta stretta
    puntava a scalare le paure più primitive
    con poche monete e troppe storie da raddrizzare

    e la gioia fa a pugni col cuscino quando
    fra me e me, io e te, noi
    con tutto il sangue che avremo in comune
    dimmi...

    ma tu mi sogni Clara?
    ascolti quelle bugie Andrea?
    sei pronta a lasciare il guscio, creato perfetto
    per una vita che di sapore dovrai inventare?

    hai abbastanza fantasia, mio piccolo Leonardo?
    avrai mani ingrandite in forma di preghiera Greta?
    amerai i cartoni della mia infanzia Ginevra?
    quelli opachi e cantati da Cristina D'avena?

    e la musica, Nicole, sì la musica da incubo
    o quella capace di placare i pensieri
    di un giorno sbagliato, di un urlo antico
    di un amore esagerato?



    ***

    ci saranno applausi oltre questi schiaffi?
    ah! febbraio con tocchi da maestro
    chiedi l'ora solo per passare il tempo

    io sono come nove inverni pressati fra le gambe
    in attesa di afferrare i dettagli di un fiore


    ***

    sono le reminescenze ad aprire il viaggio
    che poi delle tue scarpe così grandi
    ed io ballavo, ballavo senza un vero vestito
    coi codini che sapevano d'orzo

    i tuoi specchi, la mia camera così stretta
    e gli armadi con la bocca piena
    allora, col sorriso fra le scapole
    come (non) mamma
    ignoravo i ragazzi di kiev

    ***

    e le onde di questo mare saranno
    a modo tuo, così come la scelta
    di bandiere perse o da conquistare

    che voglia di stupore qui
    dove il bruco mangia la foglia
    _ c’è un primo abbozzo da conservare


    ***

    non assorbire tutto ciò che le mie orecchie
    ascoltano, imparerai presto che la bocca
    ha modi diversi per suonare

    c'è chi la accorda così male, chi l’accarezza
    e comunque non canta, chi per la boria di apparire
    crepa le note e allora mio caro cuore
    affoghiamo storie prima di tramandare



    ***

    sarà domani il giorno in cui saprò darti il colore
    di ogni cosa? la coperta ha già le sue perline
    con tutte quelle risposte che fanno tesoro
    dei sentori di una mamma

    i nomi sono quasi incisi, ma quando ti vedrò
    solo allora i tuoi occhi mi apriranno al titolo
    come sipario del film della tua vita




    Prove d’insegnamento


    verrai e come spaventapasseri servirai l’amore
    vanificando trepidazioni e addolcendo suture

    e se stanca sarò delle scelte fatte all'ombra
    di ciò che immaginavo e non sapevo
    _ di che vita vivere allora?

    piccola mia, non ti insegnerò a galleggiare
    mentre gli altri intorno a te affogano

    e quando l’interesse falsato e la furbizia
    hanno depistato tutti, tranne me
    ho comunque imparato ad imbastire chicchi di riso
    per dare ai tuoi occhi un nome non fiacco di labbra




    ***
    e poi di ninna e poi di nanna
    riscopriremo le favole insieme
    quando conterò quei ciuffi cullati
    dal volto paffuto, lì nel momento
    d'orgoglio per il mio miracolo perfetto

    ti insegnerò a non sentirti mai inutile
    che un innesto apparentemente superfluo
    è comunque parte di un tutto (più grande)
    che il valore è dato dalle persone
    che il bene e il male trovano sponde sottili

    e guarderò le tue spalle camminare da sole
    un giorno, ma non ora, non è ora




    ***

    non siamo fatti per stare da soli
    ma neanche fra molti
    siamo frammenti di vita in carcere
    quanti angeli malfermi a controllare
    a sbagliare sottoterra

    ti insegnerò ad osservare e mai
    a guardare, che la visione senza l'azione
    allontana il cambiamento

    che la città diventa inutile
    nella spartizione del diritto dei più forti

    Crediti sempre all'altezza anche senza età
    ma non restare solo pensiero, testa grande
    su una bici bucata



    ***

    perché mi piace pensarti punto fermo
    in un mare di isole, così da vincerti
    con amore e sofferenza tipica di chi
    si immola per un bene più grande

    di miracoli persi fra i secoli avrai nuvole
    e sentinelle quando deciderai
    a chi donare la tua guerra, per poi
    cerchiare il giorno con una corona

    dimmi allora se la strada ha promesso festa
    e invece con il tuo cuore così piccolo
    non hai pregato abbastanza


    # Ama le tue radici, sempre



    si trema qui a mezzanotte
    quanti luglio sulla pelle
    eppure - non terra dei fuochi -
    sei, non miccia d'invidia sarai

    abiterai il vento che scalda la mia Napoli
    e amerai le caramelle d'orzo fatte in casa
    sarai perla fra le "quattro pietre" lasciate
    dagli antenati e combatterai i barbari
    sdraiandoti su di un vicolo stretto e buio
    ma con una gloriosa storia da ricordare



    # Deludi tutti, eccetto te stessa

    perché gli anni ricamano ricordi
    abbonano delusioni e gli altri
    saranno in grado di vedere in te
    il cambiamento ma tu non sarai certo
    più buona con te stessa

    se la lotta più grande è quella combattuta
    fra noi ed accettarci fa più male che chiudere
    gli occhi e odiare l'impossibile

    non ti auguro rimpianti e non parteciperò
    ai rimorsi, figlia mia non rendere sinonimi
    vivere ed esistere perché le verità più grandi
    si raccontano attraverso vocali bambine


    # Di tutti i sentimenti prediligi l’amore


    in ritardo di un giorno sui trentanove anni
    di mancata condivisione che tutt'oggi uniscono
    i tuoi nonni mi sento di dirti piccola mia,
    che il matrimonio se da una parte dovrebbe
    consolidare, dall'altra -quasi sempre-
    finisce con lo sfaldare le sicurezze
    che certe non erano

    quando i pilastri si spostano fuori
    dalle mura domestiche, i piccoli concetti
    non possono sposare la causa perché
    rispetto - dignità – altruismo e sopra ogni cosa
    a m o r e
    non devono annullarsi in sfide di rabbia
    o reciproca incomprensione, perché sia lezione
    ogni momenti di solitudo, perché un filo d'oro
    messo al dito in un giorno qualsiasi
    non giustifichi mai l'assenza


    perché occhi attenti sostituiscono parole
    buttate in bocca, lanciate chissà dove
    a gestire le paure, i fallimenti
    e niente speranze

    perché il vero miracolo non è incontrare l'amore
    ma saperlo riconoscere e poi dargli fiducia
    come un vaso pieno di terra e senza fiori
    che parimenti decidiamo di mettere al riparo
    garantendo acqua e sole, casa e crescita dentro noi


    # Combatti in prima linea per un mondo diverso


    mi si arrampica fra i capelli questa dignità
    come valore insostenibile di questi tempi
    come tarlo e mai la prova che la differenza
    si è vista nel momento esatto dell'offesa

    Non chiedere e aspettarsi, agire e scomparire
    prepararsi nell'attesa, pronti a fare i sì!
    con la camicia stirata, con i piedi sulla linea
    di partenza e mai vedere la meta, il punto
    di congiunzione, il tunnel che trascende le scuse
    e non capire, piegare, sbagliare

    Smorfia distratta questa dignità, altezzosa a parole
    diplomatica per gli scettici, inutile per i fannulloni

    Dignità mia lascia ora che gli ulivi sono marci
    nel bel mezzo di bandiere crocifisse, nel dilagare
    di bisogni inaccessibili

    O credimi ancora, quando non cado ma barcollo
    nel vuoto che non mi stanca, come spazio
    parallelo a questo esistere che ramifica gesti
    e speranze e porta i forti al lunapark
    con la cena dei miserabili


    ***

    Impara a conoscerti affrontando le tue paure
    ricorda che i ponti spesso sono invisibili
    che spazi immensi trovano recinti
    in menti deboli, che la lettura apre
    varchi altrimenti inaccessibili
    la musica poi tocca punti inconfessabili
    le scuse sono limiti autoimposti

    nella samba che ci rende umani e coscienti
    cercherò bimba mia di gestire la rassegnazione
    che mi coglie all'ennesima notizia di un mondo
    sbagliato e quella convinzione -collisione
    di imparare a vivere attraverso occhi animali
    # Riconosci libertà in ogni cosa

    per quelli come noi non esistono
    seconde possibilità, imparerai presto
    che la scelta è sadica, che l'abbandono
    è condizione umana, che per - troppo poco-
    siamo inconsapevoli, innocenti fra le corde

    ti insegnerò la volontarietà di qualsiasi incidente
    che i percorsi, per quanto contorti, hanno mani
    a giustificare architetture in apparenza
    incomprensibili

    che il tuono presagisce sempre un pianto
    che i fiori forniscono colori all'emozione
    che anche un'unghia privata della cura
    può generare sofferenza, che niente amore
    niente è casuale, ma che puoi vivere
    senza indagare i fili a comandare le storie



    Sei in me, ti sento


    in attesa di ciò che sarà abbraccio
    tutti i segni che sai donarmi
    perché ad ogni tuo movimento
    quanta aria nuova nei polmoni

    ti sento in qualsiasi paura
    abile a vestire i buchi
    della tua assenza

    e scegliere fra cose minuscole
    che mi parlano di te,
    rendono questo diario
    la tua memoria




    ***
    quando Adriano cantava d'emozione
    si riferita di certo a te, tu che ondeggi
    fra i miei fianchi e sento muoverti
    così lentamente, così silenziosamente
    punti mani e piedi e allora non posso
    che tormentarmi con le domande innumerevoli
    e banali che attraversano qualsiasi mente
    i tuoi occhi e tutto il resto come enigma da scoprire




    ***
    E adesso che gli incroci cambiano i desideri
    addolcirò anch’io la bugia del natale, a te
    che non dovrai mai cercare i motivi per vivere
    o quelli per essere felici, tu agisci come se conoscessi
    il culmine del sentiero e attraversalo inconsapevole

    Avrai forze serene a smuoverti passioni
    ricorda di non aver diritto a niente
    ammetti pezzi di te in ogni canzone
    conserva l’orgoglio per confronti utili
    oltre l’odio, oltre il midollo di qualsiasi parola
    costruisci e disfa le tue certezze con una certa fretta
    che poi arriva il conto con l’ eco dei proclami falliti
    quella voglia di svuotare tutto e fare niente

    sarà difficile non dirti chi essere
    tu mio fiore dai pizzi bianchi
    avrai radici forti ove depositare sogni
    porre domande e azzardare risposte
    ove abbandonare ragioni o appisolarti nei dubbi

    ove crescere senza troppe credenze e troppe attese
    ove prima di tutto io spero di aver conservato un cuscino
    d’aria pura, all'ombra di un seno materno

    Tu che sai di trepidazione antica
    ed io a consegnarti la storia
    prima ancora della tua nascita
    prima di qualsiasi unione procreatrice

    quando essere donna è gran fortuna
    quando l’essere donna si fonde col grembo
    quando tirano sospiri di sollievo e paura
    nel luogo originario dell’ amore
    dove tu mi chiami madre
    ed io lo sono prima delle tue parole
    mia dolce Ginevra




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    al_qantar
    Post: 1.137
    04/03/2015 11:51
    Cronaca di una amore: il più grande!

    è tra le cose più emozionanti che ho letto negli ultimi anni Francesca.

    Ti abbraccio più forte del solito.
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 1.383
    04/03/2015 12:28


    [SM=g7542] [SM=g7542] [SM=g7542] [SM=g7542] [SM=g7542]
    oh grazie! pensa che ogni volta che la leggo poi corro sul suo visino e rivivo il tutto!

    ti abbraccio anche io! [SM=g7831]



    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    fabella
    Post: 1.665
    05/03/2015 10:57
    Re:
    Francesca Coppola, 04/03/2015 12:28:



    pensa che ogni volta che la leggo poi corro sul suo visino e rivivo il tutto!




    d'accordo con Sebastiano. l'emozione alla lettura è tanta, e come già ti dissi, per me raggiunge picchi altissimi quando la frase liscia, colloquiale, apre alle sfumature più profonde del mistero della vita

    spero che continuerai ad accompagnare le tappe della crescita di Ginevra, con questi scritti. proprio per fissare quei momenti che dici tornare vivi e nitidi. perché tutto sfugge così in fretta e il presente ci coglie sempre distratti. così da perderci le piccolissime cose, che contengono le risposte a quel mistero

    [SM=g7542] [SM=g7542] [SM=g7542]



    "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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    Versolibero
    Post: 13
    03/08/2015 11:07
    Francesca Coppola:


    [SM=g7542]

    io sono come nove inverni pressati fra le gambe
    in attesa di afferrare i dettagli di un fiore



    [SM=g7831]


    non assorbire tutto ciò che le mie orecchie
    ascoltano, imparerai presto che la bocca
    ha modi diversi per suonare

    c'è chi la accorda così male, chi l’accarezza
    e comunque non canta, chi per la boria di apparire
    crepa le note e allora mio caro cuore
    affoghiamo storie prima di tramandare


    [SM=g7542]


    ....... ma quando ti vedrò
    solo allora i tuoi occhi mi apriranno al titolo
    come sipario del film della tua vita


    [SM=g2829700]


    piccola mia, non ti insegnerò a galleggiare
    mentre gli altri intorno a te affogano


    [SM=g7542]

    e poi di ninna e poi di nanna
    riscopriremo le favole insieme
    quando conterò quei ciuffi cullati
    dal volto paffuto, lì nel momento
    d'orgoglio per il mio miracolo perfetto


    [SM=g7542]


    non siamo fatti per stare da soli
    ma neanche fra molti
    siamo frammenti di vita in carcere
    quanti angeli malfermi a controllare
    a sbagliare sottoterra

    ti insegnerò ad osservare e mai
    a guardare, che la visione senza l'azione
    allontana il cambiamento

    che la città diventa inutile
    nella spartizione del diritto dei più forti

    Crediti sempre all'altezza anche senza età
    ma non restare solo pensiero, testa grande
    su una bici bucata


    [SM=g8335]


    perché mi piace pensarti punto fermo
    in un mare di isole, così da vincerti
    con amore e sofferenza tipica di chi
    si immola per un bene più grande


    [SM=g2834784]


    dimmi allora se la strada ha promesso festa
    e invece con il tuo cuore così piccolo
    non hai pregato abbastanza

    [SM=g7535]


    abiterai il vento che scalda la mia Napoli
    e amerai le caramelle d'orzo fatte in casa
    sarai perla fra le "quattro pietre" lasciate
    dagli antenati e combatterai i barbari
    sdraiandoti su di un vicolo stretto e buio
    ma con una gloriosa storia da ricordare


    [SM=g2829700]


    # Deludi tutti, eccetto te stessa

    perché gli anni ricamano ricordi
    abbonano delusioni e gli altri
    saranno in grado di vedere in te
    il cambiamento ma tu non sarai certo
    più buona con te stessa

    se la lotta più grande è quella combattuta
    fra noi ed accettarci fa più male che chiudere
    gli occhi e odiare l'impossibile

    non ti auguro rimpianti e non parteciperò
    ai rimorsi, figlia mia non rendere sinonimi
    vivere ed esistere perché le verità più grandi
    si raccontano attraverso vocali bambine

    [SM=g3227796] [SM=g3227796] [SM=g3227796]





    Ma che meraviglia, Francesca [SM=g7542]

    Ho letto fin qui e tornerò a gustarmi anche le altre in secondo tempo, perché non sono poesie che si leggono ma che si godono e si interiorizzano profondamente,
    sei magnifica e sono contenta di aver scoperto questa silloge, grandiosa [SM=g3227796]
    (dal che deduco che si possono pubblicare anche sillogi in questa sezione, meno male!)

    Alcune poesie si rafforzano l'un l'altra, sono perle di una collana che non avrebbe senso dividere,
    io però non ho potuto fare a meno di estrapolare preziosità di versi che mi hanno davvero incantata, non solo per l'illuminazione poetica ma anche per i valori profondi e sani che esprimi.
    Facevo tra me e me questa riflessione, leggendoti: Francesca avrà sicuramente ricevuto a sua volta un buon esempio di vita e di valori dai suoi genitori/educatori, è un corredo che ti porti dentro.

    Ti abbraccio, e augurissimi alla piccola Ginevra.







    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
  • OFFLINE
    Versolibero
    Post: 15
    05/08/2015 10:06
    Eccomi di nuovo con te come mi ero ripromessa :)



    # Ama le tue radici, sempre

    # Deludi tutti, eccetto te stessa

    # Di tutti i sentimenti prediligi l’amore

    # Combatti in prima linea per un mondo diverso



    Non potevo non soffermarmi sui titoli: ripeto, racchiudono te stessa, la struttura del tuo essere e pensare prima ancora che la grandezza del sentimento materno; si sente insomma che questa nascita non è solo un evento privato e chiuso in sé ma è un ingresso nella vita nel senso più alto della parola e nel mondo, in questo mondo in cui tu credi ancora, senza illuderti, ma consapevole della fatica che comporta il percorso esistenziale, consapevole delle sue brutture e della disumanità che ci terrorizza ma senza mai arrenderti, anzi, determinata nell'opporre un modello di donna o di uomo che si basa sull'autenticità e sulla forza delle convinzioni (deludi tutti, eccetto te stessa), perché guai a tradire se stessi, a non ascoltare la voce del cuore e della coscienza, il primo diritto-dovere è quello di essere fedeli a se stessi sempre.
    E poi cosa ci può essere di più gratificante del sentimento di amore in ogni sua forma? Il resto è illusorio, non dà felicità e "non regge", cosa cercano coloro che credono che il divertimento sia sballarsi fino alle cinque del mattino in una discoteca tra alcool e droga e che a 16 anni o su di lì ci rimettono la vita? Manca forse qualcosa di sostanziale, di ideale ma concreto, validi esempi di valide figure educatrici non solo con le parole ma almeno con quelle, invece le falle sono già nei genitori, nella scuola, prima ancora di fare ingresso nei gruppi, nella società. Onestamente, quanti antepongono l'essere all'avere, l'amore ai soldi, l'autenticità dell'amicizia al successo, all'arrivismo?
    Ecco, io leggo nei tuoi titoli i miei stessi pensieri, ti sento autentica, vera, solida, determinata e tenera al tempo stesso, ecco perché continuo a dire che questa silloge parla di te, non solo a Ginevra.
    Insomma tu nella vita, nel mondo, ci credi ancora, ma pure hai gli occhi ben aperti:


    mi sento di dirti piccola mia,
    che il matrimonio se da una parte dovrebbe
    consolidare, dall'altra -quasi sempre-
    finisce con lo sfaldare le sicurezze

    che certe non erano

    quando i pilastri si spostano fuori
    dalle mura domestiche, i piccoli concetti
    non possono sposare la causa perché
    rispetto - dignità – altruismo e sopra ogni cosa
    a m o r e
    non devono annullarsi in sfide di rabbia
    o reciproca incomprensione
    , perché sia lezione
    ogni momenti di solitudo, perché un filo d'oro
    messo al dito in un giorno qualsiasi
    non giustifichi mai l'assenza


    perché occhi attenti sostituiscono parole
    buttate in bocca, lanciate chissà dove
    a gestire le paure, i fallimenti
    e niente speranze

    perché il vero miracolo non è incontrare l'amore
    ma saperlo riconoscere e poi dargli fiducia

    come un vaso pieno di terra e senza fiori
    che parimenti decidiamo di mettere al riparo
    garantendo acqua e sole, casa e crescita dentro noi



    bellissimo il paragone con il vaso di terra che sembra inutile senza fiori ma da cui può nascere una pianta che fiorirà se ne abbiamo cura


    mi si arrampica fra i capelli questa dignità
    come valore insostenibile di questi tempi


    (...)
    pronti a fare i sì!
    con la camicia stirata, con i piedi sulla linea
    di partenza e mai vedere la meta, il punto
    di congiunzione, il tunnel che trascende le scuse
    e non capire, piegare, sbagliare

    Smorfia distratta questa dignità, altezzosa a parole
    diplomatica per gli scettici, inutile per i fannulloni


    Dignità mia lascia ora che gli ulivi sono marci
    nel bel mezzo di bandiere crocifisse, nel dilagare
    di bisogni inaccessibili

    O credimi ancora, quando non cado ma barcollo
    nel vuoto che non mi stanca, come spazio
    parallelo a questo esistere che ramifica gesti
    e speranze e porta i forti al lunapark
    con la cena dei miserabili



    ***

    Impara a conoscerti affrontando le tue paure
    ricorda che i ponti spesso sono invisibili
    che spazi immensi trovano recinti
    in menti deboli, che la lettura apre
    varchi altrimenti inaccessibili
    la musica poi tocca punti inconfessabili
    le scuse sono limiti autoimposti


    nella samba che ci rende umani e coscienti
    cercherò bimba mia di gestire la rassegnazione
    che mi coglie all'ennesima notizia di un mondo
    sbagliato
    e quella convinzione -collisione
    di imparare a vivere attraverso occhi animali





    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Versolibero
    Post: 15
    05/08/2015 10:33
    Volevo aggiungere che nelle evidenziazioni mi trovi sulla stessa linea e lunghezza d'onda [SM=g7831] ma mi si dice che è trascorso troppo tempo per le modifiche

    ok, concludo qui:

    E' bellissimo, via via che la lettura arriva alla fine della raccolta, sentir crescere l'emozione e avvertire quasi fisicamente la fusione fra i due corpi (non senza includere il padre "che cantava d'emozione") fino al toccare l'apice della grandezza della maternità e della nascita nella lirica in chiusura:


    in attesa di ciò che sarà abbraccio
    tutti i segni che sai donarmi
    perché ad ogni tuo movimento
    quanta aria nuova nei polmoni

    (...)
    e scegliere fra cose minuscole
    che mi parlano di te,
    rendono questo diario
    la tua memoria




    ***
    quando Adriano cantava d'emozione
    si riferita di certo a te, tu che ondeggi
    fra i miei fianchi e sento muoverti
    così lentamente, così silenziosamente
    punti mani e piedi e allora non posso
    che tormentarmi
    (...)


    ***
    E adesso che gli incroci cambiano i desideri
    addolcirò anch’io la bugia del natale,
    (...)
    tu agisci come se conoscessi
    il culmine del sentiero

    (...)
    tu mio fiore dai pizzi bianchi
    avrai radici forti ove depositare sogni
    (...)

    Tu che sai di trepidazione antica
    ed io a consegnarti la storia
    prima ancora della tua nascita
    prima di qualsiasi unione procreatrice

    quando essere donna è gran fortuna
    quando l’essere donna si fonde col grembo
    quando tirano sospiri di sollievo e paura
    nel luogo originario dell’ amore
    dove tu mi chiami madre
    ed io lo sono prima delle tue parole
    mia dolce Ginevra





    Ancora complimenti e grazie di averla condivisa [SM=g3227796] [SM=g3227796] [SM=g3227796]

    Ciao Francesca :)


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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Versolibero
    Post: 17
    05/08/2015 10:50
    Solo un'osservazione: alcuni concetti sono reiterati, anche se espressi in modo diverso e sempre con ricchezza di linguaggio;

    questa frase mi ha un po' confusa:

    Dignità mia lascia ora che gli ulivi sono marci
    nel bel mezzo di bandiere crocifisse, nel dilagare
    di bisogni inaccessibili

    forse rivedrei il primo verso
    se non sbaglio "ora che gli ulivi sono marci" è un'inciso, e se così fosse metterei le virgole, comunque la frase mi sembra in sospeso.


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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Francesca Coppola
    Post: 1.394
    06/08/2015 12:26

    non sai quanto piacere mi ha procurato questo tuo riscontro! in realtà sto ancora apportando delle modifiche (tipo raccogliere le prime due parti e farne un pezzo di prosa), inserire qualche altra "prova di insegnamento" e poi altre cosine che avevo scritto un po' in modo sparpagliato, è un workin' progress. C'è tanto da limare, tanto da chiarire o da allungare e viceversa. Ho intenzione di curarla ancora. E magari pubblicarla anche sotto forma di e-book, vedrò.

    Io avuto dei principi solidi,è vero, più con i fatti che con le parole. E ho avuto pochi abbracci ecc. Ecco, naturalmente quello che sono, deriva dalle presenze-assenze, da una serie di esperienze ed un bagaglio interiore innato, credo. E la maternità mi ha colto all'improvviso, sposata da quasi due anni, un po' la rifuggevo per tutta quella serie di responsabilità che si porta dietro e in virtù di queste, ho deciso di lasciare il mio lavoro e dedicarmi al mio piccolo miracolo, perché è nella formazione dei figli che risiede il futuro e che una goccia comunque è parte attiva di un tutto. E naturalmente la società ancora così lontana dal permettere ad una donna madre di lavorare, crede dhe i voucher baby sitter possano sostituire la mamma o che a sei mesi possano essere lasciati in un asilo nido, perdendomi la parte più bella, quella della crescita, delle prime volte che non tornerano più. Ecco in questa società maschilista e malata, compito ancor più arduo il nostro.



    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Francesca Coppola
    Post: 1.395
    06/08/2015 12:30


    per quanto riguarda la parte della dignità, è davvero una parte astrusa, scritta mentre ero a lavoro, incinta, in un momento di particolare scontro con il mio titolare. Non so, probabilmente la eliminerò, troppo intima e forse esula da tutto il contesto, non so.

    Ero arrabbiata, gli ulivi marci comunque si riferiscono alla pace, al simbolo cristiano.



    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Versolibero
    Post: 20
    06/08/2015 12:51
    @ Ho intenzione di curarla ancora. E magari pubblicarla anche sotto forma di e-book, vedrò.

    Bella l'idea dell'ebook. E perché no una pubblicazione cartacea, da poter sfogliare con le sue mani.
    Certo che in una silloge alcune cose si possono togliere o rivedere, ma non cambiarla troppo per non rischiare di stravolgerla, la perfezione assoluta, ammesso esista, non la vogliamo perché c'è tanto di bello da assaporare.


    @ Io avuto dei principi solidi,è vero, più con i fatti che con le parole. E ho avuto pochi abbracci ecc.

    E' una realtà che conosco benissimo, per averla vissuta: l'amore veniva fuori dai fatti, dalle azioni quotidiane, da uno sguardo che faceva capire ancora prima di parlare. Nemmeno io ho nuotato tra gli abbracci, e purtroppo ne ho dati pochi, ero abbastanza selvaggia/selvatica, per me la barriera era una sorta di pudore, ma io credo che l'amore sia stato comunicato ugualmente, da ambo i lati.

    Buona giornata Francesca :)


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    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)