00 07/11/2015 01:56




Uscirò dagli abiti scuri, dallo stempiato dei capelli
ammainati come bandiere

Le mani sono a morsi

Le porte si apriranno, me lo aspetto
vedrò i riverberi al di là
dove il mondo è mondo. La strada che sovviene
è quella ombrosa e le mattine
rilasciano il dolore
attraverso il sangue, che picchietta
sulla mia commedia

Se questa mai sarà la guarigione
torno alle grate della segnatura
all’aure candide
veleggiante
sul collo della montagna
con le margherite e il significare del vento
l’origano, i seni fuori dagli orli

sarò l’inclinazione di un corpo
tendente
alla genuflessione
Sarò la mia stessa genuflessione
nell’odore che viene prima di ogni pioggia

Di goccia, un tramite ai rosai
lo sterrato a maggio
l’anello da benedire come una reincarnazione