27/02/2017 09:45

la tua poesia di per sé la trovo sempre perfetta. questo è un elemento che esclude interventi tecnici o suggerimenti sul linguaggio o sulle scelte semantiche. quindi passo all'argomento che hai dichiarato: la politica.

è un argomento ostico che generalmente compromette la presenza dell'arte, in qualunque forma lo contenga. l'arte generalmente non dovrebbe mai avere un fine, ma essere solo fine a se stessa. ed essere il quadro storico a cui appartiene, il linguaggio, le immagini a collocarla nel giusto tempo e nel giusto luogo. a far emergere il contesto sociale e politico in cui viene creata. a una poesia soprattutto, basterebbe la data ed il luogo di produzione, il sesso e l'età di chi la scrive, per trasmette le problematiche, le frustrazioni, i disagi del momento in cui viene composta.

voglio dire che tu, almeno per i due testi che ho potuto leggere qui, non stai uscendo dai binari di un equilibrio così sottile. la formula che proponi dà in pieno il senso della tua arte, innanzitutto. sul primo strato resti comunque tu come persona, come anima e come cuore. la poetessa di talento che conosciamo. per questo trovo che questa tua scrittura rientri pienamente in quello che io ho cercato di spiegare poco più sopra. esattamente quello che cerco dalla poesia con contenuti importanti, come la tua

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"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)