fil0diseta, 20/09/2017 12.00:
Cari partecipanti al Forum di Calliope, prendendo atto di alcune reazioni più o meno evidenti, più o meno dichiarate riguardo la presenza degli scritti di marco.schelotto sulla cartella “Poesie”, eccomi a voi, a interrogarvi un po’ tutti sul da fare. Anche per liberare l’autore da quello stato di disagio e amarezza che ha palesato nel suo ultimo intervento.
Buonasera a tutti;
ho letto l'intervento dell'Autore al quale ti riferisci e anche la sua presentazione che mi era sfuggita.
Dico la mia punto per punto:
ci sono attori e attrici, libri, film pornografici: uno se vuole se li va a cercare a proprio uso e consumo.
Io, non sapendo chi fosse questa Eliza Allure (abbiate pazienza, ignoro molte cose) sono andata a fare una ricerca, e tra i vari risultati mi sono vista sbattere in faccia un mondo che non mi appartiene, anzi che aborro. Con me, poteva esserci una/un mio nipote adolescente o giù di lì, il quale/la quale avrebbe anche potuto leggere le poesie in questione: ebbene, in tal caso io avrei provato disagio, e forse anche l'adolescente ipotetico, visto che questo forum è aperto a tutti.
Il disagio di Marco dunque sta al disagio di chi legge
per caso, e non perché se lo sceglie. Infatti, finché non abbiamo letto, non possiamo sapere che cosa tratta lo scritto e come lo tratta.
Non ne faccio quindi un discorso personale, ma generale.
Ribadisco che se invece delle parole ci fossero immagini, per me rientrerebbe (e rientra) nella pornografia.
Che poi il discorso si estenda a che cosa pensiamo che sia o non sia "Arte" e "Poesia", questo è ovvio, e ci porterebbe molto lontano, perché a volte i confini tra ciò che è o non è l'una o l'altra cosa sono labili.
fil0diseta, 20/09/2017 12.00:
Seppure in privato, io ho dato il benvenuto a lui, persona gentile e garbatissima, e alla sua scrittura che pur uscendo dagli schemi letterari del Forum, per me è degna di attenzione e approfondimento (ma questo lo spiegherò con il nick fabella, nella sezione commenti).
Sono molto curiosa di leggere un tuo parere nel merito.
Personalmente, penso ai tanti personaggi di vasta cultura del mondo dell'arte, i quali hanno provato a tracciare dei confini tra arte erotica (e quindi anche poesia erotica) e pornografia.
Io non vedo nulla, nelle poesie di Marco Schelotto, che possa ritenersi Poesia. Il puro e semplice descrivere, per me non lo è.
L'anima dello scrivente non viene fuori. Non si capisce poi perché, uno che si interessa di poesia e cultura in genere, si fossilizzi su un'unico argomento e con uno stile ripetitivo, ossessivo. Non si capisce se il disgusto che provoca nei lettori che si dissociano da tali scritti sia un suo obiettivo aprioristico o se davvero causi in lui la suddetta amarezza.
Amarezza: e perché?
Sia chiaro: aver letto che in altro sito è stato espulso non mi fa gioire. Io ed altri siamo stati espulsi per molto meno, ma comunque io sono per la discussione e non per le vie definitive calate dall'alto.
Mi piacerebbe sapere, quindi, se Marco Schelotto ritiene che questi suoi testi siano da lui considerati accessibili anche a minorenni o bambini, i quali, senza un adeguato supporto e senza una valida educazione sessuale, potrebbero pensare che la sessualità si riduca a ciò che viene descritto. E che magari pensino pure che fare poesia consista in un elenco.
fil0diseta, 20/09/2017 12.00:
D’altra parte comprendo che qualcuno si dissoci dal fatto che nel “nostro forum” siano pubblicati scritti dai contenuti e linguaggi così “forti”. Quindi mi sento in dovere, in veste di Amministratore, di chiedere ai partecipanti alla comunità di esprimere qui pubblicamente, se la presenza di tale scrittura crea a loro problemi. E se hanno richieste da inoltrare a riguardo.
Intanto, complimenti alla nostra Amministratrice per averci interpellato. Sapevo già di essere in minoranza, così come sapevo già che oggi come oggi si tende ad un eccessivo liberalismo e modernismo, se posso dire così, che ammette tutto e il contrario di tutto in ciò che viene intesa come Poesia.
Per me la Poesia non è mera Rappresentazione della realtà, bensì Elaborazione della rappresentazione della realtà.
Mi aspetto quindi sì che si parli della realtà e quindi anche della povertà di spirito, anche della depravazione - se sotto forma di denuncia - ma anche dei fiori e anche dei cuori - perché no se fanno parte della vita? -) però mi aspetto che l'Arte mi/ci elevi a uno stato dell'essere migliore, per non dire sublime.
Mi sarebbe piaciuto scorgere, nei testi di Marco Schelotto, una qualsiasi forma di dissociazione, di umanissima pietà, un augurarsi che qualsiasi tipo di donna e di uomo esca dalla spirale del rendersi oggetto.
Ciò che ho letto, invece, mi ha trasmesso il senso dello spiare dal buco della serratura in un privato privatissimo che può essere solo privatissimo, e non oggetto di sguardi indiscreti o di dominio pubblico.
Concludo, per rispondere a fil0diseta, che per me singolarmente risolvo facilmente la questione non leggendo altri testi monotematici, ma vi lascio al dubbio se essi siano consoni alla sensibilità di qualsiasi lettore, anche non ancora formato ed in grado di discernere tra realtà e realtà.
Ciao a tutti.
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)